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    Se dovesse finire la guerra tra ucraini e russi, Zelinsky è consapevole...
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  1. Non è un paese per anarchici.

    Il 22 aprile 1897, l'anarchico Pietro Acciarito provò ad attentare alla vita dell'allora Re d'Italia Umberto I Savoia.
    Nei giorni successivi in tutto il paese si innescò una caccia al sovversivo: anarchici, repubblicani e socialisti.
    Il 27 aprile veniva arrestato Romeo Frezzi (indicato come anarchico, ma in realtà socialista) che non sarebbe più tornato a casa, perché ucciso dalla (in)giustizia di un paese liberale.
    Frezzi era stato arrestato perché aveva una...
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  2. SOLVE ET COAGULA

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    Solve et coagula
    (letteralmente :"sciogli e ricomponi") è un termine latino molto in voga tra gli alchimisti di qualche secolo fa. E questo termine sta a significare l'azione di dissolvere qualcosa per poi modellarne un'altra. Per esempio sarebbe come sciogliere una statua di cera raffigurante la Madonna per poi modellare, utilizzando la stessa cera, un'altra statua dalle fattezze diaboliche.


    Se noi ci pensiamo bene il concetto del solve et coagula è quella dinamica...
  3. E' giusto da occidentali criticare l'Occidente? (di Franco Marino)

    Chiunque critichi l'ambiente dove è nato e cresciuto, quand'anche avesse validissime ragioni per farlo, viene visto come uno che sputa nel piatto dove mangia. Come osi criticare la tua famiglia? La tua casa? Il tuo lavoro?
    Infatti l'espressione "sputare nel piatto dove si è mangiato" indica spregiativamente proprio tutti coloro che criticano aspramente il sistema di cui si nutrono. Questa critica parte da un presupposto che è molto semplice: il sistema in cui ci si trova è quello che è...
    Non sono pienamente d'accordo. L'Occidente non ha un diabete mal curato ma è un malato terminale; ciò che aggrava il suo già precario stato di salute è la presunzione, la spocchia, l'annullamento della spiritualità in nome di un materialismo esasperato, la totale visione di futuro poiché ciò che conta (in occidente) è il "qui e ora".
    E si, l'occidentale risvegliato può e deve criticare L'Occidente, poiché nessuno lo conosce meglio di lui.
     
    Occidente sempre più tardosovietico: disastri ecologici (Ohio); leadership improbabili (Biden è un Cernenko ridanciano); pauperizzazione inarrestabile; crescente insofferenza nei confronti della Nato (versione glamour del patto di Varsavia); sostanziale isolamento internazionale (l'euramerica è diventata sinonimo di perniciosa balordaggine veterocoloniale, un dinosauro in abiti casual); oligarchie che sanno solo creare emergenze per vendere soluzioni farlocche (robe da imbonitori del far west); vertici capaci di qualsiasi nefandezza (e qui mi sa che hanno superato gli omologhi d'oltrecortina).
     
  4. I perché dell'astensionismo che gli integralisti del voto non vogliono...

    Da ieri si tengono le elezioni regionali e qui devo fare una confessione molto grave per uno che scrive spesso di politica e che si atteggia ad editorialista: nemmeno sapevo che si votasse. E non parliamo - con tutto il rispetto, beninteso, per quei bei posti - del Molise e della Val d'Aosta, ma di due regioni chiave che spesso fanno da apripista a cambiamenti anche in ottica nazionale: Lombardia e Lazio. Non devo essere il solo tuttavia ad avere questo disinteresse perché mentre...
    Ho sempre votato, sempre.
    Stavolta però oltre ad aver fatto mente locale sulla scandalosa quantità di appuntamenti elettorali da giugno ad oggi, ho ritenuto opportuno provare ad aderire al partito di maggioranza in Italia, anche perché i vari candidati, e relativi partiti in appoggio, non mi rappresentano in assoluto. Pensavo di sentirmi in colpa per non aver rispettato il mio diritto-dovere....invece provo un piacevole senso di leggerezza.
     
    Purtroppo per cambiare realmente l'andazzo il voto è uno strumento del tutto inutile. Non serve a nulla. Ci vorrebbe ben altro....peccato che a lottare per "quell'altro" non ci sia nessuno se non quattro leoni da tastiera e basta
     
    Io ho sempre votato pur sapendo che il mio piccolo voto non avrebbe cambiato molto. Lo faccio per seguire le mie regole comportamentali fondamentali nella mia vita per sentirmi a posto: 1) non fare pensieri peccaminosi sui maschi nati dopo il 1.01.1972 (mio figlio é nato in quell'anno e mi sentirei in colpa), 2) non discutere di politica con chi non vota, 3) non discutere di nulla con chi non paga le tasse, 4) evitare chiunque paghi in nero i collaboratori, tutti i collaboratori. Ti seguo perché scrivi in modo eccellente ed esprimi i miei pensieri, ma questo supporto all'astensionismo non mi piace, non demonizzo non accuso. Basta poi non criticare, come fanno molti, chi governa.
     
    Abito in Lombardia e il rischio che, nonostante Fontana non avesse brillato, soprattutto in pandemia vera o presunta, facendosi calpestare da Speranza e soci, il malcontento ci mandasse in Regione i rottami del PD, c'era tutto. Per fortuna ha prevalso il trend del momento, nonostante il crollo dei votanti. La politica del meno peggio è tutto quello che ci possiamo permettere, e non è il menefreghismo, a portare idee nuove, riforme e servizi. La classe politica è questa, e non se ne andrà senza una improbabile rivoluzione non pacifica: chi mai potrebbe fare da capopolo? La Ferragni col suo pupazzo scarabocchiato? Alla gente interessa di più del grande fratello e dei sessualmente indecisi di Sanremo che delle sorti e del futuro del Paese. Come diceva Freak Antoni degli Skiantos: cosa pretendi da un paese dalla forma di una scarpa...?
     
    Franco, La leggo con attenzione e spesso condivido il suo pensiero... però
    ho sempre votato, nel bene e nel male, forse più male... da che avevo 18 anni... 😉
    per il rispetto di un antico ricordo scolastico,
    che non mi abbandonerà mai :
    < 1913, Emily Davison, ippodromo di Epsom, un cavallo e... re Giorgio V...> 😔
     
  5. Che vinca il peggiore

    Chi per sua disgrazia avesse studiato al liceo Classico, non potrà non ricordare cosa fossero e cosa rappresentassero le Olimpiadi nel mondo antico. I giochi panellenici erano trattati con estrema serietà, in quanto l'unica occasione in cui quello greco, da sempre diviso dalla politica e persino dalla geografia (con moltissime colonie separate da ampi bracci di mare dalle città di origine) poteva vedersi, sentirsi e celebrarsi come un unico popolo. Anche per quello l'aspetto sportivo era...​
    M
    La dimostrazione lampante che, quando elimini la centralità del Sacro all'interno dell'azione umana, apri la porta alla frammentazione.
     
    Hai centrato uno dei punti principali. Per i greci i giochi erano qualcosa di sacro, per questo erano intoccabili e tutto doveva essere condotto in modo da non disturbarne lo svolgimento, pena l'essere considerato un sacrilego. I giochi moderni sono, esattamente come il tempo esige, del tutto laici, devono essere monetizzabili, quindi l'ossessione della performance e della vittoria (da cui i record a raffica e il doping), il medagliere per vedere chi ce l'ha più lungo, gli sponsor e gli investimenti miliardari, tutto lo svilisce e lo rende terra-terra, quindi anche strumento della politica e della propaganda. Quando in origine era uno dei mezzi dell'uomo per rapportarsi al cielo degli Dei.
     
  6. Bhaghavad Gita

    KRSNA:

    "Io e te siamo entrambi eterni Arjuna, ma mentre lo ricordo tutte le nascite passate, lo stesso non si può dire di te.
    Benché lo appaia in questo mondo e Mi renda manifesto nella Mia forma immutabile ed eterna, Io sono il Non-nato e il Mio corpo non si deteriora mai.
    Ogni volta che il disordine prevale sull'ordine, o discendente di Bharata, in quel preciso momento Mi manifesto. Appaio personalmente per alleviare le sofferenze dei
    Miei puri devoti, annientare i miscredenti...
  7. Quando politici e divulgatori diventano capi ultrà

    Su certe cose mi hanno sempre ritenuto un cinico - io per la verità preferisco definirmi "realista" - eppure ce ne sono altre in cui non lo sono per niente. Per esempio, quando mi confronto con qualcuno, parto sempre dal presupposto che sia intellettualmente onesto, rispettoso delle mie opinioni, quand'anche non combacianti, e che la discussione si concluda con una stretta di mano e con la consapevolezza che il mondo sia bello perché vario. Invece, spesso, non è così. Molte discussioni...
    Articolo splendido. Hai centrato il punto. Non si riesce più a dialogare con chi non ha il tuo stesso pensiero. Oramai tra il popolo il pensiero o è nero o è bianco non si riesce più ad accettare il grigio anche nelle discussioni più banali.
     
    Noto che è così. Con alcune persone si riesce a dialogare, pur avendo opinioni differenti. Talvolta sono riuscita a convincerle io, a volte mi hanno convinto loro, ma sempre ragionando pacatamente. Poi ci sono gli oltranzisti, quelli che parlano per slogan e che neppure apportando prove si smuovono dal loro "credo" e che offendono senza motivo.
     
  8. Un povero fesso di nome Alfredo Cospito

    Ci sono teorie facili da capire. Il comunismo, per esempio, lo capisco: qual è il fondamento di quella dottrina? Che se aboliamo la proprietà privata e il plusvalore, il mondo sarà felice: sul piano teorico. Perché, nella pratica, questa dottrina ha portato alla miseria ovunque sia stata applicata, ma questo è un altro discorso. Il senso di questa premessa è che si sa esattamente cosa sia il comunismo, nel bene e nel male. Di esso si potrebbe dare una definizione non dissimile da...
    Ho letto che lo scorso anno hanno fatto un TSO ad un ragazzo che frequentava la scuola media superiore perché aveva dato in escandescenza. Ora ci facciamo tutti questi problemi per questo tizio. TSO e flebo. Problema risolto.
     
    Io sono di pensiero anarchico e, al contrario di quanto leggo nei commenti, ho lottato per i miei diritti, pagando da invalida all'80% con una sospensione ingiusta, visto che la mia azienda non volle nemmeno accettare un certificato di differimento cartaceo che, nel momento in cui lo consegnai (9 febbraio 2022), era perfettamente valido e non aggiungo tutto il resto che già si sa.
    I filoanarchici "muti e zitti" sono quelli che non hanno capito nulla dell'anarchia, ma non mi soffermerei più di tanto su questo, dato che traditori ne abbiamo visto a bizzeffe in ogni dove, nella Sanità, nella Chiesa, in politica da destra a sinistra o in qualunque altra corrente volessimo prendere in considerazione.
    Per rispondere a @Franco Marino, da un punto di vista pratico l'anarchismo non è realizzabile, in quanto la maggior parte della popolazione non è pronta e ne abbiamo avuto ampia dimostrazione nei tre anni passati. L'essere umano non è pronto a responsabilizzarsi, senza bisogno di leggi che lo governino, anzi. Molti non hanno consapevolezza del vivere e si lasciano trascinare in una vita predisposta e organizzata da altri, dalla nascita alla morte.
    Si potrà obiettare che dunque l'anarchismo è un'utopia, ed io rispondo che le utopie sono tali finché non si realizzano.
    Per quanto mi riguarda, l'anarchia è il concetto più nobile di autogestione in una società, con l'uomo che rispetta l'uomo e gli animali e tutta la natura, vivendo in pace ed espellendo spontaneamente eventuali cellule malate, che, anzi, in una società di questo tipo si emarginerebbero da sole.
    Tutto il resto sono dicerie ed ignoranza, un po' come quando si dice che il "novax" è negazionista e terrapiattista.
     
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    Gli anarchici che conosco io non si sono sottoposti all'inoculazione, esattamente come ho fatto io, subendone le conseguenze. Fatico anch'io, e molto, a capire come si regga una società anche piccola senza un'autorità che la diriga, a meno che non sia così piccola da autodepurarsi fisiologicamente dagli elementi negativi. Inoltre, avendo un pochino letto Stirner, ho il dubbio che il suo pensiero sia stato una comoda giustificazione per personaggi variamente inclini al narcisismo patologico. Tuttavia, l'inclinazione anarchica insita in molte persone a mio parere è direttamente proporzionale all'avversione nei confronti del sistema mondiale antiumano, criminale e pervasivo ad ogni livello nel quale siamo immersi. Quanto a Cospito, nessuno ne reclama la liberazione , essendo consapevoli tutti che debba pagare per i crimini che ha commesso. Ma che la punizione sia proporzionata ai crimini sì. E io sono d'accordo.
     
    Impeccabile...come spesso sei. Anarchici? A mio parere sono creature molto infelici che rovesciano su chi li dirige i propri errori. Non é mai colpa loro o del loro comportamento se qualcosa non funziona nella loro vita, sempre colpa degli altri, dell'autorità, dell'autorevolezza.
     
  9. Crosetto, Ministro della Prestidigitazione
    “Non ho mai avuto alcun pregiudizio contro la Russia. Anzi, ero stato anche critico su alcuni approcci Nato che reputavo ingiustificati. Speravo potesse diventare alleata dell’Occidente. Avevo torto io”.

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  10. Il piano Quisling

    Il piano Mattei annunciato dal governo è un patetico tentativo di gettare fumo negli occhi.
    Enrico Mattei voleva portare l'Italia fuori dalla NATO, mettersi a capo dei paesi non allineati e fare affari con chiunque senza pregiudizi ideologici: un progetto forse troppo ambizioso e spregiudicato, che mal si attagliava al contesto della guerra fredda e dei blocchi contrapposti. L’Italia non si avvia a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico (obiettivo gravoso, non...
    ...Fratelli d’Italia è un Pd affetto da feticismo delle mostrine e delle frecce tricolori.... GENIALE
     
    Il cosiddetto "buon nome" dell'Italia è bello che andato da decenni. Tre tradimenti, tre voltafaccia nel giro di meno di cent'anni (1915, 1943 e 2011) ci hanno qualificati agli occhi di praticamente chiunque come vigliacchi e traditori. Persino nell'opinione dell'uomo della strada, all'estero, siamo considerati come dei voltagabbana, figuriamoci il rispetto che ne hanno nelle cancellerie. Quindi gli algerini non ci cascheranno, specie con l'esempio fresco fresco del vicino libico. Tant'è che sono già allineati con Mosca. Noi abbiamo perso, tutto il resto è fumo negli occhi per gli idioti.
     
  11. Dopo aver distrutto la Jugoslavia, l'Occidente collettivo è deciso a distruggere ciò che resta della sovranità e dell'autonomia strategica della Serbia e sta premiando le autorità di etnia albanese del Kosovo per la loro campagna di violenza contro i serbi. Il bullismo è incessante e Belgrado sta subendo pressioni ad ogni livello.
    Ieri il presidente serbo Aleksandar Vucic, dopo una riunione con la leadership del suo partito, ha detto alla nazione che il conflitto in Ucraina potrebbe...
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  12. Lucio Caracciolo: "Prima o poi l'invio di armi all'Ucraina non basterà più e bisognerà considerare l'invio di nostre truppe." La NATO dovrà scegliere tra la terza guerra mondiale o il momento Materazzi 5/5/2002

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  13. Italia e gas. Vi ricorda qualcosa?

    Fernando Pouget era ritenuto un ex ufficiale del servizio segreto militare durante il fascismo. Egli faceva parte dell’Oas, acronimo di Organisation de l’armée secrète, un’organizzazione paramilitare clandestina di estrema destra, francese ma operante anche in Italia, creata il 20 gennaio 1961. Il 15 luglio 1961, Pouget scrisse a Umberto di Savoia, re d’Italia.
    Egli prospettava al sovrano in esilio un progetto «portato a compimento» da «elementi fedeli alla causa...
  14. L'Italia può fare a meno del gas russo?

    Negli ultimi mesi spesso ci siamo chiesti se l’Italia potesse fare a meno del gas russo.

    La risposta è chiara da subito: no. Nessun paese, nemmeno i più potenti e organizzati, possono rimpiazzare una rete energetica strutturata da decenni attorno alle importazioni e prezzi concordati dalla Russia. Questo spiega il rialzo dei prezzi applicato dalla Norvegia, che non è membro dell’Unione Europea, ma è membro NATO e dello Spazio Economico Europeo e come tale potrebbe optare per...​
  15. La Stampa: "Ungheria, cacciati 170 ufficiali pro-Nato. L'ex sottosegretaria Vadai: Orban vuole lealtà dai militari”. Vero o falso? Non lo so. So solo che quel testa di maiale di Crosetto (non sfigurerebbe sopra un bel carro allegorico) dovrebbe imparare da Orban.

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  16. Il palazzo di fronte

    Quando si viene partoriti, è come un sorteggio, diceva il grande De Crescenzo. Certo aggiungo, bisogna vedere in che posto nasci, e in che famiglia, contesto. Ovviamente nasci con una spinta in più, se il fato, ti assegna una metropoli, anziché il deserto del Sahara. Come sicuramente hai più possibilità, se cresci in una famiglia benestante, o addirittura miliardaria, che in una catapecchia, con genitori disoccupati. Poi è vero, esistono le favole, una persona che vuole riscattarsi, dalla...
  17. Putin (non) è Napoleone

    "Fino alla caduta di Putin". Questo il mantra. Zelensky ha detto chiaramente che la guerra finirà "con la morte di Putin".
    Il duello tra Nato e Putin è qualcosa di poco novecentesco. Nel XX secolo il mondo anglosassone si scontrò contro ideologie più che contro uomini: certo Hitler ma dietro c'era il nazismo, certo Stalin ma il nemico era il comunismo. Era più che altro la lotta contro l'ideologia.
    Qui abbiamo qualcosa che invece non vediamo da due secoli: la lotta tra una nazione e un uomo...
    Il fatto è che in Francia vi erano forti tendenze restauratrici della vecchia nobiltà, mentre in Russia i partiti dell'opposizione sono ancora più intransigenti nell'opposizione all'Occidente, in una guerra che vedono esiziale per l'esistenza della nazione. Peraltro se gli USA mandano avanti gli ucraini, la Cina, i BRICS, ecc mandano avanti la Russia. Questo al di là delle analisi sulle reali possibilità di vincere da parte dell'Ucraina, che renderebbe il mio commento ancora più un OT.
     
    Se casca Putin casca tutto. Putin si circonda di mediocri ma le opposizioni a Putin sono addirittura buffonesche. Il Partito Comunista è una buffonata retta da una cariatide come Zyuganov, i Liberaldemocratici hanno perso Zhirinovsky che, pur "folkloristico", aveva un carisma. Senza Putin la Russia è nulla
     
    Inoltre (e questo l'ho visto) i russi dai 35 in giù sono sempre più occidentalizzati. L'ho visto anche in casa: mia moglie è oramai una mezza americana da ultraortodossa qual era ed è un caso comune
     
    Sì ma la Russia è seicento anni che fa questo. Passa da momenti di grande spolvero ad altri di crisi.
    La caduta di Putin non farà finire la Russia, la farà semplicemente piombare nell'ennesimo periodo di crisi a cui poi si reagirà con un altro Putin, magari nascosto da qualche parte.
     
  18. Il naso di Ratzinger, ovvero quando il complottismo sbraca

    A volte un sigaro è solo un sigaro, diceva Sigmund Freud ammonendo a non vedere simboli fallici in ogni cilindro. E a volte un naso è solo un naso.
    Una parte di quella fetta di popolazione che si "oppone" alla narrazione ufficiale ora arriva a sostenere che la salma esposta non è quella di Benedetto XVI per via del naso "troppo aquilino": il Papa sarebbe fuggito come direbbero alcune profezie.
    Non ci sarebbe bisogno di dire che un uomo di 95 anni pieno di patologie è un uomo che è destinato...
  19. Quando finirà la guerra

    Così come un sito web che voglia avere tante visite, deve indovinare le parole chiave ricercate dal lettore, allo stesso modo, un articolo che voglia essere letto da molte persone deve saper indovinare quello che in quel momento il lettore vuol sapere. E le domande del lettore di solito sono semplicissime. Le più comuni sulla guerra in Ucraina sono "Chi vincerà? Quando finirà?" Sulla prima domanda nessuna persona seria si azzarderebbe a fornire risposte, ma sulla seconda confesso, a...
    Un'Europa descritta nella tua pregevole analisi purtroppo non esiste è da sempre a servizio degli USA e gli USA non portano mai doni da sempre basta vedere le guerre nel mondo, spolpano i vari paesi senza diritto alcuno. Ti potrei fare un lungo elenco ma tu lo sai bene
     
    La situazione secondo me è molto simile a ciò che avvenne due secoli fa con Napoleone. La guerra finirà quando cadrà Putin come due secoli fa finì alla caduta di Napoleone. È come se un uomo sia percepito come minaccia. E come Napoleone Putin ha una personalità talmente accentrante che, caduto lui, si tirerà dietro tutti i possibili eredi che soni di fatto dei mediocri che senza di lui non valgono niente.
    Nemmeno con Hitler c'è mai stato uno scontro così forte tra il mondo e un uomo solo perché Hitler aveva comunque dietro un apparato ideologico aberrante ma forte. Il parallelo è con Napoleone. Come Napoleone Putin non ha dietro alcuna ideologia se non un mischione di nazionalismo, zarismo e sovietismo (così come il Corso mescolava giacobinismo, cesarismo e Carlo Magno): conta davvero la persona fisica. Perché come il sistema napoleonico non differiva poi tanto da quello inglese, così la Russia putiniana, se si gratta la patina zarista, è un reaganismo in piccolo.
    Zelensky ha detto che la guerra finirà con la morte di Putin. Più o meno credo che abbia ragione.
    Perché ai tempi, molto più civili e cavallereschi, di Napoleone c'era l'esilio. Oggi, tempi molto più crudeli, c'è il plotone di esecuzione
     
    1) Il Potere non è mai esclusivamente personale. La storia dell'uomo solo al comando è una semplificazione. Certo, poi bisogna valutare la tempra di delfini e successori.
    2) Nel caso di Napoleone e Hitler, l'uscita di scena fu la diretta conseguenza della sconfitta militare, non della morte del singolo leader. Il confronto Ovest-Est non finirà con la dipartita di Putin o Zelensky.
     
    Ottimo intervento come sempre, ma continuo a ritenere che con un nuovo mandato di Trump tutto questo non sarebbe avvenuto. Non in queste modalità. Basta rivedersi le dichiarazioni di Hillary Clinton prima della sua sconfitta elettorale e si capisce che già all'epoca determinate Elites avevano programmato la guerra aperta contro Putin e basta rivedere le manovre deliranti messe in atto per delegittimare Trump ed impedire a tutti i costi la sua rielezione (le delegittimazioni dei mentecatti di Hollywood,il Russiagate, BLM, i brogli elettorali, l'uso politico dell'FBI anche dopo la sua "sconfitta") per capire che comunque si contrapponevano due visioni diverse della geopolitica e della presenza americana del mondo, pur partendo dallo stesso presupposto (la supremazia degli USA).
    Quanto al fatto che Putin sia come Napoleone - come sostiene l'amico Sartori - e faccia la sua fine nutro i miei fortissimi dubbi. Senza contare che se dal lato russo non c'è un gran apparato ideologico, da quello americano non mi pare siano messi meglio: un mix di transumanesimo, gretinismo, umanitarismo schiavista a dir poco grottesco. Basta guardare l'esecutivo Biden per rendersene conto. Sembrano un gruppo di freaks appena liberatisi dalla camicia di forza. Che poi dietro di loro vi sia un Manovratore non c'è alcun dubbio. Ma alla base a me danno più l'idea di una cricca di gangster che della Spectre.
     
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    La situazione secondo me è molto simile a ciò che avvenne due secoli fa con Napoleone. La guerra finirà quando cadrà Putin come due secoli fa finì alla caduta di Napoleone. È come se un uomo sia percepito come minaccia. E come Napoleone Putin ha una personalità talmente accentrante che, caduto lui, si tirerà dietro tutti i possibili eredi che soni di fatto dei mediocri che senza di lui non valgono niente.
    Nemmeno con Hitler c'è mai stato uno scontro così forte tra il mondo e un uomo solo perché Hitler aveva comunque dietro un apparato ideologico aberrante ma forte. Il parallelo è con Napoleone. Come Napoleone Putin non ha dietro alcuna ideologia se non un mischione di nazionalismo, zarismo e sovietismo (così come il Corso mescolava giacobinismo, cesarismo e Carlo Magno): conta davvero la persona fisica. Perché come il sistema napoleonico non differiva poi tanto da quello inglese, così la Russia putiniana, se si gratta la patina zarista, è un reaganismo in piccolo.
    Zelensky ha detto che la guerra finirà con la morte di Putin. Più o meno credo che abbia ragione.
    Perché ai tempi, molto più civili e cavallereschi, di Napoleone c'era l'esilio. Oggi, tempi molto più crudeli, c'è il plotone
     
    Trump avrebbe al massimo procrastinato la cosa di altri quattro. Certo, Putin non è come Napoleone, non ha il suo genio militare (il Corso polverizzava eserciti di immense coalizioni e conquistò l'Europa quando qui si fatica col Donbass) certo, nemmeno di là ci sono dei Kutuzov o dei Nelson e la cosa si riequilibra. Secondo me comunque alla lunga è destinato a cadere proprio per l'eccesso di personalismo. Se non ce l'ha fatta Napoleone...
     
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