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  1. CINEMA "IN GIALLO" TRA ITALIA E RESTO DEL MONDO

    PROFONDO ROSSO di Dario Argento è un capolavoro del cinema italiano, non solo quello di genere. Tuttavia ha consacrato una tendenza da parte del pubblico ad associare la parola "giallo" esclusivamente a storie di notevole truculenza e sadismo.
    Eppure esempi di giallo e thriller alternativi a questo filone (ideato in realtà negli Anni Sessanta da quel genio di Mario Bava con "Sei donne per l'assassino"), basati più sulla pura e claustrofobica angoscia e dove la violenza, pur presente, viene...
    Beh dai, gli omicidi nei film di Argento sono molto elaborati. È anche una questione di cassetta. Avevo un debole per Lee Remick. 🥰 Veramente adorabile.
     
    Sì ma appunto molto finiva col ruotare attorno al magnetico sadismo di alcune scene, indubbiamente riuscito. Altri hanno scelto strade diverse.
     
  2. BAVA ED IL "DISINCANTO" DEGLI ITALIANI...

    Un episodio raccontato dal maestro Mario Bava a proposito dello "scetticismo" italiano nei confronti del Fantastico: in un cinema di Roma danno "King Kong contro Godzilla" di Inoshiro Honda e a un certo punto si vedono le camionette dei militari dirigersi verso il punto dove i due mostri se le danno di santa ragione.
    Spettatore 1 in sala: "Ma che ci vanno a fare?"
    Spettatore 2 in sala: "Boh! Forse li dividono."
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