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  1. Ci risiamo... gli usa attaccano. Dichiarano da loro fonte che sono missili russi per scatenare un conflitto, dato che la Polonia è un paese Nato.
    Le stanno provando proprio tutte per portare la guerra in Europa.
    Neppure la Polonia però cade nella trappola. Infatti le autorità polacche ipotizzano che ciò che ha colpito la Polonia siano schegge di un missile e non un attacco diretto. Una sorta di errore.
    Poveri progressisti americani, tre buchi nell'acqua.
    L'imperialismo atlantista è ormai...
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  2. SIAMO DAVVERO TROPPI?
    L'ONU ha dichiarato che la popolazione mondiale è arrivata al tetto degli 8 miliardi.
    Me lo immagino già i commenti dei prossimi giorni dei malthusiani, quelli del "siamo in troppi e rischiamo di non avere risorse sufficienti".
    Eppure anche la Cina che per decenni ha praticato la politica del max due figli e che multava pesantemente le coppie che procreavano di più, ha recentemente tolto il divieto.
    Hanno capito che il grosso problema è l'invecchiamento della...
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  3. Continenti...

    I continenti sono un costrutto storico o geografico?
    Tra Europa, Asia e Africa esiste continuità e contiguità territoriale tale da poter parlare di un solo continente: Eurafrasia (o Afrasia: l'Europa è un'appendice come l'India e non diciamo Indoafrasia).

    I continenti abitabili sono tre: Afrasia, America, Oceania; più l'Antartide disabitato (in realtà un insieme di isole sotto la calotta glaciale).

    L'idea di Asia nasce in Grecia per indicare un generico Oriente; così il termine...
  4. L'impero e la moneta

    L'egemonia USA si affermò tra I e II Guerra Mondiale. Sanata la questione schiavitù, sconfitto il Messico e chiuso in riserve gli indiani, gli USA erano un paese-continente che confinava con uno stato fallito a Sud e un alleato a Nord. L'economia e la società prosperarono ed ebbero momenti progressivi (diritti civili, New Deal).

    La coesistenza con l'URSS e l'emancipazione delle colonie, in un primo momento non colpirono gli USA. Solo negli anni 70 la competizione ne intaccò l'egemonia...
  5. La Russia sta davvero perdendo?

    Churchill una volta disse che gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite di calcio. E non è da escludere che, in questo paradosso antitaliano e dunque sgradevole, vi sia una parte di verità. Lo vediamo dalle domande che affollano, in questi giorni, le newsfeed di tutti i social: Putin questa guerra la sta perdendo o vincendo? Cosa significa davvero la ritirata di Kherson? E infine la domanda delle domande: quali errori ha...
    Obiettivamente per Putin questa, se non è una sconfitta, poco ci manca. Teoricamente avrebbe potuto fare marmellata sino a Kiev in due settimane e se qualcuno ricorda tentò di prendere Kiev nei primi giorni. Certo gli ucraini hanno le stesse perdite dei russi ma hanno due grossi vantaggi psicologici 1) sono i più deboli sulla carta. Un po' come Rocky contro Apollo Creed. Apollo vince ai punti, ma il "vero vincitore" è Rocky 2) gli "invasi" sono sempre più motivati. Putin ha perso la testa? No. È normale che un leader pur intelligentissimo che non ne sbaglia una per vent'anni poi faccia il fatal error pensando che "andrà tutto bene". Si è visto con Napoleone e Mussolini.
    Una sconfitta per la Russia? Forse più per Putin che per la Russia in se stessa. Il vero problema per Putin sarà interno, con molti scontenti di un risultato non brillante comunque la si giri (e con perdite in vite umane troppi alte).
    E poi certo il soft power che i russi non capiscono. E che è stato fatale anche a presidenti americani "non graditi" ovvero di destra: Nixon per il Vietnam (che poi fu quello che alla fine fece meno cazzate rispetto a Johnson e lo stesso JFK) e Bush jr su Iraq e Afghanistan. E notiamo come il disastro di Biden in Afghanistan sia andato subito sottotraccia rispetto a Bush jr (che nonostante tutto i talebani li aveva scacciati). E questo del soft power è proprio un problema della destra. L'unico leader conservatore che ha costruito un soft power è stato Reagan (che ha preso Rambo, inizialmente un film "di sinistra" sul filone anti-Vietnam e ne ha fatto un'icona della sua concezione nazionalistica. Idem con la saga di Rocky dal pugile sfigato anni 70 a quello che tira giù il colosso sovietico)
     
    I russi non vogliono o non riescono a esercitare il soft power in Europa, ma nel resto del mondo vogliono e ci riescono benissimo. Gli americani ormai spadroneggiano in Europa grazie all'hard power: terrorismo (NS2), ricatto economico (sanzioni), intimidazioni (se non sganci soldi e armi potrebbe capitarti qualcosa di brutto), corruzione, controllo orwelliano dei mass media e della cultura dominante.
     
    Mia moglie stessa, russa, lo ammette: perdiamo sempre la guerra della narrazione. Per fare un esempio non americano: guarda che soft power imponente ha creato il Giappone.
    Tu ascolti pop russo? La risposta è quasi certamente no. I russi ascoltano invece il nostro: abbiamo più soft power noi dei russi...
     
    Concordo, ma non è con la musica pop che si induce l'Europa al suicidio. Con quella al massimo riescono ad accattivarsi i bandierinati.
     
    Semmpre sul soft power molti hanno sottovalutato la presa di posizione di Alla Pugacheva contro la guerra. La Pugacheva in Russia è un mostro sacro come Mina e ha in mano tutto il mercato discografico russo come da noi Caterina Caselli. La sua opinione pesa come un macigno e altro che Maneskin o Vasco. Solo che da noi Maneskin e Vasco sono dalla parte del potere. Questo certifica il fallimento di Putin nel creare un soft power interno
     
  6. L'Africa e il debito

    Sono stupito:
    È EVIDENTE che la soluzione non sia far morire la gente in mare, ma cancellare il debito all'Africa e permetterle di uscire dalla povertà a cui l'abbiamo condannata secoli fa. Di come tutto questo passi per una riduzione di sprechi e consumi in Occidente (come accaduto con la Cina) e che è conciliabile solo con una riduzione del divario ricchi-poveri anche in Europa.
    (Tutto il resto sono parole: invocare trattati europei non fermerà una marea umana; lasciar morire le persone è...
  7. I paradisi artificiali

    La subordinazione di un paese genera inevitabilmente un deficit cronico di realismo politico che investe tanto i partiti quanto i militanti. Le parole d’ordine che risuonano nelle bocche della sinistra petalosa e della destra neoconservatrice, fuoriuscite dalla medesima matrice trozkista, sono democrazia, diritti umani, libertà e altri stupefacenti. Nel campo degli affari internazionali le ragioni morali e idealistiche rappresentano un fastidioso polverone. Quando si tratta di...
  8. Il punto sul mondo

    Il punto dal mondo:

    - Al Cop27, Maduro ha detto che il cambiamento climatico è causato dal capitalismo e dai paesi ricchi.

    - La Turchia annuncia che il futuro gasdotto transiterà nella Turchia europea (Tracia) e fonderà gas russo e medio-orientale (Israele incluso).

    - La Corea del Nord continua il lancio di missili test, alzando la tensione con la Corea del Sud.

    - Lavrov (Ministro degli Esteri russo) si è proposto come mediatore tra Iran e Arabia Saudita.

    - Il Ministro degli Esteri...
    Va aggiunta una cosa: la Turchia sta facendo grandi passi in avanti sul piano tecnologico, oltre a papparsi la Libia.
     
  9. Le inutili elezioni americane

    Ho seguito molto distrattamente le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, perché vedendo coagularsi attorno ad esse i teorici di una palingenesi - che, a mio avviso, non ci sarà neppure se i Repubblicani dovessero riportare una netta vittoria - ho avuto l'ennesima conferma dell'ingenua convinzione che le palingenesi seguano regole democratiche. Se qualcuno davvero si aspetta cambiamenti epocali alle urne, forse conviene che si interessi ad altro, perché la politica non è mestiere...
    Io non ci capisco niente di economia, almeno ad alti livelli, ma ho l'impressione che tutti i paesi stiano vivendo al di sopra delle proprie possibilità.
    Esiste un paese, che non sia del terzo o quarto mondo, risparmiatore netto?
     
    Il declino degli Stati Uniti risale a molti anni fa. L'america è spaccata in due da molto. La storia insegna che sia i democratici e i repubblicani fanno solo i loro interessi, gli USA non portano mai doni agli altri paesi sia della UE e nel mondo intero
     
    Il conflitto che è costato più vittime agli statunitensi è stata la guerra di secessione, ovvero una guerra civile. Qualcosa vorrà pur dire.
     
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  10. Nuove geometrie

    Ieri l'Algeria ha fatto richiesta di adesione ai BRICS, dopo che la stessa è stata presentata anche da Iran e Argentina.

    Altri paesi hanno manifestato interesse a vario titolo: Indonesia, Egitto, Bangladesh, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, ecc.

    L'ingresso algerino e iraniano rafforza l'asse arabo nell'organizzazione.
    Mentre quello argentino sembra destinato ad essere più problematico per il Sud America: molto dipenderà dal grado di collaborazione che i nuovi arrivati avranno col...
    I Brics si stanno allargando sempre piu' in contrapposizione all occidente, mi chiedo se tutto questo sia voluto a livello globale o se sia inaspettato per l occidente, io onestamente non ci capisco piu' niente, non so se per noi sarà meglio o peggio, certo siamo nel mezzo di due fronti. E se tutto questo fosse tra le altre cose un mezzo per smembrare l unione europea? Non che mi spiaccia visti i risultati, ma non si sa a cosa s andrà incontro.
     
  11. IL PACIFISTA ARMATO! (di

    La Nuova Normalità Arcobaleno e TikTokdipendente ha partorito una nuova tipologia di "cittadino perfetto", come questo monumento all'intelligenza/evoluzione umana che si chiama Francesco Intraguglielmo, intervenuto alla Marcia della Pace di Carlo Calenda.
    Ecco a voi il Pacifista Armato che vuole "distruggere la Russia e la Cina".

    E chi risponderà mai al suo appello?!?
  12. A Milano va in scena il raduno dei disperati

    Carlo Calenda, leader di Azione, uno dei tanti partiti personali che raccoglie gli scarti di lavorazione del parlamentarismo e un mucchio di franchi tiratori conclamati e impenitenti, ieri ha pensato bene di scendere in piazza "per la pace". A onor del vero, la manifestazione ha malamente celato cattive intenzioni e bassi istinti dietro il nobile fine della pace. La regia, neanche tanto occulta, era dei neoconservatori statunitensi, ovvero l'ala stragista del Washington consensus...
    Bella l'accoppiata Renzi-Calenda: uno svendeva gli interessi italiani ai sauditi in cambio di Rolex, e il territorio italiano alla Francia in cambio di qualcosa di più sostanzioso, l'altro fa il paladino dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
     
  13. Di multipolarismo e di Brasile

    Nel 2003, il governo Lula organizzò venti Stati in via di sviluppo, tra cui l'India (con cui Lula aveva programmato IBSA per la lotta alla povertà), per bloccare un Accordo del WTO, voluto da USA e UE, che avrebbe rafforzato le disparità tra paesi in via dei sviluppo e ricchi.
    2003, non del 2020, gli USA erano onnipotenti, potevano produrre prove false e distruggere un paese nel silenzio generale.
    Se oggi ci troviamo in una situazione storica che permette al Brasile (e ad altri) di dire NO è...
    Ed è per questo che esiste la geopolitica, e che persone come Kissinger restano più lucide a 100 anni che gli euroinomani di Bruxelles che han fatto l'Erasmus. Perché ci sono rapporti di forza che possono essere modificati solo con determinate azioni, indipendentemente da chi comanda in un certo momento, e che bisogna fare alleanze con chi c'è, non aspettare che sorga dal mondo dei sogni chi desideriamo sia il non plus ultra. Realismo e realpolitik: parole che i tossici dei diritti e della libertà fanno passare come parolacce mentre loro mettono a ferro e fuoco il sud del mondo per esportare democrazia contro ai tiranni.
     
    E' la bellezza del multipolarismo. Che presenta ovviamente anche sfide di non poco conto. Ma noi italiani dobbiamo affrancarci dalla visione unipolare del mondo.
     
  14. Decolonizzare il mondo

    I limiti della nostra classe dirigente nel multipolarismo, sono legati all'idea che abbiamo del Mondo.

    Le fonti concordano sulla superamazia economica cinese fino a inizio '700.
    La Cina aveva un ceto mercantile che muoveva la ricchezza delle campagne e delle botteghe cittadine. La produzione di metalli e preziosi (ceramiche,seta) era abbondante e di qualità.

    I paesi asiatici ebbero una suddivisione del lavoro molto accurata (nelle regioni più ricche e nelle aree urbane). Questo...
  15. Complessità

    Quando diciamo che il mondo è un posto complesso vorrà pur dire qualcosa, se diciamo che è complesso e dopo parliamo per assiomi, qualcosa non sta funzionando.

    La vicenda arabo-iraniana appartiene ai cicli storico-demografici dell'area.
    Medio Oriente (M.O.) corrisponde all'Impero di Alessandro Magno + la Penisola arabica, quindi, alla culla dei tre monoteismi.
    Il M.O. provò a costituirsi come polo politico-economico in Eurasia.
    Un primo polo fu quello estremo orientale...
  16. Iran e Arabia Saudita c'eravamo tanto amati...

    Doccia fredda sull'avvicinamento Arabia Saudita-Cina (vendita petrolio in yuan e strappo OPEC-USA): il Wall Street Journal scrive: "L'Iran prepara un attacco all'Arabia Saudita (..) pronto anche attacco all'Iraq".
    I media italiani, noti per serietà, commentano: "Iran pronto a far scoppiare III Guerra Mondiale".

    Ma l'Iran ne ha bisogno?
    Le proteste stanno scemando e l'attenzione internazionale è calata.
    La rivalità Iran-Arabia S. precede di molto l'oggi (non a caso lo sciismo si affermò...
  17. Iran e Arabia Saudita c'eravamo tanto amati...

    Doccia fredda sull'avvicinamento Arabia Saudita-Cina (vendita petrolio in yuan e strappo OPEC-USA): il Wall Street Journal scrive: "L'Iran prepara un attacco all'Arabia Saudita (..) pronto anche attacco all'Iraq".
    I media italiani, noti per serietà, commentano: "Iran pronto a far scoppiare III Guerra Mondiale".

    Ma l'Iran ne ha bisogno?
    Le proteste stanno scemando e l'attenzione internazionale è calata.
    La rivalità Iran-Arabia S. precede di molto l'oggi (non a caso lo sciismo si...
    Io ho vissuto in Arabia Saudita dove mi occupavo cose relative al petrolio. Che ad un certo momento vi fossero delle convergenze, sono d'accordo. Che addirittura si amassero un po' meno. In realtà questi due paesi differiscono molto di più di quanto si somiglino. Nel bene come nel male.
    Comunque, ottimo articolo.
     
  18. Orientalismi

    Siccome mia moglie è nata nell'ex-URSS ed ha sangue slavo nelle vene, conserva ancora tanto di quel buonsenso che le permette di emettere giudizi istantanei, per me fulminanti, su molti aspetti della nostra società. Così, apprendendo che il primo ministro inglese è un indiano etnico, ha commentato:

    “Voi avete ormai provato di tutto, così tanto che non vi basta più niente, e dovete andare sempre oltre, oltre. Come per la droga...”.

    Ci ho riflettuto, e l'analisi è singolarmente...​
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