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  1. Paderno Dugnano e la tossica cronaca nera (di Franco Marino)

    Dire la radice quadrata di 52416 è un'impresa impossibile senza un calcolatore, a meno di essere il prodigio della matematica che non sono. Come lo è capire cosa porti una persona ad uccidere un congenere, specialmente se si tratta di un familiare. E' un'impresa al di sopra delle possibilità forse di chiunque, ma sicuramente delle mie. Quel che si può, invece, fare, da questo spazio, è disinnescare tutti gli errori logici presenti in alcuni assunti spacciati per assiomi, per verità...
    Ci sarebbero da fare alcune considerazioni… i fatti di cronaca che hai citato appartengono ad un passato che non aveva nulla a che fare con i social ( sembra che questa forma di comunicazione sia la responsabilità di tutti i mali e non è così)
    Per come la penso chiuso il caso non se ne dovrebbe più parlare non fosse altro per rispetto alla sofferenza dei familiari … perché questi assassini hanno delle famiglie alle spalle
    Franco, ho superato i 40 anche io … ho elaborato un mio pensiero personale… non si può dare una spiegazione a tutto nella vita
    Esiste il male e la follia umana … e mi arrendo
    Questo ragazzo era bravissimo a scuola, non era uno sbandato e scarsamente interessato ai social
    Di chi è la responsabilità? Di nessuno
    Possiamo dire per una volta che nessuno è responsabile?
    Possiamo provare pietà e basta
    Perché quel ragazzo è morto anche lui… non so se sarà in grado di rinascere
     
    Questo diceva mio padre, grandissimo medico in paesi di montagna dove,ogni tanto, qualcuno ammazzava o si ammazzava. Ma, non esistendo social, poca stampa e 2 canali TV, non c'era scalpore nazionale. """"La bronsa coverta no se pol né capirla né spiegarla. La resta chieta par tanto tempo e basta un gnente perché la fassa fogo. No se sa quando o parché."" - Traduzione : """"La brace coperta (dalla cenere) non si può ne capire né spiegare. Resta quieta per tanto tempo e basta un nulla perché faccia fuoco. Non si sa quando o perché"""
     
    Aggiungo una cosa che giustamente hai ricordato tu e raramente si dice… 50 anni fa/ 60
    100 … queste tragedie sono sempre esistite
    Non se ne parlava
    Franco , nel mio quartiere 40 anni fa sono state uccise tre donne… in momenti diversi e casi assolutamente separati
    3 righe sul giornale e basta
    Non è cambiata la società… semplicemente non se ne parlava
    E’diverso
     
    Sono di Paderno e sono angosciata da queste vicende, non riesco a capire come fa un figlio ad uccidere chi ti ha cresciuto ed amato. Ma hai ragione tu nessuno sa il perché. Noi possiamo solo dire una preghiera.
     
    Proprio a questo pensavo … ai sentimenti che provano oggi i genitori delle famiglie in qualche modo simili a questa
    Non abbiate paura dei vostri figli , non state sbagliando nulla
    Quello che mi sento di dire è che probabilmente qualche segnale di disagio c’era ( nulla che potesse far capire e impedire una simile tragedia)
    Non ci si trasforma così in una serata dopo una festa di compleanno… ma a parte questo caso è un consiglio che io cerco di dare ai miei amici
    Alcuni ragazzi riescono ad esprimerlo altri no
    Quando questo coraggio esce fuori deve trovare anche persone che sappiano ascoltare e non minimizzare altrimenti è finita
     
    Più osservo l'evolversi della società, più mi sento bene per non avere figli.
    E non scherzo affatto
     
    Invece io la penso diversamente… più osservo i figli dei miei amici più mi commuovo
    Ragazzi educati, disciplinati, sereni , sorridenti
    Il loro futuro è luminoso perché i quarantenni di oggi i pericoli li conoscono … I miei genitori si sono distratti spesso
    Nessun dramma ma è la verità
    Vi prego non commettete l’errore di generalizzare
     
  2. Basta con la sociologia d'accatto sui delitti passionali (di Franco Marino)

    Uno dei tanti motivi per cui non seguo la cronaca nera - salvo quando questa non invada ogni mezzo di comunicazione di cui fruisco e mi obblighi a seguirla - è che da tempo sospetto che serva, nella migliore delle ipotesi, ai mezzi di comunicazione per poter lucrare sulle disgrazie umane, e, nella peggiore, alle classi dirigenti per creare nuove emergenze ed imporre nuove limitazioni della libertà personale.
    Per come la vedo io, l'unica difesa è sapere che non c'è niente di sociologico...
    Io considero da sempre vergognoso che i fatti di cronaca nera siano diventati argomento di conversazione
    La stampa e tutti gli altri mezzi di comunicazione hanno un potere enorme e non tutti hanno gli strumenti per poter elaborare con ragionevolezza un fatto
    Siamo il paese dei casi irrisolti, siamo il paese dopo i misteri durano 40 anni e dopo un caso chiuso se ne continua a parlare? Allora la mia mala fede prevale e mi obbliga a pensare che l’intento della stampa sia quello di creare un fenomeno che non esiste e diffondere paura e dubbio
    E’trememdo
    Io ho un fratello più piccolo … quando ci fu il caso di Erika e Omar io venivo guardata male per strada
    Non so se rende l’idea di quanto siano delicati certi argomenti
     
    I casi irrisolti e i misteri vecchi di quarant'anni esistono ovunque, ma solo da noi sono diventati il pane quotidiano dei pollai televisivi (che ne approfittano per evitare argomenti scomodi come la progressiva terzomondizzazione dell'Italia) anziché essere relegati nei canali di true crime.
     
  3. La cronaca nera come strumento per fini politici (di Franco Marino)

    Chi, come me, è nato all'inizio degli anni Ottanta, era bambino quando Pietro Maso uccise i genitori assieme ai suoi amici, e poco più che adolescente quando, a Novi Ligure, Erika e Omar uccisero la madre e il fratellino di lei. La cosa che mi chiedevo di quei delitti era come mai, se, scorrendo il giornale, spesso leggevo di Tizio che uccideva la madre e il padre a Sbruppate sul Minchio, e Caio uccideva il figlio o la figlia a Roccapuzzetta, solo alcuni finivano sotto la lente...
    Quando nel lontano 1967 decisi di studiare la lingua russa, oltre all'idioma, imparai tantissime altre cose grazie al nostro professore, un russo ex diplomatico che era riuscito a fuggire dall'URSS. Innanzitutto: LA PROPAGANDA, elemento fondamentale per lo stato sovietico per condurre il popolo verso una direzione o un'altra a seconda delle politiche. Più che i libri classici ci faceva leggere gli unici due quotidiani che si acquistavano alla stazione centrale a Milano: Pravda e Izvestia. Faceva notare metodicamente come ogni notizia, di cronaca nera, o di cultura, o economica, o le previsioni del tempo, fosse elaborata in modo da provocare sensazioni precise: timore, paura, orgoglio, fiducia, odio, ammirazione ecc ecc verso qualcosa o qualcuno (nel caso di dissidenti). Sottolineava come quella propaganda fosse "sottile" e le informazioni, vere ma manipolate, entrassero scaltramente, perfidamente, nella mente della gente. Così oltre alla lingua imparai a decriptare i media, quelli italiani con enorme facilità dato che la propaganda é sempre stata fatta in modo rozzo e banale. Questa pappardella per dire che tu, uno scugnizzello nato nell'80, ci sei arrivato da solo. Tanto di cappello o...chapeau, stavolta uso un francesismo che di anglicismi ne ho le tasche piene
     
    La colpevolizzazione del porno io la vedo funzionale all'attacco al maschio, diciamo bianco, in corso. Del resto a chi propaganda, volutamente e con secondi fini, un'inesistente "cultura dello stupro" serve la creazione di facili associazioni di idee per continuare la propaganda. maschio=libido=violenza=porno=stupro. Che poi pensa togliere occasioni di masturbazione/fantasia erotica a potenziali stupratori, come andrà a finire?
     
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