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  1. Trump è in vantaggio: perché? (di Franco Marino)

    Ieri ho visto Empoli-Napoli, finita con la vittoria del Napoli per 1-0 su rigore di Kvaratskhelia. Nonostante sia stato, in assoluto, il peggior Napoli dell'anno, non ho mai avuto dubbi su chi avrebbe vinto, perché il calcio lo vedo sin da bambino e so riconoscere una squadra che gioca benissimo come l'Empoli ma non conclude e invece quella che gioca male ma alla fine trova lo spunto per segnare. I valori delle squadre, alla lunga, fanno la differenza.
    Certo, può far sorridere che si...
    Sicuramente l'ho scritto qui o in qualche post. Sto rileggendo, con calma visto la dimensione del tomo e saltando un pò qui e là " Gli Anni della Casa Bianca" di Kissinger, il presidente USA puoʻ essere anche Topolino perché non comanda nulla. Le scelte politiche vengono fatte su spinta dei "consiglieri" foraggiati dalle varie lobbies e dagli oligarchi. Il deficit di bilancio degli Stati Uniti nell’anno fiscale 2024 terminato il 30 settembre è stato pari a 1.833 trilioni di dollari: l’8% in più rispetto al deficit dell’anno fiscale precedente, secondo il rapporto del Dipartimento del Tesoro. Si sta concretizzando a Kazan il processo di de-dollarizzazione che è iniziato nel 2021 con la creazione della moneta digitale BRICS il cui cambio è 1 BRICS = 17.04 USD, e con la creazione di una banca esclusiva NDB (New Development Bank). I BRICS adesso producono il 32% mondiale di gas e il 43% di petrolio, rappresentano il 41,13% della popolazione mondiale, hanno il 35% del PIL contro il 30% del G7. Di una cosa sono abbastanza sicura, se vincerà Trump con il suo programma economico quasi 'autarchico' di difesa delle importazioni, non solo dalla Cina, e con la determinazione a scaricare sull'EU i costi della NATO, l'EU rischia di diventare una banda di pezzenti e l' industria italiana, della quale si prevede già una chiusura del 35-40% nel 2025, ridursi al lumicino.
     
    Riguardo le elezioni americane, un elettore italiano ed europeo dovrebbe focalizzarsi su tre punti: rapporti con la Russia (gas ecc.), rapporti con la Cina (il più grande partner economico europeo) e Medio Oriente (dove si rischia una guerra che scatenerebbe una crisi petrolifera senza precedenti). Su questi tre punti, democratici e repubblicani, chiacchiere a parte, si equivalgono (ricordiamoci che fu Donald a suggerire alla Merkel di tagliare il cordone ombelicale ed energetico che la legava a Mosca). Quindi, prima di fare considerazioni, aspetto i fatti. Se Trump non bonifica la palude, per me può andare a farsi fottere.
     
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