Credo che uno dei problemi cruciali dell'Europa sia che la sua passata grandezza (nello specifico la grandezza delle sue componenti principali come furono, ad esempio, i vari imperi) si fondava soprattutto su ricchezze provenienti dal ladrocinio delle proprie colonie.
Chi piu`, chi meno...
Credo che uno dei problemi cruciali dell'Europa sia che la sua passata grandezza (nello specifico la grandezza delle sue componenti principali come furono, ad esempio, i vari imperi) si fondava soprattutto su ricchezze provenienti dal ladrocinio delle proprie colonie.
Chi piu`, chi meno.
Ritornare agli antichi fasti senza quella fonte di ricchezza "a gratis" (giustificate da ideologie colonialiste e razziste) richiede cambiamenti radicali che riguardano fondamentalmente "l'ideologia", cioe` un nuovo modo di vedere il Mondo, di parteciparvi, una nuova immagine di se` unita ad una nuova missione che la qualifichi, una nuova scala di valori, di priorita` che faccia da guida, da bussola.
Rubare soltanto non e` piu` possibile, o possibile solo per brevi periodi.
Perse le principali colonie con la fine della Prima Guerra Mondiale, il cercare di depredare "i vicini di casa", nuova categoria di sub-umani che fosse possibile "schiavizzare" senza sensi di colpa, anzi, non ha funzionato con la Seconda Guerra Mondiale.
Vivere da "sottomessi", da servi ha funzionato fino a che dalla tavola non cadevano solo le briciole, ma anche qualche panino intero e qualche osso con la carne ancora attaccata.
Ma ora che "siamo in tanti", che dalla tavola cadono sole le briciole e si fa la gara per appropriarsene, bisogna orientarsi verso altre possibilita`, altri modi per sopravvivere o, meglio, poter vivere decorosamente.
La via e` stata indicata: l'interdipendenza e` a un livello tale che solo relazioni pacifiche, reciprocamente vantaggiose, basate sul "do ut des" (do affinche` tu dia), sul rispetto reciproco, sul riconoscimento dell'esistenza e diritto all'esistenza di culture diverse dalla propria, sulla multipolarita` (il contrario dell'egemonia monopolare), su sistemi di sicurezza globali che prendano in considerazione il bisogno di sicurezza di tutte le parti attraverso accordi, compromessi, associazioni, unioni, alleanze, reciproche garanzie, trattati di non belligeranza, di mutua assistenza, il superamento dell'idea di Stato-Nazione come base e giustificazione dei nazionalismi estremi, dell'oppressione delle minoranze, delle pulizie etniche quando non addirittura dei genocidi.
In questa direzione bisogna muoversi, uniti sulla base della condivisione di questi obiettivi e comportamenti, sulla base di tradizioni, culture, valori morali ed etici condivisi che possano essere il denominatore comune di gruppi di Paesi che insieme producano quella massa critica necessaria per agire quanto piu` possibile autonomamente nell'arena mondiale.
Il recupero della sovranita` nazionale e` fondamentale affinche` i Popoli che a questo si sentano pronti possano esprimere governi con l'indipendenza e l'autorita` necessaria per muoversi ed aggregarsi in quella direzione.
I Popoli votati alla servitu` (qualsiasi sia la ragione) vedono nell'aver un Padrone la scelta piu` facile, comoda, non responsabilizzante, rassicurante e sono disposti a pagare il prezzo necessario per ottenere tutto cio`.
Ma il loro destino e` quello di essere prima o poi merce i scambio.
La speranza e` che non serva una Terza Guerra Mondiale per dare avvio a tutto cio`.
Chi piu`, chi meno.
Ritornare agli antichi fasti senza quella fonte di ricchezza "a gratis" (giustificate da ideologie colonialiste e razziste) richiede cambiamenti radicali che riguardano fondamentalmente "l'ideologia", cioe` un nuovo modo di vedere il Mondo, di parteciparvi, una nuova immagine di se` unita ad una nuova missione che la qualifichi, una nuova scala di valori, di priorita` che faccia da guida, da bussola.
Rubare soltanto non e` piu` possibile, o possibile solo per brevi periodi.
Perse le principali colonie con la fine della Prima Guerra Mondiale, il cercare di depredare "i vicini di casa", nuova categoria di sub-umani che fosse possibile "schiavizzare" senza sensi di colpa, anzi, non ha funzionato con la Seconda Guerra Mondiale.
Vivere da "sottomessi", da servi ha funzionato fino a che dalla tavola non cadevano solo le briciole, ma anche qualche panino intero e qualche osso con la carne ancora attaccata.
Ma ora che "siamo in tanti", che dalla tavola cadono sole le briciole e si fa la gara per appropriarsene, bisogna orientarsi verso altre possibilita`, altri modi per sopravvivere o, meglio, poter vivere decorosamente.
La via e` stata indicata: l'interdipendenza e` a un livello tale che solo relazioni pacifiche, reciprocamente vantaggiose, basate sul "do ut des" (do affinche` tu dia), sul rispetto reciproco, sul riconoscimento dell'esistenza e diritto all'esistenza di culture diverse dalla propria, sulla multipolarita` (il contrario dell'egemonia monopolare), su sistemi di sicurezza globali che prendano in considerazione il bisogno di sicurezza di tutte le parti attraverso accordi, compromessi, associazioni, unioni, alleanze, reciproche garanzie, trattati di non belligeranza, di mutua assistenza, il superamento dell'idea di Stato-Nazione come base e giustificazione dei nazionalismi estremi, dell'oppressione delle minoranze, delle pulizie etniche quando non addirittura dei genocidi.
In questa direzione bisogna muoversi, uniti sulla base della condivisione di questi obiettivi e comportamenti, sulla base di tradizioni, culture, valori morali ed etici condivisi che possano essere il denominatore comune di gruppi di Paesi che insieme producano quella massa critica necessaria per agire quanto piu` possibile autonomamente nell'arena mondiale.
Il recupero della sovranita` nazionale e` fondamentale affinche` i Popoli che a questo si sentano pronti possano esprimere governi con l'indipendenza e l'autorita` necessaria per muoversi ed aggregarsi in quella direzione.
I Popoli votati alla servitu` (qualsiasi sia la ragione) vedono nell'aver un Padrone la scelta piu` facile, comoda, non responsabilizzante, rassicurante e sono disposti a pagare il prezzo necessario per ottenere tutto cio`.
Ma il loro destino e` quello di essere prima o poi merce i scambio.
La speranza e` che non serva una Terza Guerra Mondiale per dare avvio a tutto cio`.