Quando un Paese come l'Ucraina e` multietnico, multi-linguistico, multi-religioso. con tradizioni, ambizioni, simpatie, ispirazioni, ideali diversi fra loro ha ben poche scelte:
- si divide pacificamente (come fu per la Ceco-Slovacchia)
- si organizza come una federazione di Stati (come la...
Quando un Paese come l'Ucraina e` multietnico, multi-linguistico, multi-religioso. con tradizioni, ambizioni, simpatie, ispirazioni, ideali diversi fra loro ha ben poche scelte:
- si divide pacificamente (come fu per la Ceco-Slovacchia)
- si organizza come una federazione di Stati (come la Confederazione Svizzera, la Federazione Tedesca, la Federazione Russa)
- si struttura con Regioni dotate di un'ampia autonomia (come l'Italia con l'Alto Adige, il Belgio con fiamminghi e valloni, la Gran Bretagna con l'Irlanda del Nord, la Scozia...)
Quando invece decide di strutturarsi come uno Stato "monolitico" conclude con "le proprie Popolazioni" un contratto che comprende la liberta` di parlare le proprie lingue, di professare le proprie religioni, di rispettare le proprie tradizioni...
E libere elezioni per decidere (specie quando la principale popolazione "di minoranza" e` decisamente numerosa e poco "minoranza"), chi guidera` il Paese (Presidente e Governo) nel periodo e nelle forme previste dalla Costituzione.
Cosi` e` stato dal 1991 al 2014 in Ucraina con Presidenti di diversa "ispirazione": Kuchma (in equilibrio fra Est ed Ovest), Jushenko (pro Ovest), Janukovich (pro Est)
Venire meno a questo contratto, romperlo, non rispettarlo, usare la forza (golpe, battaglioni punitivi, esercito) per imporre la volonta` di una parte (che non e` l'intero Popolo ucraino) su di un'altra parte, porta alla guerra civile.
Tensioni fra diverse etnie sono sempre possibili, e spesso pure provocate, ma la Storia ci insegna che se vengono affrontate col dialogo, con al diplomazia, se si cercano accordi e/o compromessi la guerra civile viene evitata.
Esempi sono la Spagna con la Catalogna e i Paesi Baschi, la Gran Bretagna con la Scozia, l'Italia con l'Alto Adige, le frequenti tensioni fra valloni e fiamminghi in Belgio, la separazione pacifica avvenuta fra cechi e slovacchi ...
Se si sceglie la guerra civile i risultati possibili sono due:
- la divisione forzata e violenta del Paese (quando le diverse etnie sono abbastanza raggruppate su territori definiti) con una "gravitazione" delle sue parti diverse verso i rispettivi "punti di attrazione" (Russia, Polonia, Ungheria, Romania...)
- la vittoria di una parte sull'altra che sottomette alla sua volonta` (con eventuali esodi, diaspore, pulizie etniche, quando non veri e propri genocidi/etnocidi) le altre parti.
Il conflitto in corso in Ucraina e` volutamente (ed anche necessariamente per una serie di fattori) "limitato" alle aree del sud est ucraino: cioe` le Regioni che al tempo avevano eletto il Presidente "pro-est" Janukovich e fortemente russe/russofone.
In quelle aree le forze russe sono viste dalla maggioranza della popolazione con "liberatrici" (specie dopo le angherie subite dai battaglioni punitivi ucraini e dal Governo di Kiev in particolare dal 2014 in poi).
Piu` si va ad Ovest, piu` questo sostegno cala, per scomparire del tutto nelle Regioni Occidentali dell'Ucraina.
Una vittoria militare della componente etnica ucraina che ha preso il potere nel 2014 sulle popolazioni russe/russofone del sud est del Paese non e` ne` possibile, ne` accettabile ed ammissibile.
E la "considerazione" che Governo di Kiev ha per quelle Popolazioni (che ora vivono sul territorio conteso) e` stata molto emblematica: sono state usate come scudo umano per rallentare l'avanzata dell'esercito russo che e` composto in parte significativa da soldati e ufficiali della ex-Ucraina principalmente di Donetsk e Lugansk, per non parlare delle stragi, delle violenze che quelle popolazioni hanno subito (e tuttora subiscono).
Se qualcuno ha l'occasione di fare un giretto a Kiev o a Lvov (per esempio) si rendera` conto con i propri occhi che li` la guerra non c'e` proprio (a parte i rastrellamenti dell'esercito ucraino per "convincere" la popolazione ad arruolarsi).
Senza garanzie un "nuovo contratto" fra le popolazioni dell'odierna Ucraina, affidabili e certe del rispetto delle minoranze e dei loro diritti, non c'e` spazio per una Ucraina "indipendente" nelle mani di un Governo dominato da ultra nazionalisti "duri e puri galiziani".
A quel punto meglio andare "fino in fondo" e quanto meno attestarsi sulla linea del Dniepr con Odessa compresa garantendo pace, serenita` ed un futuro decente a quelle "minoranze" che diventerebbero allora "la maggioranza".
Non e` una questione di meri Territori da conquistare, ma di Popolazioni da preservare che, viste anche le problematiche demografiche dei due Paesi (Ucraina e Russia) per la Russia sono molto piu` preziose dei territori stessi specie quelli non abitati "dalla propria gente".
Per inciso, mentre l'Ucraina ha perso quasi la meta` della sua popolazione dall'inizo del conflitto (2014), la Russia e` passata da 145 milioni circa a 150 milioni e qualsiasi aumento (non proveniente dall'Asia Centrale) e` bene accetto.
- si divide pacificamente (come fu per la Ceco-Slovacchia)
- si organizza come una federazione di Stati (come la Confederazione Svizzera, la Federazione Tedesca, la Federazione Russa)
- si struttura con Regioni dotate di un'ampia autonomia (come l'Italia con l'Alto Adige, il Belgio con fiamminghi e valloni, la Gran Bretagna con l'Irlanda del Nord, la Scozia...)
Quando invece decide di strutturarsi come uno Stato "monolitico" conclude con "le proprie Popolazioni" un contratto che comprende la liberta` di parlare le proprie lingue, di professare le proprie religioni, di rispettare le proprie tradizioni...
E libere elezioni per decidere (specie quando la principale popolazione "di minoranza" e` decisamente numerosa e poco "minoranza"), chi guidera` il Paese (Presidente e Governo) nel periodo e nelle forme previste dalla Costituzione.
Cosi` e` stato dal 1991 al 2014 in Ucraina con Presidenti di diversa "ispirazione": Kuchma (in equilibrio fra Est ed Ovest), Jushenko (pro Ovest), Janukovich (pro Est)
Venire meno a questo contratto, romperlo, non rispettarlo, usare la forza (golpe, battaglioni punitivi, esercito) per imporre la volonta` di una parte (che non e` l'intero Popolo ucraino) su di un'altra parte, porta alla guerra civile.
Tensioni fra diverse etnie sono sempre possibili, e spesso pure provocate, ma la Storia ci insegna che se vengono affrontate col dialogo, con al diplomazia, se si cercano accordi e/o compromessi la guerra civile viene evitata.
Esempi sono la Spagna con la Catalogna e i Paesi Baschi, la Gran Bretagna con la Scozia, l'Italia con l'Alto Adige, le frequenti tensioni fra valloni e fiamminghi in Belgio, la separazione pacifica avvenuta fra cechi e slovacchi ...
Se si sceglie la guerra civile i risultati possibili sono due:
- la divisione forzata e violenta del Paese (quando le diverse etnie sono abbastanza raggruppate su territori definiti) con una "gravitazione" delle sue parti diverse verso i rispettivi "punti di attrazione" (Russia, Polonia, Ungheria, Romania...)
- la vittoria di una parte sull'altra che sottomette alla sua volonta` (con eventuali esodi, diaspore, pulizie etniche, quando non veri e propri genocidi/etnocidi) le altre parti.
Il conflitto in corso in Ucraina e` volutamente (ed anche necessariamente per una serie di fattori) "limitato" alle aree del sud est ucraino: cioe` le Regioni che al tempo avevano eletto il Presidente "pro-est" Janukovich e fortemente russe/russofone.
In quelle aree le forze russe sono viste dalla maggioranza della popolazione con "liberatrici" (specie dopo le angherie subite dai battaglioni punitivi ucraini e dal Governo di Kiev in particolare dal 2014 in poi).
Piu` si va ad Ovest, piu` questo sostegno cala, per scomparire del tutto nelle Regioni Occidentali dell'Ucraina.
Una vittoria militare della componente etnica ucraina che ha preso il potere nel 2014 sulle popolazioni russe/russofone del sud est del Paese non e` ne` possibile, ne` accettabile ed ammissibile.
E la "considerazione" che Governo di Kiev ha per quelle Popolazioni (che ora vivono sul territorio conteso) e` stata molto emblematica: sono state usate come scudo umano per rallentare l'avanzata dell'esercito russo che e` composto in parte significativa da soldati e ufficiali della ex-Ucraina principalmente di Donetsk e Lugansk, per non parlare delle stragi, delle violenze che quelle popolazioni hanno subito (e tuttora subiscono).
Se qualcuno ha l'occasione di fare un giretto a Kiev o a Lvov (per esempio) si rendera` conto con i propri occhi che li` la guerra non c'e` proprio (a parte i rastrellamenti dell'esercito ucraino per "convincere" la popolazione ad arruolarsi).
Senza garanzie un "nuovo contratto" fra le popolazioni dell'odierna Ucraina, affidabili e certe del rispetto delle minoranze e dei loro diritti, non c'e` spazio per una Ucraina "indipendente" nelle mani di un Governo dominato da ultra nazionalisti "duri e puri galiziani".
A quel punto meglio andare "fino in fondo" e quanto meno attestarsi sulla linea del Dniepr con Odessa compresa garantendo pace, serenita` ed un futuro decente a quelle "minoranze" che diventerebbero allora "la maggioranza".
Non e` una questione di meri Territori da conquistare, ma di Popolazioni da preservare che, viste anche le problematiche demografiche dei due Paesi (Ucraina e Russia) per la Russia sono molto piu` preziose dei territori stessi specie quelli non abitati "dalla propria gente".
Per inciso, mentre l'Ucraina ha perso quasi la meta` della sua popolazione dall'inizo del conflitto (2014), la Russia e` passata da 145 milioni circa a 150 milioni e qualsiasi aumento (non proveniente dall'Asia Centrale) e` bene accetto.