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  • Declino
    Se dovesse finire la guerra tra ucraini e russi, Zelinsky è consapevole...
    • Angelo
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  1. IL MASSACRO DI VAXTOWN

    Appena insediatasi a Palazzo Chigi il neo premier Giorgia Meloni ha fatto un discorso nel quale, tra le altre cose, ha affermato che l'approccio al vaccino anti covid è stato affrontato da più parti come una sorta di dogma religioso. Niente di più vero perchè il dogma non è altro che una Verità a cui credere incondizionatamente. Anche se la logica umana dovesse avallare dei dubbi a riguardo. Infatti bisogna ammettere che tantissimi uomini, sia atei che sedicenti cristiani, hanno aderito...
  2. La Russia sta davvero perdendo?

    Churchill una volta disse che gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite di calcio. E non è da escludere che, in questo paradosso antitaliano e dunque sgradevole, vi sia una parte di verità. Lo vediamo dalle domande che affollano, in questi giorni, le newsfeed di tutti i social: Putin questa guerra la sta perdendo o vincendo? Cosa significa davvero la ritirata di Kherson? E infine la domanda delle domande: quali errori ha...
    Obiettivamente per Putin questa, se non è una sconfitta, poco ci manca. Teoricamente avrebbe potuto fare marmellata sino a Kiev in due settimane e se qualcuno ricorda tentò di prendere Kiev nei primi giorni. Certo gli ucraini hanno le stesse perdite dei russi ma hanno due grossi vantaggi psicologici 1) sono i più deboli sulla carta. Un po' come Rocky contro Apollo Creed. Apollo vince ai punti, ma il "vero vincitore" è Rocky 2) gli "invasi" sono sempre più motivati. Putin ha perso la testa? No. È normale che un leader pur intelligentissimo che non ne sbaglia una per vent'anni poi faccia il fatal error pensando che "andrà tutto bene". Si è visto con Napoleone e Mussolini.
    Una sconfitta per la Russia? Forse più per Putin che per la Russia in se stessa. Il vero problema per Putin sarà interno, con molti scontenti di un risultato non brillante comunque la si giri (e con perdite in vite umane troppi alte).
    E poi certo il soft power che i russi non capiscono. E che è stato fatale anche a presidenti americani "non graditi" ovvero di destra: Nixon per il Vietnam (che poi fu quello che alla fine fece meno cazzate rispetto a Johnson e lo stesso JFK) e Bush jr su Iraq e Afghanistan. E notiamo come il disastro di Biden in Afghanistan sia andato subito sottotraccia rispetto a Bush jr (che nonostante tutto i talebani li aveva scacciati). E questo del soft power è proprio un problema della destra. L'unico leader conservatore che ha costruito un soft power è stato Reagan (che ha preso Rambo, inizialmente un film "di sinistra" sul filone anti-Vietnam e ne ha fatto un'icona della sua concezione nazionalistica. Idem con la saga di Rocky dal pugile sfigato anni 70 a quello che tira giù il colosso sovietico)
     
    I russi non vogliono o non riescono a esercitare il soft power in Europa, ma nel resto del mondo vogliono e ci riescono benissimo. Gli americani ormai spadroneggiano in Europa grazie all'hard power: terrorismo (NS2), ricatto economico (sanzioni), intimidazioni (se non sganci soldi e armi potrebbe capitarti qualcosa di brutto), corruzione, controllo orwelliano dei mass media e della cultura dominante.
     
    Mia moglie stessa, russa, lo ammette: perdiamo sempre la guerra della narrazione. Per fare un esempio non americano: guarda che soft power imponente ha creato il Giappone.
    Tu ascolti pop russo? La risposta è quasi certamente no. I russi ascoltano invece il nostro: abbiamo più soft power noi dei russi...
     
    Concordo, ma non è con la musica pop che si induce l'Europa al suicidio. Con quella al massimo riescono ad accattivarsi i bandierinati.
     
    Semmpre sul soft power molti hanno sottovalutato la presa di posizione di Alla Pugacheva contro la guerra. La Pugacheva in Russia è un mostro sacro come Mina e ha in mano tutto il mercato discografico russo come da noi Caterina Caselli. La sua opinione pesa come un macigno e altro che Maneskin o Vasco. Solo che da noi Maneskin e Vasco sono dalla parte del potere. Questo certifica il fallimento di Putin nel creare un soft power interno
     
  3. Craxi ci spiega come risolvere il problema dei migranti

    Parlare di politica in Italia ormai è come scegliere da quale piano del grattacielo buttarsi. E fin quando si tratta della scelta tra buttarsi dal primo piano o dal sesto, si può anche affrontare il presupposto di rompersi una gamba, se l'alternativa è perdere la vita. Se però la scelta è di buttarsi dal quindicesimo o dal ventesimo piano, è una scelta senza senso in ogni caso, e la persona di buonsenso cerca per quanto può di ingegnarsi a trovare una soluzione alternativa. E questo...
    Il motivo per cui ho abbandonato di fatto la politica è perché,comunque la si giri,si finisce col farsi il sangue amaro. La vita è una sola,e scorre in fretta ahimè,meglio viverla piuttosto che considerare la scelta tra il lancio dal 15° o il 20° piano
     
    Infrastrutture e benessere in cambio di risorse? Più o meno è quello che stanno facendo i cinesi. Perché non possono farlo gli europei? Negli anni 80 l'Italia diede alla Somalia di Siad Barre qualcosa come 1000 miliardi di lire. Cacciato Siad Barre, la Somalia è diventata uno stato fallito dotato di cospicui giacimenti petroliferi.
     
  4. La Filosofia ci salverà.

    Chi come me ha iniziato sin da bambino ad amare matematica e scienze generalmente intraprende un percorso di studi quasi sempre di stampo scientifico. Io volevo insegnare ai bambini la matematica ma alla fine l'amore per gli animali mi ha portata all'Università di Medicina Veterinaria di Napoli.
    Le materie umanistiche, fatta eccezione per Italiano ed Epica che mi piacevano moltissimo, poco mi prendevano. La Filosofia non la capivo. Mi sforzavo concentravo studiavo..ma alla fine la imparavo...
    Sì, se purtroppo anche la Filosofia non fosse decaduta, al 99%, a circuito chiuso, parco giochi per scribacchini accademici che se la cantano e se la suonano l'uno per l'altro, dediti alla produzione di saggi astrusi ormai lontani anni luce da quei problemi eterni, il senso dell'Essere, il Bene e il Male, l'Amore, Dio, il Bello, di cui si era liberi di discutere per millenni senza dover per forza passare per la fabbrica di cloni universitaria. Agamben è uno dei pochi nomi che si possono citare come esempio di filosofo nella e della vita, come Socrate, Spinoza o altri grandissimi prima di lui. Da poco è morto Scruton, e direi che ci manca tantissimo.
     
    Sì credo anch'io che Agamben sia tra i pochi filosofi a salvarsi.
    Mi è stato detto che persino Chomsky sia caduto su Covid e pandemenza. Ti risulta?
     
  5. Il giorno della Vittoria e l'inizio dei delitti contro l'Italia

    Il 4 Novembre viene celebrata da tutti come la giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate. Il fatto che l’Italia, in questo giorno, esattamente 104 anni fa, abbia vinto la prima guerra mondiale viene completamente oscurato. E questo ha diverse motivazioni.
    La prima è evidente: cercare di demolire l’orgoglio nazionale. Quando si dipinge l’Italia come una nazione di inetti e incapaci, anzi di persone capaci solo di fare disastri e al limite di fare ottime pizze e di cantare a...
    Ed è questo il punto oggi non si ha più voglia di conoscere, di capire, di andare a scavare per ritrovare l'orgoglio di essere nati in questo meraviglioso Paese. La lobotomizzazione è stata così minuziosa e spalmata negli anni che non ci si è accorti di perdere pian piano la nostra identità.
     
    La storia, quella vera, del Novecento italiano è stata feconda di grandi uomini, politici, filosofi, artisti, e anche di un altro popolo ben diverso da quello a cui hanno ridotto ormai quello italiano.
     
  6. Fini e l'eterno equivoco sulla destra italiana

    Ognuno ha i suoi modi di passare il tempo libero. C'è chi lo impiega coltivando l'orto, chi si dedica al gioco a carte, con amici oppure al computer, chi purtroppo a tirare sassi dal cavalcavia. Il mio è quello di andare a rivedere video e audio del passato, all'insegna del "come eravamo", oppure rileggere i post che scrivevo all'inizio della mia attività come blogger, ma senza intenti nostalgici. Semplicemente capita di avere la spinta a riannodare i fili col passato che fu. E non...
    non voto destra ma penso che Giorgia abbia ben capito di cui può fidarsi è giovane ma da tanto fa politica, sono romana la ricordo nelle sedi del suo partito circa trenta anni fa
     
    Mi piace il paragone con l'Iran dove ho lavorato e soggiornato, dove ho lavorato bene e altrettanto bene ho soggiornato. Come in Russia, come in Cina, come in Libia paesi definiti "totalitari" vero ma dove le regole sono ben chiare, precise per cui sai cosa fare e cosa non fare. Dove persino le bustarelle sono regolamentate, non come in Italia che non sai mai quanto spendi e a chi darle perché come hai ben scritto c'é un'ambigua connivenza tra finti partiti. Come la finta libertà delle ragazze di girare col culo fuori, ciò che in Iran é proibito, e la libertà di essere violentate, ciò che in Iran prevede la pena di morte. La Giorgia é unə politicə (😆😆😆) tra lə più navigatə (😆😆). Probabile che ce la faccia a mettere un pò di ordine e disciplina. In quanto a Fini....é stato tirato fuori dal cappello dai sinistri ma ne é uscito un ratto non un coniglio.
     
    La multiforme destra italiana è affetta da un lancinante complesso di inferiorità. Civettare con la sinistra sembra essere il destino - più o meno manifesto - di molti destrorsi. Argomento da approfondire.
     
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