Il "Mondo Anglosassone" comprende, oltre agli Stati Uniti, la Gran Bretagna il cui Capo di Stato (al momento Re Calo III) e` anche Capo di Stato del Canada e dell'Australia.
Che le azioni di Trump (coadiuvato da Musk) stiano andando nella direzione di un forte (e sostanzioso) indebolimento...
Il "Mondo Anglosassone" comprende, oltre agli Stati Uniti, la Gran Bretagna il cui Capo di Stato (al momento Re Calo III) e` anche Capo di Stato del Canada e dell'Australia.
Che le azioni di Trump (coadiuvato da Musk) stiano andando nella direzione di un forte (e sostanzioso) indebolimento politico ed economico della Gran Bretagna e del suo Commonwealth (a tutto vantaggio degli USA) e` evidente.
Per quanto riguarda l'aspetto militare la loro totale dipendenza dagli USA e` nota.
Con la totale sottomissione di queste componenti di quel Mondo (anglosassone) il "fronte artico" passa sotto il diretto controllo degli USA (l'Australia serve per il Pacifico).
Il suo controllo piu` che a finalita` militari (di fatto quell'area e` area NATO) ha finalita` economiche.
Il controllo delle immense ricchezze di quei territori avrebbe un benefico impatto sull'enorme massa di dollari circolanti nel Mondo (e corrispettivo deficit USA) che troverebbero in quelle risorse un "corrispettivo reale/materiale" e non solo "di carta".
Per i Paesi del sud dell'Europa (in particolare l'Italia, ma anche la Spagna) si aprirebbe una futura funzione (sempre da vassalli) di influenza sull'Africa (almeno quella settentrionale).
Tirar fuori gli USA dal rischio di un tracollo finanziario (con enormi ripercussioni sul piano interno ed internazionale) richiede che ai dollari "di carta" corrispondano "dollari veri".
Da cui il controllo delle risorse (energetiche, alimentari, territoriali, demografiche, tecnologiche, militari...) e di un Territorio in cui il dollaro sia "dominante" nell'economia e nel commercio per esportare l'inflazione USA e riequilibrare (quel tanto che basta) la bilancia dei pagamenti.
Secondo la "loro" logica (che ha fondamento) solo dopo questo risanamento gli USA saranno pronti ad un confronto diretto e vincente (sul piano economico e/o militare) con la "controparte".
I tempi di questo percorso di risanamento si misurano in almeno 15-30 anni.
Un'altra componente del "Deep State" USA ritiene invece che bisogna fin d'ora combattere e "vincere" gli avversari prima che sia troppo tardi (i "Democratici").
Sembra che al momento questa seconda componente sia perdente.
Le implicazioni di questa "nuova politica" vanno nella direzione di una evoluzione del processo detto "multipolare" (che non significa "pace", ma semplicemente esclude il progetto globalista) dove le varie "Potenze Regionali" estenderebbero le loro aree di influenza (con possibili conseguenti conflitti regionali) rimanendo comunque all'interno di una realta` caratterizzata dall'interdipendenza reciproca e dai reciprochi rapporti di forza.
Ritornera` l'epoca degli "Imperi" stile prima della Prima Guerra Mondiale di soli 110 anni fa? I posteri vedranno.
Che le azioni di Trump (coadiuvato da Musk) stiano andando nella direzione di un forte (e sostanzioso) indebolimento politico ed economico della Gran Bretagna e del suo Commonwealth (a tutto vantaggio degli USA) e` evidente.
Per quanto riguarda l'aspetto militare la loro totale dipendenza dagli USA e` nota.
Con la totale sottomissione di queste componenti di quel Mondo (anglosassone) il "fronte artico" passa sotto il diretto controllo degli USA (l'Australia serve per il Pacifico).
Il suo controllo piu` che a finalita` militari (di fatto quell'area e` area NATO) ha finalita` economiche.
Il controllo delle immense ricchezze di quei territori avrebbe un benefico impatto sull'enorme massa di dollari circolanti nel Mondo (e corrispettivo deficit USA) che troverebbero in quelle risorse un "corrispettivo reale/materiale" e non solo "di carta".
Per i Paesi del sud dell'Europa (in particolare l'Italia, ma anche la Spagna) si aprirebbe una futura funzione (sempre da vassalli) di influenza sull'Africa (almeno quella settentrionale).
Tirar fuori gli USA dal rischio di un tracollo finanziario (con enormi ripercussioni sul piano interno ed internazionale) richiede che ai dollari "di carta" corrispondano "dollari veri".
Da cui il controllo delle risorse (energetiche, alimentari, territoriali, demografiche, tecnologiche, militari...) e di un Territorio in cui il dollaro sia "dominante" nell'economia e nel commercio per esportare l'inflazione USA e riequilibrare (quel tanto che basta) la bilancia dei pagamenti.
Secondo la "loro" logica (che ha fondamento) solo dopo questo risanamento gli USA saranno pronti ad un confronto diretto e vincente (sul piano economico e/o militare) con la "controparte".
I tempi di questo percorso di risanamento si misurano in almeno 15-30 anni.
Un'altra componente del "Deep State" USA ritiene invece che bisogna fin d'ora combattere e "vincere" gli avversari prima che sia troppo tardi (i "Democratici").
Sembra che al momento questa seconda componente sia perdente.
Le implicazioni di questa "nuova politica" vanno nella direzione di una evoluzione del processo detto "multipolare" (che non significa "pace", ma semplicemente esclude il progetto globalista) dove le varie "Potenze Regionali" estenderebbero le loro aree di influenza (con possibili conseguenti conflitti regionali) rimanendo comunque all'interno di una realta` caratterizzata dall'interdipendenza reciproca e dai reciprochi rapporti di forza.
Ritornera` l'epoca degli "Imperi" stile prima della Prima Guerra Mondiale di soli 110 anni fa? I posteri vedranno.