La difficolta` della Russia nello stabilire alleanze militari con i Paesi che la circondano sta nel fatto che di fatto quelle alleanze (che prima della caduta dell'URSS c'erano) sono state tradite con le nefaste decisioni prese da Gorbačjov e dal suo entourage che, tra l'altro, portarono al...
La difficolta` della Russia nello stabilire alleanze militari con i Paesi che la circondano sta nel fatto che di fatto quelle alleanze (che prima della caduta dell'URSS c'erano) sono state tradite con le nefaste decisioni prese da Gorbačjov e dal suo entourage che, tra l'altro, portarono al dissolvimento dell'URSS stessa.
Quelle decisioni, cioe` il tradimento degli alleati del Patto di Varsavia e dei Paesi "non allineati", pesano tutt'ora come un macigno sulla politica estera russa.
Quella fiducia andra` riconquistata (faticando il doppio) dimostrando la capacita` della Russia di difendere gli interesi comuni anche (e specialmente) sul piano militare.
A questo fine il comportamento della Russia verso i suoi quattro "migliori amici" (Bielorussia, Cina, Iran e Corea del Nord) sara` di esempio. Come pure l'esito del conflitto militare in Ucraina.
Con la Bielorussia i rapporti sono stati ristabiliti anche sul piano militare, con la Cina agli interessi reciproci si somma un rapproto personale amichevole fra Xi e Putin, con la Corea del Nord e` stato rinnovato il patto di "collaborazione strategica" (mutua assistenza in caso di conflitto) in essere gia` con l'URSS.
Con l'Iran le cose stanno andando in quella stessa direzione (e gli osservatori piu` attenti possono vederne i segnali gia` dagli ultimi eventi in quell'area).
Quello che alla Russia manca (lo ha esplicitamente detto Putin alla Conferenza di Valdaj di un paio di giorni fa) e` quello che l'URSS poteva usare: una economia di Stato che consentiva al Governo sovietico di investire ingenti somme per sostenere i Governo amici.
La Russia puo` farlo sul piano militare (in senso allargato) che controlla direttamente attraverso aziende governative, ma per il resto puo` solo "raccomandare" alle aziende russe di muoversi in quella direzione.
La creazione di alleanze, associazioni, unioni (come quella di Shangai, i BRICS+, l'unione Euroasiatica, SNG...) servono a "colmare" questo deficit.
L'epurazione in atto (in particolare fra i politici ed i militari) che ha allontanato dai posti di comanda decine di "autorita` infedeli" e la loro progressiva sostituzione con individui provenienti dalle zone di combattimento in Ucraina, che hanno manifestato capacita` di comando elevate e che hanno (e stanno) frequentando la scuola per la formazione dei quadri di alto profilo, dovrebbe garantire che questo processo non si esaurira` con l'uscita di scena di Putin dalle posizioni di comando.
Quelle decisioni, cioe` il tradimento degli alleati del Patto di Varsavia e dei Paesi "non allineati", pesano tutt'ora come un macigno sulla politica estera russa.
Quella fiducia andra` riconquistata (faticando il doppio) dimostrando la capacita` della Russia di difendere gli interesi comuni anche (e specialmente) sul piano militare.
A questo fine il comportamento della Russia verso i suoi quattro "migliori amici" (Bielorussia, Cina, Iran e Corea del Nord) sara` di esempio. Come pure l'esito del conflitto militare in Ucraina.
Con la Bielorussia i rapporti sono stati ristabiliti anche sul piano militare, con la Cina agli interessi reciproci si somma un rapproto personale amichevole fra Xi e Putin, con la Corea del Nord e` stato rinnovato il patto di "collaborazione strategica" (mutua assistenza in caso di conflitto) in essere gia` con l'URSS.
Con l'Iran le cose stanno andando in quella stessa direzione (e gli osservatori piu` attenti possono vederne i segnali gia` dagli ultimi eventi in quell'area).
Quello che alla Russia manca (lo ha esplicitamente detto Putin alla Conferenza di Valdaj di un paio di giorni fa) e` quello che l'URSS poteva usare: una economia di Stato che consentiva al Governo sovietico di investire ingenti somme per sostenere i Governo amici.
La Russia puo` farlo sul piano militare (in senso allargato) che controlla direttamente attraverso aziende governative, ma per il resto puo` solo "raccomandare" alle aziende russe di muoversi in quella direzione.
La creazione di alleanze, associazioni, unioni (come quella di Shangai, i BRICS+, l'unione Euroasiatica, SNG...) servono a "colmare" questo deficit.
L'epurazione in atto (in particolare fra i politici ed i militari) che ha allontanato dai posti di comanda decine di "autorita` infedeli" e la loro progressiva sostituzione con individui provenienti dalle zone di combattimento in Ucraina, che hanno manifestato capacita` di comando elevate e che hanno (e stanno) frequentando la scuola per la formazione dei quadri di alto profilo, dovrebbe garantire che questo processo non si esaurira` con l'uscita di scena di Putin dalle posizioni di comando.