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  1. MISOSOFIA

    Lasciate il dizionario, non la troverete lì. È un neologismo che ho creato per l'occasione. Non ho intenzione di inviarlo all'Accademia della Crusca, anche se è meno balordo del già approvato “petaloso”, ma ha il suo perché, non trovando di meglio per esprimere, in una parola, l'odio viscerale che quest'epoca sembra aver sviluppato verso la saggezza e l'arte di ricercarla, ossia la filosofia.

    L'antefatto forse è ignoto ai più, anche se, a suo tempo, lasciò esterrefatto il sottoscritto...​
    L'idea che per essere filosofi come sei tu, si debba essere laureati in Filosofia, è l'equivoco che ha portato a Fusaro, Cacciari, e tanti storici della filosofia travestiti da filosofi.
     
    A 19 anni, dopo aver letto le tre critiche kantiane e una mezza dozzina di altri autori, mi credevo un esperto in filosofia. Oggi, ventisei anni dopo, con una biblioteca di 160 titoli una buona metà dei quali già letti, mi rendo conto di quanto poco sappia e di quanto poco possa aspirare ad essere chiamato "filosofo". Socrate ammetteva con enorme umiltà di non sapere niente, qui si dà un premio a chi pretende di aver capito tutto.
     
  2. Myrta Merlino ovvero perché la gente di sinistra fa schifo?

    Il titolo è volutamente generalizzante perché naturalmente la sinistra non ha l'esclusiva delle cattive persone. Anzi, per conto mio, non solo tra le migliori persone che io abbia conosciuto nella mia vita - gente che c'è stata nei tanti momenti NO della mia vita - c'è gente che ha militato nella sinistra più o meno al caviale, non solo diverse delusioni le ho avute proprio nell'area incarnata oggi dal dissenso (dove nove volte su dieci le persone che vi sembrano compagni di lotta, in...
    Ho militato nel PCI, sono stata segreteria di una sezione, le persone da te citate le ho conosciute tutte per mia fortuna. Avevano un altro spessore, non miravano al potere o ai propri guadagni, ho avuto la fortuna di conoscere Pasolini (certo non piaceva alla base) ma era un intellettuale come pochi. La sette è in mano al PD pronto a vendersi per una poltrona o per guadagni, ora non voto non mi sento rappresentata da nessuno purtroppo
     
    Così é per gli ex fascisti, o meglio, come mio padre che partì volontario con l'Armir e, una volta tornato si fiondò a Salò perché "Aveva giurato sullla bandiera". Non trattò mai a pesci in faccia i "veri" partigiani, anzi li rispettava e, negli anni, molti divennero amici. Ho anch'io amici ex comunisti, che passavano le notti ad attaccare manifesti, con convinzione, con ardore. Ogni ideologia se vera, se sana, va rispettata. Costoro sono la progenie degli ex sessantottini, irrispettosi e supponenti. Questi li conosco io dato che ho partecipato (per divertimento) alla prima "occupazione" che fu alla Cattolica di Milano e alle prime dimostrazioni di piazza. Arrivavano accompagnati dagli autisti o con le loro Alfa Romeo (di moda a quel tempo). Fu così che la sinistra operaia si consegnò alla becera borghesia benestante.
     
    Quelli di un tempo erano politici di razza, oggi la maggior parte pensa solo al proprio tornaconto ed ai vantaggi che può dare loro la posizione di politico (parlamentare o anche semplice assessore di paese), qualunque sia lo schieramento politico.
    La sinistra di una volta nacque per migliorare la vita del proletariato. Ora il proletariato non c'è più, anzi c'è carenza di figli, e molti a sinistra, invece di difendere i lavoratori, pensano a riempire il portafoglio
     
  3. L'Occidente può ancora salvarsi?

    L'ultimo mio post sulle elezioni americane mi ha sottoposto ad alcune inevitabili (e comunque benvenute) critiche. Una di queste è che i miei post troppo spesso trasudino una totale mancanza di speranza, fino al punto che un mio contatto mi ha scritto che il mio pessimismo sterilizza ogni azione. Tra i contatti, anche il mio ex direttore del giornale nel quale prima scrivevo, il quale mi ha sottoposto alcune obiezioni, che si riassumono nella benevola accusa di condurre i miei...
    Mi perdoneranno i tuoi lettori, ma sono completamente d'accordo con te. A malincuore come te, non vedo aspirine ( o zigulí🤔) che possano liberare l'Occidente da questa "malattia". Non esistono risvegli tardivi o consapevolezza salvifica. Dal canto mio, forse, sono ancora molto più incisiva, nel diagnosticare la totale morte di questa umanità, destinata a poco a poco alla sua estinzione. È solo una questione di tempo.
     
  4. A Milano va in scena il raduno dei disperati

    Carlo Calenda, leader di Azione, uno dei tanti partiti personali che raccoglie gli scarti di lavorazione del parlamentarismo e un mucchio di franchi tiratori conclamati e impenitenti, ieri ha pensato bene di scendere in piazza "per la pace". A onor del vero, la manifestazione ha malamente celato cattive intenzioni e bassi istinti dietro il nobile fine della pace. La regia, neanche tanto occulta, era dei neoconservatori statunitensi, ovvero l'ala stragista del Washington consensus...
    Bella l'accoppiata Renzi-Calenda: uno svendeva gli interessi italiani ai sauditi in cambio di Rolex, e il territorio italiano alla Francia in cambio di qualcosa di più sostanzioso, l'altro fa il paladino dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
     
  5. Decolonizzare il mondo

    I limiti della nostra classe dirigente nel multipolarismo, sono legati all'idea che abbiamo del Mondo.

    Le fonti concordano sulla superamazia economica cinese fino a inizio '700.
    La Cina aveva un ceto mercantile che muoveva la ricchezza delle campagne e delle botteghe cittadine. La produzione di metalli e preziosi (ceramiche,seta) era abbondante e di qualità.

    I paesi asiatici ebbero una suddivisione del lavoro molto accurata (nelle regioni più ricche e nelle aree urbane). Questo...
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