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    Se dovesse finire la guerra tra ucraini e russi, Zelinsky è consapevole...
    • Angelo
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  1. Amici miei

    Nel 1982, poco prima di Natale, esce nelle sale cinematografiche, AMICI MIEI atto II. Un film, per la sua semplicità, super geniale. La storia la conosciamo, un po' tutti, le zingarate, e l'unione tra amici,che supera il passare degli anni. Credo la cosa che apprezzai di più, dopo la vittoria del Mundial, quell'anno. Infatti, è diventata una pellicola cult, a parte me, maniaco della trilogia, un po' per tutti. Molti di noi, hanno scimmiottato, o si son rivisti in quei personaggi, anche chi...
    Erano tempi in cui esisteva il Cinema, e soprattutto il cinema italiano. Tant'è che c'era una cosa chiamata "Cinecittà". Negli anni '70 si assistette ad un'esplosione di creatività la cui onda lunga arrivò sin dentro il decennio successivo. Si giravano decine e decine di film all'anno, di tutti i tipi, di tutti i generi. Le commedie facevano la parte del leone, accanto ai grandi classici c'erano quelle di serie B che, se da un lato avevano le tante pellicole con la Fenech o Alvaro Vitali (che per me restano comunque godibilissime) dall'altro ti presentavano anche dei Proietti e Montesano (ma anche Thomas Milian) che erano dei veri mattatori. E poi, pur con pochissimi soldi, vedevi trame storiche, horror, gialli, e persino miste, ché solo per la sceneggiatura dimostravano talento da vendere. Poi tutto è finito, e non voglio nemmeno addentrarmi nei motivi. Cinecittà ha chiuso, si girano una dozzina di filmetti all'anno, tutti rigorosamente d'ambientazione contemporanea, così si possono girare senza costumi e in un appartamento e si risparmia, tutti molto politicamente corretti (e infatti non fanno ridere), tutti molto psicologici (e infatti ti fanno due palle così). Sono passati di moda (pare) anche i cinepanettoni di indegna memoria, che alla sboccatezza dei decenni passati non sapevano unire la fantasia, e infatti fu una pletora di "Vacanze a..." in cui cambiava, di tutto il film, solo lo sfondo nella parte finale del titolo. Ormai solo noia, e il senso di asfissia in cui pare piombato il cinema nostrano, parallelamente a tutto ciò che lo circonda. L'unica cosa che ci resta è riguardare quelli che, un tempo visti come filmetti, ora giganteggiano come classici d'altri tempi. Almeno sino a che, per rispetto a una qualsiasi delle deliranti categorie privilegiate di oggi, dagli omosessuali ai colorati, non ne vietino la circolazione persino in privato. Sipario.
     
  2. La scuola e la fuffa reazionaria (di Franco Marino)

    Ieri sono andato alla recita di Natale di mia figlia. Vivendo in un rione popolare della periferia Est di Napoli, non mi aspetto certo vette di intelligenza e cultura nella maggioranza delle mamme e dei papà, tra i quali dilagano accenti e vestiari che sembrano attingere alle atmosfere del famigerato Castello delle Cerimonie. Ma in generale, dilaga in molti genitori, anche teoricamente evoluti, una certa nostalgia per la scuola frequentata da alunni. Invece, quando ho visto tutti quei...
    Eppure la Storia ci restituisce esempi di statalismo brillanti, o più che discreti, come il secondo impero tedesco e il fascismo. Il problema è che lo Stato italiano è un simulacro: non ha una politica estera autonoma, non fa politica industriale, non seleziona i migliori, consegna allo straniero i gioielli di famiglia e la meglio gioventù che fa ricerca e produce. Lo Stato da noi è una bur(l)ocrazia eterodiretta dall'estero, permeabile alle peggiori porcate globaliste e concepito per portare all'estinzione il popolo italiano e la sua cultura.
     
    Anche la prima Repubblica (che mise a frutto strutture e vivai del ventennio, per usare una metafora sportiva) aveva una sua dignità e qualche risultato lo ha prodotto.
     
    Ps. Avete mai visto uno statalismo senza patriottismo? Io no. Avete mai visto uno statalismo che si mortifica, che celebra la propria debolezza, che schiaccia la propria identità in nome dell'Europa o dell'Occidente?
     
  3. Povertà

    I nuovi poveri, sono una nuova realtà, di cui nessuno parla, e che pochi conoscono. Da qualche decennio si sono andati a moltiplicare. Prima conoscevamo, i poveri tutto tondo, chi viveva per strada, chi in case popolari o fatiscenti, vivevano di stenti, di elemosina e di sorterfugi, aiutati da enti e chiesa. A Natale si organizza un pasto caldo per loro, si regalano vestiti dismessi ecc. Adesso invece ci sono, i poveri creati da questa società, con gli aumenti dei prezzi e il non adeguare...
    Putroppo Marino affronta una questione che, esaminata con onestà e criterio, inizia dalla fine degli anni ’80.
    Ricordo ancora il referendum sulla scala mobile voluto da Craxi (una delle poche azioni non patriottiche di Craxi di cui ancora oggi non comprendo il motivo… il SUO motivo).
    Votammo in massa (una massa di ebeti, me compreso) per cancellare la scala mobile.
    Non ci rendemmo conto della trappola che ci attendeva.

    Negli anni ’60-’70, un padre di famiglia portava a casa uno stipendio che gli consentiva di mantenere la famiglia (di solito moglie e 2 figli in media), fare un mutuo per la casa, acquistare una utilitaria, programmare le ferie al mare o in montagna con tutta la famiglia.
    Le madri, se volevano, potevano andare a lavorare ma la maggior parte di loro preferiva rimanere a casa con i figli e magari arrotondare con lavoretti a casa; mia madre ad esempio faceva il “tombolo”, si riuniva con altre madri e, ciacolando, miglioravano il bilancio familiare.
    Questo del reddito familiare è argomento per certi versi semplicissimo mentre per altri è estremamente complesso.
    E’ stata creata una grande illusione: la libertà di poter lavorare tutti ed il femminismo isterico (come lo definisce Marino) ha contribuito non poco a questo autogoal.

    Di fatto si sono smembrate le famiglie, hanno iniziato a servire le baby sitters (costo), 2 auto (costo), le madri non seguono più i figli e questo ha portato ad un decadimento educativo e affettivo.
    Insomma, dove un solo stipendio bastava per tutti si è creato (volutamente) un sistema dove 2 stipendi non bastano più a nessuno e la forza educativa ed affettiva della famiglia è andata distrutta.
    Pensate anche solo alle conseguenze nel campo dell’alimentazione, ove prima le donne si recavano al negozio sotto casa, compravano a km zero, cucinavano con sapienza (chi più chi meno)… mentre oggi andiamo avanti con prodotti da supermercato, congelati, conservati (non crediate che sia un argomento secondario).

    Non si pensi che io voglia le madri a casa e sotto ricatto economico del marito, per me, in una società civile, o il padre o la madre dovrebbero potersi permettere di decidere se lavorare o meno fuori casa consentendo ad uno dei 2 coniugi di pensare alla famiglia ed ai figli (un tempo si parlava pure di stipendio per il coniuge a casa).
    Ho tantissime amicizie femminili ed ho spesso chiesto loro se, potendo scegliere, avrebbero preferito stare a casa con i figli o andare a lavorare… ebbene, nella mia piccolissima e personalissima statistica, la stragrande maggioranza di mamme preferirebbero stare a casa con i figli (ma anche diversi babbi eh).
    Il fatto è che il sistema non consente affatto questa possibilità di scelta.
    Cui prodest… questo ostracismo alla famiglia???

    Poi, ovviamente, last but not least (scusate l’inglese) c’è il giochino di creare un mercato del lavoro ricattabile ed una popolazione sempre più in mano ai debiti bancari.
    Ma questa è inutile che la spieghi… non credo sia necessario in un ambiente “pensante” come questo di Marino.

    Gli scarsi salari è un problema a cascata che ha abbassato TUTTI i livelli e diritti sociali, dalla famiglia, all’istruzione, alla sanità, alla stabilità psico-emotiva, alla certezza della dignità del lavoro… ha creato distacco, avida e sterile competizione, egocentrismo frustrato, malignità.
    Il concetto di “galantuomo” si è perso per esser sostituito dall’ammirazione verso i furbi, quelli ganzi, quelli strafottenti che ce la fanno.
    D’Agostino, negli anni ’80 ci parlava di “edonismo reganiano” ed in pochi lo capivano.
     
  4. CHE FILM GUARDARE A NATALE?

    Per il periodo natalizio alcuni contatti mi scrivono per avere consigli di film vintage da (re?)visionare per le festività.
    Io suggerisco una sana "riscoperta" dei migliori film horror della britannica Hammer. Può sembrare assurdo, ma queste pellicole che parlano di Non-Morti, Mostri da Laboratorio, Mummie, Lupi Mannari sono assai più "fiabesche" e "magiche" di tanti titoli contemporanei basati sul buonismo e il politicamente corretto più becero (o sul pietismo più becero e, per molti versi...
  5. PENSIERINI DI NATALE...

    Io non dimentico nè perdonerò MAI quegli esponenti di una presunta Destra per i quali il GreenPass era cosa buona e giusta (assieme alle Vaccinazioni senza se e senza ma) e Draghi un grande Statista.
    Ancora più stomachevoli dei Pidioti, perché a parole "alternativi" al Sistema ma nella pratica ancora più integrati e difensori dello Status Quo.
    E quanti ce ne sono: finti trumpiani, finti libertari, finti anticomunisti, etc etc

    Gli auguro di passare il peggior Natale della loro vita, vestiti...
  6. Non riesco a capire, se una storia, un libro, un film, su Mussolini, viene raccontata, scritto, diretto, da un menestrello, scrittore, regista di sinistra, È VERA. PURA VERITÀ. il resto sono racconti distorti, libri fasulli e film.... manco lo fanno girare. Siamo prigionieri sempre delle stesse menzogne, e degli stessi diktat, la storia la scrivono i vincitori, anche se i vincitori, possibilmente hanno vinto, con viltà. Si ha un esempio lampante, quando gli abitanti del nuovo mondo...
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    Reactions: Lorena Dell'Antone and Angelo Manservigi
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