Ci sono dichiarazioni che sono obbligate e che come tali vanno interpretate.
Zelenskij, Presidente di un Paese in guerra, anche se sta segretamente trattando una qualche forma di armistizio, non puo` che dichiarare ufficialmente che si battera` fino all'ultimo, che non cedera` i propri...
Ci sono dichiarazioni che sono obbligate e che come tali vanno interpretate.
Zelenskij, Presidente di un Paese in guerra, anche se sta segretamente trattando una qualche forma di armistizio, non puo` che dichiarare ufficialmente che si battera` fino all'ultimo, che non cedera` i propri territori all'avversario, che vincera`, perche` se dicesse il contrario, cioe` che presto l'Ucraina dovra` arrendersi, che dovra` cedere dei territori, che perdera`, con quale spirito, motivazione i soldati al fronte continuerebbero a combattere (cioe` ad uccidere e farsi uccidere)?
E solo se continueranno a combattere quel Presidente potra` evitare una resa incondizionata e sperare di ridurre i danni dettando qualche condizione.
Lo stesso vale per i suoi alleati, che se dovessero smettere completamente di supportare l'Ucraina nel conflitto decreterebbero la sua capitolazione in qualche settimana levando senso ai negoziati in corso dove si punta a salvare il salvabile, e se possibile ottenere qualcosa di piu`.
I negoziati, le trattative di pace, richiedono tempo, perche` appunto "si tratta, si negozia" che e` esattamente il contrario dell'arrendersi senza condizioni.
Per cui proprio perche` si tratta, si negozia, i combattimenti al fronte DEVONO necessariamente continuare, se non addirittura in certi momenti, intensificarsi.
Solo nel momento in cui i negoziati arrivano ad una conclusione, con la definizione dei confini e dello status del "perdente" si proclama il "cessate il fuoco" (per esempio l'8 settembre 1943).
Queste sono le regole del gioco quando al posto della diplomazia si e` scelto il campo di battaglia per difendere/imporre le proprie decisioni.
Zelenskij, Presidente di un Paese in guerra, anche se sta segretamente trattando una qualche forma di armistizio, non puo` che dichiarare ufficialmente che si battera` fino all'ultimo, che non cedera` i propri territori all'avversario, che vincera`, perche` se dicesse il contrario, cioe` che presto l'Ucraina dovra` arrendersi, che dovra` cedere dei territori, che perdera`, con quale spirito, motivazione i soldati al fronte continuerebbero a combattere (cioe` ad uccidere e farsi uccidere)?
E solo se continueranno a combattere quel Presidente potra` evitare una resa incondizionata e sperare di ridurre i danni dettando qualche condizione.
Lo stesso vale per i suoi alleati, che se dovessero smettere completamente di supportare l'Ucraina nel conflitto decreterebbero la sua capitolazione in qualche settimana levando senso ai negoziati in corso dove si punta a salvare il salvabile, e se possibile ottenere qualcosa di piu`.
I negoziati, le trattative di pace, richiedono tempo, perche` appunto "si tratta, si negozia" che e` esattamente il contrario dell'arrendersi senza condizioni.
Per cui proprio perche` si tratta, si negozia, i combattimenti al fronte DEVONO necessariamente continuare, se non addirittura in certi momenti, intensificarsi.
Solo nel momento in cui i negoziati arrivano ad una conclusione, con la definizione dei confini e dello status del "perdente" si proclama il "cessate il fuoco" (per esempio l'8 settembre 1943).
Queste sono le regole del gioco quando al posto della diplomazia si e` scelto il campo di battaglia per difendere/imporre le proprie decisioni.