Col tempo la "guerra dell'informazione" si e` evoluta in "guerra cognitiva".
La guerra cognitiva ha molti elementi in comune con la guerra dell'informazione. ma ne ha aggiunti degli altri grazie all'accesso a nuove conoscenze (psicologia, sociologia, neurologia), nuove tecnologie (intelligenza...
Col tempo la "guerra dell'informazione" si e` evoluta in "guerra cognitiva".
La guerra cognitiva ha molti elementi in comune con la guerra dell'informazione. ma ne ha aggiunti degli altri grazie all'accesso a nuove conoscenze (psicologia, sociologia, neurologia), nuove tecnologie (intelligenza artificiale, reti neurali, internet, neuroscienze).
Essendo la realta` che percepiamo (e che consideriamo come "quella vera, reale") l'effetto della "realta` oggettiva" sui nostri recettori (esterni ed interni) e sull'interpretazione di quei segnali da parte del nostro cervello (sulla base di informazioni precedentemente immagazzinate o esistenti, piu` o meno rielaborate), la guerra cognitiva punta direttamente sull'ingannare i recettori con "segnali/informazioni" manipolate, "finalizzate" che mirano sempre a "saturare" il cervello del ricevente sia sul piano "digitale" (le informazioni "nude e crude") che su quello "analogico" (le emozioni che "colorano" le informazioni) affinche` vengano acquisite, assimilate, immagazzinate, usate per le successive, ulteriori elaborazioni e che, per come sono state costruite e somministrate, vengono considerate, etichettate, vissute dal soggetto ricevente come "vere".
Su quelle il soggetto ricevente fondera` le sue aspettative, il suo "credo", la sua fede, le sue certezze "incrollabili", i suoi giudizi e pregiudizi, la sua personale "ideologia" e cioe` la sua visione del Mondo e della sua posizione in quel Mondo, la sua scala di valori, la sua visione del passato che contribuira` a dar un senso ed una direzione al suo presente e ad elaborare la sua visione del futuro.
Ad esempio basti vedere l'esplosione della produzione (e diffusione) di immagini "fotografiche", o di video "realistici" di personaggi pubblici (ma non solo) prodotti artificialmente grazie alle reti neurali e all'intelligenza artificiale (deepfake) volutamente inseriti in contesti, azioni, situazioni, eventi non veri, ma realistici, verosimili, capaci di ingannare e generare emozioni (positive o negative poco importa) funzionali all'obiettivo di chi quell'informazione ha generato (praticamente dal nulla).
Ed "informazione + emozione" garantisce una migliore assimilazione e memorizzazione (per usi futuri).
In un Mondo abitato in maggioranza da analfabeti funzionali con poca conoscenza delle nuove tecnologie e delle loro applicazioni, gia` di per se` vittime di propaganda e di guerra dell'informazione, la "guerra cognitiva" condotta con questi strumenti ha vittoria facile e diffusione assicurata.
E questo e` solo un esempio di come opera la guerra cognitiva, perche` la realta` di questa "offensiva contro le menti (e per la conquista ed il controllo delle menti) si avvale di una moltitudine di strumenti, di esperti, di tecnici, di specialisti, media e di "venduti" dell'informazione.
Distinguere il vero dal falso diventa sempre piu` difficile, richiede un aggiornamento costante (tecnologie e contenuti) per quanto possibile da fonti che nel tempo sia siano confermate come affidabili (che non significa necessariamente che ci piacciano), la cui reputazione sia risultato di fatti, eventi, produzioni verificate e verificabili, e, non ultima per importanza, una mente critica autonoma e costruttiva (non solo "distruttiva") che costantemente si aggiorna, si affina, si forma.
La "Democrazia Liberale" (o "Occidentale") si rivela sempre di piu` inadatta a garantire prosperita` e benessere ai propri Popoli perche` di fatto la maggioranza del Popolo non e` messa nelle condizioni "mentali" di poter decidere con cognizione di causa.
Almeno non in questa societa` dei consumi nella quale il Popolo assume un senso (e quindi diventa un obiettivo) solo in quanto "potenziale consumatore/cliente/suddito" di beni, servizi, ideologie attraverso i quali "i pochi eletti" generano profitti e ricchezza, si appropriano (spesso comprandolo) del potere e decidono di come usare la vita delle persone ai propri fini.
La guerra cognitiva ha molti elementi in comune con la guerra dell'informazione. ma ne ha aggiunti degli altri grazie all'accesso a nuove conoscenze (psicologia, sociologia, neurologia), nuove tecnologie (intelligenza artificiale, reti neurali, internet, neuroscienze).
Essendo la realta` che percepiamo (e che consideriamo come "quella vera, reale") l'effetto della "realta` oggettiva" sui nostri recettori (esterni ed interni) e sull'interpretazione di quei segnali da parte del nostro cervello (sulla base di informazioni precedentemente immagazzinate o esistenti, piu` o meno rielaborate), la guerra cognitiva punta direttamente sull'ingannare i recettori con "segnali/informazioni" manipolate, "finalizzate" che mirano sempre a "saturare" il cervello del ricevente sia sul piano "digitale" (le informazioni "nude e crude") che su quello "analogico" (le emozioni che "colorano" le informazioni) affinche` vengano acquisite, assimilate, immagazzinate, usate per le successive, ulteriori elaborazioni e che, per come sono state costruite e somministrate, vengono considerate, etichettate, vissute dal soggetto ricevente come "vere".
Su quelle il soggetto ricevente fondera` le sue aspettative, il suo "credo", la sua fede, le sue certezze "incrollabili", i suoi giudizi e pregiudizi, la sua personale "ideologia" e cioe` la sua visione del Mondo e della sua posizione in quel Mondo, la sua scala di valori, la sua visione del passato che contribuira` a dar un senso ed una direzione al suo presente e ad elaborare la sua visione del futuro.
Ad esempio basti vedere l'esplosione della produzione (e diffusione) di immagini "fotografiche", o di video "realistici" di personaggi pubblici (ma non solo) prodotti artificialmente grazie alle reti neurali e all'intelligenza artificiale (deepfake) volutamente inseriti in contesti, azioni, situazioni, eventi non veri, ma realistici, verosimili, capaci di ingannare e generare emozioni (positive o negative poco importa) funzionali all'obiettivo di chi quell'informazione ha generato (praticamente dal nulla).
Ed "informazione + emozione" garantisce una migliore assimilazione e memorizzazione (per usi futuri).
In un Mondo abitato in maggioranza da analfabeti funzionali con poca conoscenza delle nuove tecnologie e delle loro applicazioni, gia` di per se` vittime di propaganda e di guerra dell'informazione, la "guerra cognitiva" condotta con questi strumenti ha vittoria facile e diffusione assicurata.
E questo e` solo un esempio di come opera la guerra cognitiva, perche` la realta` di questa "offensiva contro le menti (e per la conquista ed il controllo delle menti) si avvale di una moltitudine di strumenti, di esperti, di tecnici, di specialisti, media e di "venduti" dell'informazione.
Distinguere il vero dal falso diventa sempre piu` difficile, richiede un aggiornamento costante (tecnologie e contenuti) per quanto possibile da fonti che nel tempo sia siano confermate come affidabili (che non significa necessariamente che ci piacciano), la cui reputazione sia risultato di fatti, eventi, produzioni verificate e verificabili, e, non ultima per importanza, una mente critica autonoma e costruttiva (non solo "distruttiva") che costantemente si aggiorna, si affina, si forma.
La "Democrazia Liberale" (o "Occidentale") si rivela sempre di piu` inadatta a garantire prosperita` e benessere ai propri Popoli perche` di fatto la maggioranza del Popolo non e` messa nelle condizioni "mentali" di poter decidere con cognizione di causa.
Almeno non in questa societa` dei consumi nella quale il Popolo assume un senso (e quindi diventa un obiettivo) solo in quanto "potenziale consumatore/cliente/suddito" di beni, servizi, ideologie attraverso i quali "i pochi eletti" generano profitti e ricchezza, si appropriano (spesso comprandolo) del potere e decidono di come usare la vita delle persone ai propri fini.