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  • All'ultimo sangue
    “This is the most formidable document that was ever adressed from one...
    • Friedrich von Tannenberg
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  1. Fini e l'eterno equivoco sulla destra italiana

    Ognuno ha i suoi modi di passare il tempo libero. C'è chi lo impiega coltivando l'orto, chi si dedica al gioco a carte, con amici oppure al computer, chi purtroppo a tirare sassi dal cavalcavia. Il mio è quello di andare a rivedere video e audio del passato, all'insegna del "come eravamo", oppure rileggere i post che scrivevo all'inizio della mia attività come blogger, ma senza intenti nostalgici. Semplicemente capita di avere la spinta a riannodare i fili col passato che fu. E non...
    non voto destra ma penso che Giorgia abbia ben capito di cui può fidarsi è giovane ma da tanto fa politica, sono romana la ricordo nelle sedi del suo partito circa trenta anni fa
     
    Mi piace il paragone con l'Iran dove ho lavorato e soggiornato, dove ho lavorato bene e altrettanto bene ho soggiornato. Come in Russia, come in Cina, come in Libia paesi definiti "totalitari" vero ma dove le regole sono ben chiare, precise per cui sai cosa fare e cosa non fare. Dove persino le bustarelle sono regolamentate, non come in Italia che non sai mai quanto spendi e a chi darle perché come hai ben scritto c'é un'ambigua connivenza tra finti partiti. Come la finta libertà delle ragazze di girare col culo fuori, ciò che in Iran é proibito, e la libertà di essere violentate, ciò che in Iran prevede la pena di morte. La Giorgia é unə politicə (😆😆😆) tra lə più navigatə (😆😆). Probabile che ce la faccia a mettere un pò di ordine e disciplina. In quanto a Fini....é stato tirato fuori dal cappello dai sinistri ma ne é uscito un ratto non un coniglio.
     
    La multiforme destra italiana è affetta da un lancinante complesso di inferiorità. Civettare con la sinistra sembra essere il destino - più o meno manifesto - di molti destrorsi. Argomento da approfondire.
     
  2. Gladio e misteri

    Agosto 1990, Giulio Andreotti stanco, accaldato e sotto inchiesa rilasciava una dichiarazione che avrebbe cambiato la percezione della storia recente: in Italia, in Europa occidentale, persino nei paesi neutrali, dopo la II Guerra Mondiale, era stato allestito un esercito segreto.
    L'organizzatore era la CIA, i servizi segreti occidentali erano coinvolti in maniera subordinata.

    Il gruppo in principio avrebbe dovuto accumulare armi e svolgere addestramento militare. In caso di intervento...
  3. Gladio e misteri

    Agosto 1990, Giulio Andreotti stanco, accaldato e sotto inchiesa rilasciava una dichiarazione che avrebbe cambiato la percezione della storia recente: in Italia, in Europa occidentale, persino nei paesi neutrali, dopo la II Guerra Mondiale, era stato allestito un esercito segreto.
    L'organizzatore era la CIA, i servizi segreti occidentali erano coinvolti in maniera subordinata.

    Il gruppo in principio avrebbe dovuto accumulare armi e svolgere addestramento militare. In caso di...
    Andreotti salta in un momento ben preciso. Quando, assieme a Craxi, inizia a parlare di riforme istituzionali.
     
    Anche nella Germania appena riunificata fioccarono storie per nulla pulite e cadaveri eccellenti. Nel 1989 fu eliminato Alfred Herrhausen, presidente della Deutsche Bank. Herrhausen voleva rendere la Germania Est (e in generale i paesi dell'ex patto di Varsavia, oggi Visegrad) il complesso industriale tecnologicamente più avanzato d'Europa. Nel 1991 toccò al deputato socialista Detlev Rohwedder, deciso a non svendere immediatamente le industrie di stato della RDT. L'argomento meriterebbe ulteriori approfondimenti.
     
    Che poi a pensarci bene, è un po' quello che sta accadendo sul lunghissimo periodo: Ungheria, Rep. Ceca, Polonia fuori dall'euro hanno una mobilità incredibile.

    La Polonia sta rimpiazzando la Germania, i baltici hanno fagocitato parte dell'industria tech finlandese, l'Ungheria è il paradiso fiscale delle aziende tedesche (oltre alla questione sanzioni, gas dalla Russia, già nota)
     
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