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    I tempi sono cambiati, siamo moderni, abbiamo la tecnologia....... Le...
    • Angelo
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  1. La Polonia e un sano menefreghismo ideologico

    Me ne sono andato dal precedente giornale in polemica con un collega che aveva scritto cose oscene sui filorussi (categoria alla quale peraltro non appartengo) e con un direttore che, di fronte alla proposta di repulisti di ogni contatto non apertamente filoamericano e ai toni da ultrà da questi tenuto, non ha preso posizione netta, preferendo assecondare quell'approccio da ultrà, invece di tenere un'impostazione più prudente. Questo fa pensare che io sia un appassionato della vicenda...
    Stavo pensando, ma se il missile fosse stato russo, allora bisognava dare retta al pazzo mitomane, che non ho ancora capito da dove viene anche se lo hanno "eletto" leader in ucraina, e combattere i russi, ma visto che il missile è ucraino, allora bisogna fare lo stesso, combattere l'ucraina (minuscola)
     
  2. La Russia sta davvero perdendo?

    Churchill una volta disse che gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite di calcio. E non è da escludere che, in questo paradosso antitaliano e dunque sgradevole, vi sia una parte di verità. Lo vediamo dalle domande che affollano, in questi giorni, le newsfeed di tutti i social: Putin questa guerra la sta perdendo o vincendo? Cosa significa davvero la ritirata di Kherson? E infine la domanda delle domande: quali errori ha...
    Obiettivamente per Putin questa, se non è una sconfitta, poco ci manca. Teoricamente avrebbe potuto fare marmellata sino a Kiev in due settimane e se qualcuno ricorda tentò di prendere Kiev nei primi giorni. Certo gli ucraini hanno le stesse perdite dei russi ma hanno due grossi vantaggi psicologici 1) sono i più deboli sulla carta. Un po' come Rocky contro Apollo Creed. Apollo vince ai punti, ma il "vero vincitore" è Rocky 2) gli "invasi" sono sempre più motivati. Putin ha perso la testa? No. È normale che un leader pur intelligentissimo che non ne sbaglia una per vent'anni poi faccia il fatal error pensando che "andrà tutto bene". Si è visto con Napoleone e Mussolini.
    Una sconfitta per la Russia? Forse più per Putin che per la Russia in se stessa. Il vero problema per Putin sarà interno, con molti scontenti di un risultato non brillante comunque la si giri (e con perdite in vite umane troppi alte).
    E poi certo il soft power che i russi non capiscono. E che è stato fatale anche a presidenti americani "non graditi" ovvero di destra: Nixon per il Vietnam (che poi fu quello che alla fine fece meno cazzate rispetto a Johnson e lo stesso JFK) e Bush jr su Iraq e Afghanistan. E notiamo come il disastro di Biden in Afghanistan sia andato subito sottotraccia rispetto a Bush jr (che nonostante tutto i talebani li aveva scacciati). E questo del soft power è proprio un problema della destra. L'unico leader conservatore che ha costruito un soft power è stato Reagan (che ha preso Rambo, inizialmente un film "di sinistra" sul filone anti-Vietnam e ne ha fatto un'icona della sua concezione nazionalistica. Idem con la saga di Rocky dal pugile sfigato anni 70 a quello che tira giù il colosso sovietico)
     
    I russi non vogliono o non riescono a esercitare il soft power in Europa, ma nel resto del mondo vogliono e ci riescono benissimo. Gli americani ormai spadroneggiano in Europa grazie all'hard power: terrorismo (NS2), ricatto economico (sanzioni), intimidazioni (se non sganci soldi e armi potrebbe capitarti qualcosa di brutto), corruzione, controllo orwelliano dei mass media e della cultura dominante.
     
    Mia moglie stessa, russa, lo ammette: perdiamo sempre la guerra della narrazione. Per fare un esempio non americano: guarda che soft power imponente ha creato il Giappone.
    Tu ascolti pop russo? La risposta è quasi certamente no. I russi ascoltano invece il nostro: abbiamo più soft power noi dei russi...
     
    Concordo, ma non è con la musica pop che si induce l'Europa al suicidio. Con quella al massimo riescono ad accattivarsi i bandierinati.
     
    Semmpre sul soft power molti hanno sottovalutato la presa di posizione di Alla Pugacheva contro la guerra. La Pugacheva in Russia è un mostro sacro come Mina e ha in mano tutto il mercato discografico russo come da noi Caterina Caselli. La sua opinione pesa come un macigno e altro che Maneskin o Vasco. Solo che da noi Maneskin e Vasco sono dalla parte del potere. Questo certifica il fallimento di Putin nel creare un soft power interno
     
  3. E NAPOLI? (di Giuseppe Cozzolino)

    Londra ha costruito un business miliardario e multimediale su maghi, assassini di prostitute e detective immaginari (John Dee, Jack lo Squartatore, Sherlock Holmes).
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    A Napoli abbiamo INCREDIBILI figure storiche come il Principe di San Severo e INCREDIBILI storie di fantasmi e delitti vicolo per vicolo, ma non riusciamo a sfruttare nemmeno il 3% di questo sontuoso patrimonio di storie e leggende.

    Siamo proprio dei fessi.

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    Credo che la causa sia stata la scarsa presa del romanticismo gotico in Italia, Napoli compresa.
    In questo senso, Halloween ha avuto il merito, ai giorni nostri, di far riscoprire tutte quelle tradizioni, figure fantastiche, misteri inseriti all'interno del folklore e dell'immaginario di ogni regione italiana. Ora ci sono davvero i presupposti per riportare in auge questi personaggi, reali e non.
     
  4. C'ERA UNA VOLTA MARADONA...

    Immenso come i suoi difetti. Ma capace di trasformare i sogni in realtà come nessuno prima e dopo di lui.

    Fu una delle poche volte in cui si parlò di Napoli senza associarla alla Camorra o al Colera. Scusate se è poco.


    Buon compleanno Diego.
    Di lui mi resta un ricordo personale. Un giorno ero in macchina, ero l'autista e l'assistente personale di una bambina disabile, ormai tanti anni fa. Tamponammo l'auto (che per la verità si fermò di colpo) e scese Diego che non soltanto non chiese i danni ma offrì un gelato a tutti noi alla più vicina gelateria. Immaginatevi la ressa.
    E fu purtroppo anche quest'invadenza ad impedirgli una vita normale, accentuando i suoi problemi.
    La gente, prima di giudicarlo, dovrebbe conoscere la sua vita.
     
    Io sono russa ma vivo a Portici da tanti anni. Non ho fatto in tempo a vedere i bei tempi, non sono anziana a sufficienza. Ma Maradona per noi russi e in generale per gli amanti del calcio è un'icona come lo è a Napoli.
     
    Ancora ricordo ahimè quando i tuoi connazionali dello Spartak Mosca ci buttarono fuori dalla Coppa dei Campioni ai rigori, con Incocciati che pochi minuti prima aveva preso il palo.
    Sarebbe cambiata la storia di quella stagione. E forse del Napoli.
     
    Io sono di Genova, non di Napoli. Maradona è stato talmente un'icona che quando morì il mio cellulare fu inondato di whatsapp di genoani e sampdoriani che mi mandavano il link della notizia.
    Il 25 Novembre del 2020 è stato davvero un giorno bruttissimo per tutto il calcio e non solo.
     
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