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  1. Tempi e cinema

    Una Milano sognata, pensata, immaginata quella degli anni 80, da me provinciale del profondo sud, la vidi di presenza e tra le immagini di tanti film. Uno di quelli che mi resta impresso, per la mia età ed il periodo che vivevo, fine liceo, fine adolescenza, fu kamikazen (88) dove dei giovanissimi comici tentano la via dello spettacolo, nel film ci sono attori che poi diventeranno famosi, come anche il regista, ed altri che lo saranno meno al grande pubblico, ma per i cultori no. Vedevi nel...
  2. Come portare i soldi di Sinner in Italia (di Franco Marino)

    Mentre gli italiani si dividono su dove Sinner debba tenere i suoi risparmi, io cerco nel mio piccolo di andare oltre: mi piacerebbe fare in modo di invogliarlo a portarli in Italia. Dal momento che la rivista da dove vi arrivano le mie riflessioni si chiama La Grande Italia, sono dispiaciuto che questo portentoso tennista decida di fare grande Montecarlo, che è un posto molto grazioso ma che finisce nei pochi chilometri quadrati del suo lussureggiante paesaggio e del suo lussuosissimo...
    Io non lo ritengo un connazionale . Sarà sbagliato ma vive all'estero, fa la bella vita all'estero, spende i suoi soldi all'estero...In cosa è italiano?
     
  3. Kissinger e il moralismo (di Franco Marino)

    Tempo fa mi venne l'idea di intervistare un camorrista che conosco molto bene. La cosa può legittimamente far inorridire ma va spiegata. Tanto per cominciare, non ho rapporti - diciamo, come dire - lavorativi con questa persona, semplicemente ho usufruito per diversi anni di un servizio legale che mi offriva e nel quale probabilmente riciclava i suoi introiti, e avendo, in un certo senso, conquistato la sua simpatia (una volta o l'altra vorrò capire perché i delinquenti stravedono per me)...
    Avevo studiato a Milano e a Dublino, col mio primo marito avevo abitato a:Londra, Parigi, NY, col mio lavoro avevo già girato l'EU e stavo per accettare un incarico in un paese nordafricano. Non me la sto "tirando" ma é una premessa per dire che, con mio padre, patito solo di 2 cose: medicina e politica, discutevo spesso, forte delle mie esperienze fuori Italia, tacciandolo di incompetenza e provincialismo in quanto vivente in un paese di montagna senza tali esperienze. Nel 1980 mi regalò un tomo di 1114 pagine con appunti storici e dettagli geografici, dicendomi: " Te ghe girà un pocheto el mondo. Desso lesi chi tuto el mondo lo gha fato, lo fa e lo farà girare" - Traduco: " Hai girato un pò il mondo. Adesso leggi chi tutto il mondo lo ha fatto, lo fa e lo farà girare".- GLI ANNI DELLA CASA BIANCA - Henry Kissinger
     
  4. La solita noiosa polemica sull'evasione fiscale (di Franco Marino)

    Esistono alcuni concetti come morale, bontà, onestà, Stato, che hanno un'importanza fondamentale per chiunque voglia vivere in una società dove non si corra il rischio di uscire di casa ed essere uccisi da qualcuno solo perché fisicamente più forte di noi. E poi ci sono gli "ismi", che trasformano qualsiasi concetto in qualcosa di insopportabile, di intollerabile.
    Non si può vivere senza morale, ma il moralismo è insopportabile. La bontà d'animo è fondamentale ma il buonismo è...
    Fiera di mantenere il 47% degli italiani. Non voglio monumenti, mi basta sapere che mi posso permettere di criticare governi e politici e relative gestioni, cosa che chi evade dovrebbe quantomeno stare zitto. É il piacere di dire "Con te non discuto" a chi evade
     
  5. Il mostro antifascista (di Franco Marino)

    Il moralista, in senso corrente, è uno che “fa la morale” agli altri e questa, come dice la sua etimologia, è l’insieme di regole di comportamento determinate dalle abitudini di un popolo. La morale tuttavia è spesso inglobata in una religione: per questo in Europa si può parlare di “morale cristiana”, così come presumibilmente in Israele di "morale ebraica" e nei paesi arabi di "morale islamica". La conseguenza è che per i credenti la norma non deriva più dalle abitudini di un popolo ma...
  6. I dieci anni di pontificato di Bergoglio, il capo dei Personal Jesus...

    Con me il colpo di fulmine funziona al contrario: mentre ad amare o voler bene a qualcuno ci metto sempre un po’ – non è snobismo, sono fatto così – viceversa il colpo di fulmine si verifica con le antipatie. E con Bergoglio il colpo di fulmine è stato immediato: non l'ho mai sopportato. Sin dal principio l'ho percepito antipatico, innaturale, odorando lontano un miglio la sua simpatia studiata, il suo finto pauperismo ad uso di telecamere e fotografi dei media cosiddetti progressisti...
    Con tutto il rispetto per chi crede nel cattolicesimo, guarda Franco se costui mettesse fine a 'sta congrega di gentaglia mi farebbe felice. Ho letto solo le prime 3 righe dell'articolo perché é successo anche a me. Ero a casa di amici e al tiggi hanno mostrato il nuovo papa, beh mi ha fatto paura,no antipatia, proprio paura! Io non sono cattolica ma come ho amato Joseph Ratzinger amo questo Gesù di Nazareth, rivoluzionario, coraggioso, amante del vino (a Cana ha trasformato l'acqua pur di farsi un drink) e del denaro ( ha rimproverato i figli che non hanno moltiplicato i denari). Dev'essere stato un figo perché aveva un codazzo di donne ricche che lo seguivano e finanziavano. Nel tempio é entrato come una furia buttando all'aria i banchi dei cambia valute. Sai quante volte speravo mandasse qualcuno a buttar per aria i vecchi marpioni in Vaticano che gli hanno trasformato il suo movimento così innovativo, moderno, coraggioso, in unacomparsata holliwodiana?
     
  7. La Juventus e la solita storia del capro espiatorio (di Franco Marino)

    Il titolo potrebbe dare l'idea di parlare della vicenda della penalizzazione della Juve, invece non è questo o perlomeno non solo. A questo aspetto dedicherò un paio di righe, anche perché non ho alcuna intenzione di infilarmi nel ginepraio dove ruzzolano il vittimismo juventino e il lamentelismo dei discorsi da bettola come "laiuverubba", dove imperano il garantismo peloso dei teorici del "tutti colpevole e dunque nessuno innocente" e il giustizialismo dei fan di una giustizia...
    Il finto moralismo è il male del calcio e della politica tutta per cambiare affinché nulla cambi. Pregevole analisi come poche scritte in rete o nei giornali, complimenti per me è sempre un gran piacere leggerti
     
    da notare che, soprattutto alcuni giornaloni, di un gruppo facente capo alla medesima proprietà della Juventus, facciano da anni anni una campagna stampa contro questa squadra.
    Perché? Cui prodest?
     
    Sono d'accordo solo in parte a questo articolo perché è evidente che chiunque parli di fallimento dell’intero sistema calcio italiano sia in totale e palese malafede.
    Il fallimento, qui, è tutto e soltanto della juventus intera e della sua orbita: dai dirigenti - i quali in ragione di quel malsano mantra del “vincere è l’unica cosa che conta” sono stati capaci di macchiarsi dei più beceri reati e delle più becere frodi sportive - ai giocatori - sempre troppo smemorati e ignari del fatto che la falsa testimonianza sia un reato di estrema gravità - sino ai tifosi, talebani per eccellenza incapaci di ammettere scempi, nefandezze e illeciti sportivi e financo penali.
     
  8. La Tradizione si è interrotta?

    Mi imbatto in un articolo del buon Marcello Veneziani che chiede "la Tradizione si è interrotta dopo la morte di Benedetto XVI?" E dice che no, la Tradizione non muore con Joseph Ratzinger, rispondendo così ai vari Cionci e Minutella che sostengono il contrario. Ma pure Veneziani, ottima penna, non va a fondo della questione perché come tutti i giornalisti pecca di "presentismo", difetto che diventa gravissimo soprattutto se si parla di un'istituzione antica come la Chiesa.
    L' inedito dei...
    Bello il riferimento a Giuda ma aggiungerei che hai peccato per difetto: non era solo uno del giglio magico. Alla fine chi legge le Sacre Scritture scopre che Giuda fu quello che, più di tutti, credette in Gesù.
     
    No. "Il Figlio dell'Uomo se ne va ma guai a colui per mano del quale se ne andrà. Meglio per quell'uomo che non fosse mai nato". Giuda molto probabilmente voleva un messianismo politico e quindi, se è così, non aveva compreso nulla. Fatto sta che vendette Gesù per denaro. E questo peggiora la cosa...
     
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