mike bongiorno

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    Un figlio del secolo, che distrugge spiagge per i propri concerti, però...
    • Angelo
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  1. Il mio ricordo di Mike Bongiorno (di Franco Marino)

    Oggi Mike Bongiorno compirebbe 100 anni e la sua è una non-presenza che è più presente che mai. Quando, in un giorno di Settembre del 2009, scomparve improvvisamente per un infarto a Montecarlo, un po' tutti avemmo la sensazione di aver perso un parente, non un signore che in fin dei conti non conosceva la quasi totalità dei telespettatori che hanno contribuito al suo incredibile successo.
    Ci sono, infatti, personaggi televisivi ai quali ci si affeziona senza neanche averli mai...
    Da adolescenti, io e mio fratello passavamo ore intere a imitare in modo sgangherato e sopra le righe i personaggi televisivi, da Mike Bongiorno a Emilio Fede, da Tinto Brass (grammelot e grugniti) a Montanelli che insultava Stefano Salvi.
     
    Quello che mi dici di Corrado non mi sorprende (avevo già udito certe voci) ma comunque un pò mi dispiace. Mike, al di là delle gaffes, mi ha però sempre dato l'impressione di una persona alla mano, anche un pò ingenua (vedi alcune vicissitudini della vita privata).
     
    Corrado era una persona di rara arroganza, privo di signorilità
    Comunque concordo nel fatto che sia lui che Mike mi ricordano gli anni più sereni
    E se mi posso permettere di dire una cosa senza che possa essere offensiva per qualcuno…riconosco la professionalità di entrambi ma anche una grandissima fortuna
     
    Essendo più attempato di te di circa 8/9 anni, ho avuto modo di vivere i tantissimi dopo cena a guardare rischiatutto o canzonissima o ancora pomeriggi domenicali a gusrdare domenica in, aspettando il novantesimo minuto. Ricordo che talvolta venivano invitati tutti insieme in qualche trasmissione: Mike, Corrado, Vianello e Pippo Baudo, apparendo a pieno titolo come capisaldi e colonne portanti della TV. Anzi affermiamo pure che la TV degli anni 60/70/80 e pure 90, anche se purtroppo non per tutti e quattro, erano loro. Condivido quindi totalmente questi pensieri, ma in modo particolare mi ha colpito la conclusione, perché evoca la sensazione che da anni non riesco a levarmi di dosso, pur avendo da anni (2020) eliminato TV e tanto altro, ovvero futuro di nuvole nere e radioattive e solo schifo e paura di vederlo palesarsi.
     
  2. La fine del berlusconismo (di Franco Marino)

    Capire l'importanza di Mediaset per questo paese, oggi, è impossibile a chi è molto giovane o molto anziano. Io, che, ahimè, non appartengo più alla prima categoria ma neanche alla seconda, Mediaset l'ho vista in pieno e posso provare a dire, ai più giovani, perché questa televisione è stata così importante per noi e perché la svolta radical-chic e buonista rischia di ammazzarla per sempre. Prima di Mediaset, le reti si chiamavano Fininvest e prima della Fininvest, la TV commerciale...
    Come sempre una analisi ineccepibile, rimaniamo in attesa che si formi o si affacci un nuovo sognatore/innovatore nel campo della comunicazione
     
    È anche stata la prima a trasmettere programmi h24.
    Ho cominciato a guardare i programmi Mediaset con Bim Bum Bam e ho smesso di guardarli con Brindisi.
    Adesso, sinceramente, me ne importa poco.
    Ormai...
     
    Hai colto il punto: chiudendo la porta ai giovani (più o meno talentuosi) e a un certo spirito anticonformista, Mediaset tradisce la propria filosofia aziendale e sceglie di affidarsi a un manipolo di bolliti e di oche deliranti. Checco Zalone ha talento, ma è già un artista affermato.
     
    M
    Come sai, sono d'accordo solo in parte. Non riuscirò mai a vedere i lati "meno peggio" dei programmi della D'Urso, perché sono convinta che non ne abbiano.
     
  3. The Borderline e la cultura di Mamma RAI che non muore mai (di Franco...

    Quando si sottolinea la grandezza di Berlusconi, non si sta dicendo che fosse un uomo perfetto ed intonso da macchie - tutt'altro - ma che è stato molto meglio che uno come lui ci fosse, pur con tutte le sue rogne, per motivi che un po' credo di aver già scritto ieri. Analogamente, quando si parla dei social e in generale dell'evoluzione della tecnologia, è giusto sottolinearne i limiti, le nocività, le pericolosità. Ma chi li criminalizza, è giusto che ci dica se l'alternativa di...
    Purtroppo temo che l'impatto dell'uso dei social sui cervelli dei ragazzi fin da giovanissimi sia molto più devastante rispetto a quello della televisione. Lo dimostrerebbe anche il fatto che (pare) i cervelli dei giovani siano mediamente più piccoli. Non solo. Sembra che siano aumentati esponenzialmente i casi di deficit dell'attenzione e i casi di dislessia-disgrafia ecc. Insomma, il discorso andrebbe ampliato ma mi sembra che la situazione sia molto preoccupante.
     
  4. La cena per farli conoscere

    Salvini vorrebbe ufficializzare il fidanzamento del figlio Cesiro con Carlotta, figlia del noto principe del giornalismo di sinistra Michele Sega e di Clora Zucchetti. Prima, però, deve conoscere i futuri consuoceri. Quale migliore occasione di una cena?

    SALVINI: Michele, ma tu non dirigevi la rivista satirica Pancreas, il settimanale di resistenza umana?

    SEGA: Si, esatto, però un giorno mi alzai, mi guardai allo specchio e mi dissi: Michele, ma tu chi sei? Dopo di...
  5. L'era della paralisi artistica e culturale (di Franco Marino)

    Non so se perché la mia infanzia e adolescenza non siano state particolarmente serene – e dunque il ricordo dei tempi passati non evoca la mitologica spensieratezza che molti vorrebbero tributargli – o per aver scoperto come quel tempo scavasse la fossa dove saremmo caduti e dunque dove siamo oggi, ma non sono un nostalgico. Alla domanda “Preferiresti tornare al passato?” la mia risposta sarebbe un sonoro “NO!”. E dire che di cose ne potrei rimpiangere molte. Le tante persone care che...
    "" l'energia di quella gioventù che a quarant'anni ormai suonati non c'è più."""Questo é il vostro problema che tu hai dichiarato nell'articolo, già a 20 o 30 anni si sentono vecchi, quindi creatività prossima allo 0. Credo sia dovuto al fatto che noi, prodotti postbellici siamo stati obbligati ad andare più lentamente. Bisognava avere 21 anni per andare a votare e non vedevi l'ora di immergerti nella politica. Andare a ballare era una negoziazione esasperante con i genitori. Il sesso...qualcosa di proibito e per questo eccitante e pauroso. La musica una novità continua ti faceva accaponare la pelle. Tu dici che il benessere spegne la creatività??? Ti sei chiesto perché?? EMOZIONI mancano i desideri che quando vengono soddisfatti, anche solo in parte, creano emozioni.
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    Per quando mi riguarda invece la nostalgia è un pungolo positivo per affrontare l'incerto futuro che ci attende. A livello personale tanti di noi possono avere buone ragioni per non rimpiangere il passato, ma sul versante collettivo non vi è alcun dubbio che l'Umanità era decisamente migliore appena mezzo secolo fa. C'erano sogni ed obbiettivi (la pace ed il dialogo fra le nazioni, la colonizzazione della Luna e la Conquista dello Spazio) e c'era persino ancora spazio per la Fede in Dio. Poi all'improvviso "qualcuno" ha spento la luce ed ha deciso che si vivesse tutti all'insegna della più totale incertezza e indeterminazione. Dall'11 Settembre 2001 in poi "qualcuno" ha deciso di farci precipitare tutti in un abisso di paura e sospetto, e che dovessimo distogliere il nostro sguardo dal Cielo. Perché?
     
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