matteo brandi

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  1. Lo scontro tra Pubble e Mazzucco: che pena il dissenso! (di Franco Marino)

    Da giorni volano gli stracci tra pezzi grossi del dissenso. Qualche giorno fa è stata la volta di Matteo Brandi contro Francesco Amodeo, ieri Pubble contro Mazzucco. E la cosa che mi ha stupito è che questi scontri hanno fatto un certo rumore come se si scontrassero giganti della politica. E, come ho già detto a chi mi ha chiesto un parere in privato, se andassi nel merito di chi ha ragione tra l'uno e l'altro, sinceramente mi vergognerei, proprio per la piccineria della posta in palio...
    Franco, grazie come sempre… in questi giorni mi erano sfuggite tante cose ma come sempre hai sottolineato una cosa che penso da sempre
    Non soltanto non possiamo affidare la gestione della politica a persone improvvisate ma nessuno e sottolineo nessuno si può disinteressare alla politica per h riguarda ogni aspetto della nostra vita.
    “ ahhh a me non importa nulla io non ci capisco niente di politica “ … sai quanto volte ho detto
    “ sei obbligato ad interessarti perché gestiranno ogni aspetto della nostra vita”
    Lavoro, pensioni, salute, mobilità, proprietà privata
    Se non viene capito questo io sono disarmata
     
    Quello che molti non hanno capito è che votare uno di quei partitucoli del dissenso che raggruppati raggiungono a malapena la soglia per essere ammessi alle votazioni, è che sono coalizioni nate espressamente per far eleggere il loro capolista e al massimo un altro paio di persone che si assicureranno per un quinquennio un lauto stipendio e benefici accessori.
     
    Ricordiamolo sempre, le grandi catastrofi dell'umanità non sono mai scaturite dal dissenso o dall'inosservanza delle regole, ma dalla cieca e incondizionata obbedienza. E per gestire il consenso si muove una macchina miliardaria.
    Ciò premesso chi votare è irrilevante ma come votare è determinante. Auto-determinazione?
    L’unico modo è l’autodeterminazione attraverso la firma con la matita copiativa sulla scheda elettorale, l'intervento identitario sul segno (la X da analfabeti) della scheda elettorale perché l’obiettivo è lo “spoglio”.
    Ma quindi se si può gestire il dissenso mettendoci la firma che è la rappresentanza di sé stessi, ci troviamo di fronte alla stessa analisi attuata anche da chi non va a votare: gestione del dissenso attraverso l’autodeterminazione in assenza di firma…
    Allora, se per “gestire” il consenso è sufficiente una croce di matita copiativa su un foglio anonimo e per “gestire” il dissenso è sufficiente la firma autografa dell’autodeterminazione, della rappresentanza di sé stessi e del metterci la faccia, che cosa è vincente, la croce a matita o la firma autografa?
    Il dissenso, questo sconosciuto!
     
  2. Il caso De Angelis e le dimissioni dalla verità (di Franco Marino)

    Se oggi dicessimo che l'Italia è una colonia senza sovranità, molti scrollerebbero le spalle e penserebbero di avere a che fare con un complottista. Certamente l'Italia *formalmente* non è una colonia. Ma senza un esercito autonomo, con decine di basi militari di un paese straniero - le basi NATO non sono le uniche basi straniere di questo paese, tanto per la cronaca - e l'obbligo di fatto di chiedere il permesso a poteri esterni per ogni singolo passo, mi sembra chiara la conclusione...
    Io ho sempre votato perché mi posso permettere di criticare l'operato di chi voto, è una mia questione di principio. Dopo 15 o 16 volte che sono andata a votare e l'esperienza di 48 o 49 o 50 (non li conto più) governi che ho visto, mi sono affidata all'astrologia in base alla quale Giorgia Meloni è predestinata a rimanere in sella per anni. Quindi ho votato per avere un capo di governo che resistesse per una legislatura, sarebbe un buon inizio per gli italiani, dopo l'esperienza Berlusconi.
    Detto ciò, secondo me, ogni tanto la sua origine borgatara la fa straparlare per compiacere. Ero abituata a politici ugualmente proni agli States ma laureati e, in modo razzista, dico che chi ha un elevato livello di studi si comporta in modo più attento. Puntualizzo...laureati di una volta, prima delle "lauree brevi".
     
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    Di questo passo, col caos che incalza, qualcuno finirà col desiderare la "brace" cinese pur di riavere un minimo di ordinata normalità. Vorrei essere smentito.
     
    L'unica piccola nota di merito di una Meloni rispetto a Draghi/PD/Monti ecc.. È secondo me questa: partiamo da uno schema 'medievale', c'è un sovrano o signore con poteri assoluti (USA), ci sono i vassalli (asse franco-tedesco) e ci sono i valvassori (l'Italia).
    Ora, questi vassalli negli ultimi 30 anni, utilizzando il potere residuale lasciatogli dal signore, che per controllarli e blandirli allo stesso tempo gli creò la UE, hanno maldestramente bistrattato il valvassore depredandone ricchezza e territori ben più dell'obolo richiesto dal signore, che sostanzialmente è la NATO, ma non per forza la rovina economica.
    La scommessa della Meloni, sembrerebbe, è provare a capire quanto rivolgendosi direttamente al Sovrano assoluto senza passare dai vassalli, che comunque al re stanno un pochetto sui coglioni da quando zerbinano con l'imperatore del Celeste Impero senza chiedere e da quando hanno tradito la gabbia UE comprando un pó troppa legna dallo Zar per il camino, possa garantirle la ripresa di alcune briciole di sovranità residuale, quantomeno in campo economico, persa nel trentennio a causa del taglieggiamento fatto dai vassalli.
     
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