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  1. Pogrom?

    La parola è di origine russa, погром, e si legge “pagròm”. Si usa ancor oggi, ma non ha diretta attinenza a violenze fisiche su base razziale, né è direttamente legata all'antisemitismo: più genericamente, significa “devastazione, distruzione”, tanto che me la sono ritrovata come titolo di un breve, divertente cortometraggio animato sovietico degli anni '70, in cui a fare il “pogrom” erano stati due piccole pesti che avevano messo a soqquadro l'appartamento dei genitori. Non così in...​
  2. Palestina: perché è impossibile un dibattito sereno (di Franco Marino)

    Come qualcuno ricorderà, sabato scorso ho pubblicato un articolo sulla questione palestinese e, dopo essere stato subissato di insulti, l'ho rimosso. Non è vigliaccheria, è che francamente avevo già talmente tanti pensieri in testa - alle volte la gente non si rende conto che la vita è ben altro rispetto allo sciocchezzaio socialaro - che non mi andava di infilarmi nell'ennesima stucchevole rissa tra sionisti e filopalestinesi che minacciano di toglierti l'amicizia se non ti metti a...
    Sono sostanzialmente d'accordo. A me piacerebbe ricordare che anche le azioni dell'OLP (prima di Hamas) negli Anni 70-80 erano oggettivi atti di terrorismo e che c'è ben poco di che gloriarsi, esattamente come in Israele sono arrivati ad assassinare un loro leader storico (Rabin) perché aveva osato parlare di pace. Ma, come hai detto tu, se scrivo una cosa del genere su FB, scoppia il terzo conflitto mondiale.
     
    Ottimo articolo, in particolare la sua conclusione.
    Peccato che purtroppo sia vano pensare ad una "redenzione" degli Hollygans da tastiera per i quali non basterebbero nemmeno mille articoli.
     
    Io confido sempre nel fatto che uno per una volta possa fermarsi e ragionare serenamente
    Forse un ottimo articolo può avere più potere di altre milioni di opinioni
     
    Credo che "l'interesse nazionale" dell'Italia sia l'allontanamento degli USA dal continente euroasiatico con la conseguente fine dello stato di "Paese occupato" e sotto tutela dell'Italia.

    Questo segnerebbe l'inizio di un percorso che offrirebbe al Paese Italia la possibilita` di ridiventare un attore importante (e quindi rispettato) nella "Regione" di cui fa parte: ad esempio i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (ma non solo).

    Da questo punto di vista un ridimensionamento, una de-sionistizzazione di Israele che di fatto opera come una testa di ponte USA nel Medio Oriente (parte del continente Eurasia) lo troverei auspicabile.

    Il diritto all'esistenza di Israele e` indiscutibile. Il dilemma e` quale Israele, al servizio di chi.

    Le forze di Israele sono tali da consentirle di difendere il proprio territorio anche senza l'aiuto costante degli USA.
    Ma non tanto per soddisfare i programmi di espansione dei sionisti (programmi che coincidono troppo spesso con quelli statunitensi) che lo governano. Per questo e` il sionismo che va combattuto nell'interesse di Israele stessa.

    Il cosidetto "Popolo palestinese" e` due volte vittima: di Israele che lo ha sempre considerato come un intruso e dei Paesi arabi in primis che lo hanno sempre manipolato ed usato ai propri fini.
    E gli interessi di quei Paesi arabi sono tali che oggi a loro conviene negoziare il proprio sviluppo futuro con Israele piu` che con i palestinesi che sono si` un Popolo, ma non sono uno Stato nel vero senso della parola, ne tanto meno sovrano, cioe` non sono un interlocutore valido dal punto di vista del business (che governa il Mondo).

    Ma Israele e` un Paese con circa 7 milioni di abitanti, uno Stato Religioso (tanto quanto l'Iran) "innestato" in un Mondo sostanzialmente musulmano che non lo ha digerito nel momento in cui quel Popolo (gli ebrei) (che in Palestina hanno praticamente sempre vissuto) e` diventato "Stato" con proprie leggi, un proprio esercito, una propria amministarzione, una propria politica di "potenza" e un proprio "padrino".

    Fra gli antagonisti di Israele per la leadership della regione c'e` l'Iran. Un altro Stato Religioso, antisionista fino al midollo e per niente (checche` se ne dica) antisemita.

    La situazione e` arrivata ad un punto tale che per salvare veramente Israele dall'autodistruzione ci si deve augurare che l'Iran entri sotto l'ombrello di difesa nucleare russo (come la Bielorussia per intenderci) visto il divieto tutto religioso di dotarsi di armi nucleari, o superi quel divieto e se ne doti.
    In un sistema di deterrenza reciproca si puo` iniziare a discutere tenendo ciascuno in evidenza i propri interessi nazionali che sono (volenti o nolenti) interconnessi e interdipendenti.

    Ma innanzitutto sono gli USA che vanno ributtati a mare perche` dove ci sono loro (e prima la Gran Bretagna) il "dividi et impera" e` la condizione indispensabile per la loro sopravvivenza come "Imperatore della Terra".

    Da cittadino russo non posso che (cinicamente) rallegrarmi che sia sorta questa rogna nel Medio Oriente perche` permette al mio Paese (la Russia) di combattere piu` efficacemente la NATO e creare i presupposti per la liberazione dell'intera Europa dall'occupazione USA.
    L'occupazione sovietica e` gia` finita da tempo e l'interesse dei Paesi europei sta ad est, non a ovest.
     
  3. Non hanno tutti i torti

    Non ho mai amato l'Islam, sia come religione che nella figura incarnata dai popoli ad esso convertiti. Sono uno di quelli che, leggendo di Storia, ha sempre tifato per i Crociati e considera la Gerusalemme che presero il 14 luglio 1099 come davvero “liberata”, liquidando come schifiltosi piagnoni quelli che lamentano il massacro degli occupanti mussulmani (come se a quel tempo non fosse la procedura usuale, anche a parti invertite). Non ho mai voluto visitare un paese mussulmano, né...​
    Benedetto XVI lo affermò esplicitamente nel 2006: «La vera minaccia per la loro identità (gli islamici) non la vedono nella fede cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l'utilità a supremo criterio morale».
     
    Forse hai letto questo post in risposta ad un articolo di Franco. Ne riporto una parte. Io come te ho nutrito per anni forte avversità per l'islam, fomentata anche da insegnamenti scolastici in istituti religiosi. Poi, ad inizio anni '90, ho accettato lavori in paesi islamici, per anni, mai avuto problemi anzi, ho trovato un rispetto che in Europa, tanto per fare un esempio, non sapevano cosa fosse (sono ing. meccanico/femmina). Rispetto per la professionalità intendo. In Iran poi, dopo un paio di viaggi, per poco non decidevo di andarci ad abitare, se non avessi avuto famiglia e, sopratutto, non potendo bere alcolici che per noi veneti sono linfa vitale.
    Avevo una collaboratrice, fumatrice come me (sì in Iran le donne fumano, guidano auto, si laureano in materie tecniche) che mi portava in una grande moschea che é innanzitutto un luogo di associazione prima che di preghiera. Dove le donne si incontrano, discutono dei loro problemi, leggono, trovano amiche. Non si abbracciano, non si baciano cosa che a me va benissimo visto che DETESTO baci ed abbracci. Si parlava poco di politica, molto di vita vissuta, moltissimo di esperienze e di lavoro, niente di moda, estetista, pettinatura, e, sopratutto, niente pettegolezzi, che io odio. Si parlava di sesso, di soddisfazione fisica che gli uomini davano e...suggerimenti come eventualmente compiacerli, senza limiti, senza pudori, senza problemi!!!! Insomma, discorsi da donne che per me, che lavoravo quasi sempre tra i maschi, erano belli, gradevoli "femminili". Il loro senso religioso é diverso da quello cattolico, (che aborro), é ....non so come descriverlo...meno invadente, ecco, meno..."minaccioso'. Nessuna mi rimproverava per la mia agnosticità né ventilava inferni post-mortem come mi é successo qui in Italia, anzi cercavano di capire. Mi sono sempre coperta il capo con l'hijab, veli colorati, leggeri, che mi davano un certo 'tono" e d'estate con camicie lunghe colorate (basta che coprano le chiappe) a mezze maniche.
    L'hijab non é obbligatorio in auto e camminando spesso "scivola" sul collo diventando sciarpetta, elegante. Ovviamente alla TV mostrano solo quelle vestite di nero con chador neri. Tornando in Italia vedevo pantaloncini corti su culi cicciosi e canottiere copri seni debordanti se era estate.
    Dimostrazioni di gente fatte non per ottenere miglioramenti di vita ma per promuovere atteggiamenti osceni ed iconoclastici.
    Certo, malumori ce n'erano come ovunque come sempre. Cose che non vanno bene ci sono come ovunque. Ma quando vedevo i cambiasoldi per strada, lasciare pacchi di denaro sui gradini e andarsi a bere un té...io derubata non so quante volte, che vivo in una casa isolata e vedo il sole "a strisce" attraverso le inferriate alle finestre dato che i ladri sono entrati più volte mi chiedo quanto questa tanto reclamizzata nostra libertà mi sia costata, a cominciare dalla casa. In Russia fu la stessa cosa, rispetto, educazione, difesa di valori tradizionali, moderazione nelle espressioni e nei rapporti umani e, in più, un amor patrio ed una cultura che avevamo anche noi, ma ora é solo un vago ricordo. 34 anni fa pensai che stavo assistendo al declino dell'Occidente perché, come hai detto tu, 'loro' rimangono determinatamente se stessi.
     
    Il tuo post mi era sfuggito, strano perché in genere ormai ti vado a leggere a bella posta. Così abbiamo un'altra cosa in comune, vedo. Non solo la Russia,che ormai amo come una seconda Patria, ma anche l'Iran, per il quale sto sviluppando negli ultimi mesi un interesse sempre più forte. Nei giorni scorsi mi son letto le pagine di Wikitravel e Wikivoyage su questo paese sognando di andarci (sogno che rimarrà per un bel po' insoddisfatto, visto il mio attuale lavoro - ho un'azienda agricola e allontanarsi per sole due settimane a Mosca in Luglio è stata una piccola tragedia). Ascolto della musica tradizionale della regione iranica, e sto approcciando sempre più da vicino il persiano/farsi, cosa che prelude ad uno studio più approfondito. La settimana scorsa vidi il film "Argo" di Ben Affleck, sulla crisi degli ostaggi del 1980, ovviamente tutti gli iraniani sono brutti, sporchi e cattivi (e con barba ispida e baffoni), ma si parlava farsi e mi ha stimolato ad approfondire la cosa, portandomi a scrivere questo articolo. Sì, anche io sono stato esposto ad influenze anti-islamiche, ma sono uno curioso, che legge, e alla fine non si riesce a rendermi ostaggio di una sola versione. Ti invidio per il tuo soggiorno in Iran, è uno dei Paesi islamici secondo me più interessanti come storia, lingua e cultura. La storia del velo fa ridere, persino in Arabia Saudita le attiviste lo mettono in basso nella lista delle priorità e ci danno dei "fissati" perché non parliamo d'altro. In Iran è davvero minimo e se fosse quella la violazione più grave dovremmo adottare il loro codice penale su due piedi. Grazie per il commento.
     
    Grazie a te per averlo provocato. Certe esperienze non riesco a raccontarle perché o non interessano o non mi credono.
     
    Naturale. La gente è prigioniera della gabbia di propaganda in cui è cresciuta, romperla vorrebbe dire abbandonare tutta l'esistenza che vi hanno costruito dentro, per questo si teme a mettere in forse anche solo uno degli argomenti-chiave della disinformazione di regime: Russia, Islam, Covid, clima, immigrazione, lgbt, tutto deve essere mandato giù acriticamente, pena il venir emarginati come "complottisti" e ritrovarsi soli. Il costo della libertà, che sempre meno persone sono disposte a pagare. Altro che "pensiero critico"...
    P.S: hai letto il mio articolo per il ritorno sulla pagina? Tutto dedicato alla Russia. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere leggere certe cose.
     
  4. La libertà ha un costo che gli afghani non vogliono pagare (di Franco...

    Passeggiando per la via dove abitavo con i miei e dove ho ancora casa, ad un certo punto mi ritrovo davanti una donna che mi saluta con voce calorosa: "Ciao Francesco!". Io non la riconosco perchè è coperta da un velo e con tutta la perplessità del caso che, unita alla lieve forma di prosopagnosia di cui soffro, mi espone a colossali figuracce quando si tratta di riconoscere i volti, le chiedo timidamente "Aspè tu sei?" "Ma come? Non mi riconosci?". E dalla voce in effetti la riconosco...
    Diciamo che questa potrebbe essere una risposta accettabile. Sta di fatto però che gli islamici che ormai pullulano nei paesi occidentali, ad ogni piè sospinto ci rendono edotti sulle regole che impongono alle loro donne. E non sono regole che tutte sembrano apprezzare.
     
    Anche la mia vicina di casa egiziana ma musulmana non si fece baciare da me…all’inizio mi offesi ma poi capii che era un problema di religione
     
    Ottimo articolo as usual. Mi permetto solo una piccola precisazione. Per il Cattolicesimo l'atto sessuale è finalizzato alla procreazione. Il piacere sessuale di per sé non è un peccato, sennò non potremmo moltiplicarci. È come per il cibo. Se non avessimo appetito e non provassimo piacere nell'assaporare i cibi non ci nutriremmo. Infatti il cosiddetto "peccato di gola" consiste nel rimpinzarci di cibo oltre la sazietà. Ugualmente il piacere sessuale diventa peccaminoso quando è fine a se stesso al di fuori dell'atto procreativo. Ciò spiega perché non sono ritenute lecite tutte le pratiche contracettive come il preservativo, la spirale, la pillola, etc. etc. Ma forse non tutti sanno che l'unica pratica consentita dalla Chiesa (unicamente per una coppia di sposi) è quella di praticare atti sessuali lontani dal periodo dell'ovulazione.
     
    Ogni nostra scelta di vita ha un prezzo… la cosa importante è che sia una libera scelta
    Nella mia vita ho sempre ragionato e preso decisioni con la mia testa, assumendomi ogni responsabilità e gli ultimi anni ci hanno insegnato quanto sia stato importante proseguire in questo senso
    E’stato doloroso osservare quanti abbiano rinunciato a tutte queste conquiste in virtù di una “ protezione sanitaria” … ho visto gente completamente miope o forse timorosa di andare contro quello che a me sembrava follia
    Quel velo di cui parli non lo portava nessuno … ma io l’ho visto
    Auguri alla ragazza… se lei è felice va benissimo così
     
  5. Le suore e le patatine Chips: una pubblicità sbagliata e, soprattutto...

    Non credere in Dio ha molti inconvenienti. Tanto per cominciare, quando la vecchiaia picchierà duro, sul suo corpo e sulla sua mente, il miscredente non avrà un paradiso nel quale ritrovare la serenità perduta. E poi, anche quando si è ancora in discreta salute e non del tutto menomati, non si ha nessuno a cui rivolgersi quando le cose vanno male.
    Ma questa situazione ha anche qualche lato positivo. Per esempio, l'assoluta assenza di animosità nell'osservazione delle cose. Il miscredente...
    Sulla vigliaccheria non si discute, ma permettimi di dissentire sul fondamentalismo. Ci sono cose sulle quali non è lecito scherzare, a prescindere e non si tratta assolutamente di fondamentalismo.
     
    Certo che ti permetto di dissentire, ci mancherebbe. Per me, in un paese democratico, dovrebbe essere lecito scherzare su tutto, nei limiti delle leggi. Come è lecito criticare chi scherza su tutto, anche su cose su cui non bisognerebbe scherzare. Alla fine perché lo spot è stato censurato? Perché tante persone come te, in maniera legittima, hanno protestato.
     
    Vedi Francesco, questa fa a pari con la scuola che chiude per il ramadan, se vuoi una scuola laica, laica sia. Ma non deve valere solo i cristiani ma x tutte le religioni. Idem x lo spot, non si può sfottere l'islam ma la ns. religione si? E tutti i buonisti zitti. Se fosse stato il contrario sarebbe venuto giù un mondo di proteste. Se hai una ideologia deve valere per tutti non solo x alcuni.
     
    Premetto di essere cristiano ma non cattolico, il mio giudizio, per quello che può contare, sulla Chiesa e relative istituzioni nel corso dei secoli è decisamente negativo. Ho visto lo spot e mi ha infastidito, ed esattamente per le motivazioni da te chiaramente descritte, ma non ho per un attimo pensato alla censura.
     
    Franco, ti confesso che non ho visto la pubblicità… paradossalmente ho parlato con persone che non credono ma sono rispettose e hanno considerato questa pubblicità offensiva
    Non si tratta di satira … doveva pubblicizzare un prodotto
    Non sarà certo una pubblicità a scalfire minimamente la mia Fede ma a parte questo caso io noto una mancanza di idee nei pubblicitari che da alcuni anni è disarmante
    Il pubblicitario mi deve convincere ad acquistare un prodotto, prima di fare questo mestiere dovevi dimostrare delle menti brillanti perché tu il consumatore lo devi convincere e non provare lo schifo
    Ti ricordi la pubblicità degli assorbenti? Ha fatto schifo a me
    Mi chiedo chi assuma certe menti
     
  6. Sei mussummano?

    Quando senti odore di demens? Quando sento qualcuno che accusa chi non è d'accordo con Israele, di essere musulmano o pro islam. Questi sono idioti pericolosi, poiché ti affibbiano etichette senza sapere chi sei, ad esempio mi sta sulle palle qualsiasi religione, figuriamoci l'islam, ma odio tutto ciò che c'è intorno al mondo di Israele. Poiché è un territorio, che nasconde di più di quello che vogliono farci credere, giocando sul vittimismo, parlando dei soprusi dai temi dei faraoni. Hamas...
  7. La Tunisia di Ben Ali

    Accadeva trentasei anni fa.

    7 novembre 1987. Il primo ministro tunisino Zine El Abidine Ben Ali si consulta con i medici curanti del presidente Habib Bourguiba (classe 1903) per certificare che le condizioni mentali non gli consentivano l’esercizio delle funzioni inerenti la sua carica. Era quindi giunto il momento di mettere in pratica l’articolo 57 della Costituzione del 1975 che permetteva al primo ministro di assumere il potere qualora il presidente fosse in uno...
  8. CHI E' DAVIDE? CHI E' GOLIA?

    Chi scrive in passato è stato un atlantista filo NATO duro e puro. Ritenevo che realmente gli USA fossero i paladini della democrazia nel mondo e ritenevo, alla stregua di Josep Borrell, che la civiltà occidentale fosse un giardino fiorito e tutto ciò al di fuori di essa fosse una giungla pericolosa e inospitale. Va da sé che nutrivo una stima sconfinata per lo Stato di Israele in quanto propaggine democratica e occidentale in mezzo alla sopracitata giungla.


    Le mie impostazioni mentali...
  9. Corrado Augias e il crocifisso (di Franco Marino)

    Per un credente, il crocifisso è il simbolo della Cristianità. Per un ateo, il crocifisso è qualcosa "che fa orrore", che non dovrebbe essere nelle scuole perché la religione è sostanzialmente una superstizione. Poi ci sono io che mi definisco uno scettico esistenziale. Le mie idee sull'esistenza di una trascendenza si fermano alla creazione del mondo, alla causa prima che nessuno può aver creato. Dopodiché, non credo all'esistenza del Dio cristiano. Ma non credo nemmeno alla sua...
  10. La mia indifferenza per la sorte di Zaki (di Franco Marino)

    Ad oggi, l'argomento più in voga presso gli antiputiniani è che Putin sia uno che ammazzi gli avversari politici e questo costituirebbe un motivo per non supportarlo. Essendo un putiniano moderato - putiniano nel senso che per me Putin è un grandissimo politico, ma moderato perché non mi sognerei mai di negarne le ombre - non ho mai escluso l'ipotesi. Sono semplicemente partito da alcuni presupposti strettamente legati tra loro. Cosa fosse la Russia prima di Putin; la paura dei russi che...
    A parte che la storia di Zaki non ho perso tempo a seguirla e me ne frego di lui, riesci a stupirmi spesso con la tua competenza in geopolitica quasi....alla pari du una vecchia volpona come me che il mondo lo ha conosciuto non tramite Alpitour ma spesso lavorando con tecnici e operai delle classi cosiddette inferiori. Quelli che ti portano a casa loro a mangiare e capisci come gira. Per questi ti amo😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍
     
  11. Di ieri la notizia che il Bangladesh ha presentato domanda di adesione ai BRICS, il paese è stato uno dei più dinamici degli ultimi anni. L'ingresso nella categoria dei paesi emergenti (quelli cioè a rapida crescita e fuori dal circuito della povertà). La categoria "emergente" è al contempo un descrittivo e motivazionale: descrittivo perché denota una situazione in essere; motivazione perché diventa motivo di propaganda e capacità attrattiva verso ulteriori capitali esteri.
    Il Bangladesh è...
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  12. In questo episodio, faremo con Raffaele Rinaldi (studioso di archeologia) un discorso di ampio respiro sulla fitta rete di scambi che riguardò il Mar Rosso, il Corno d'Africa, la Penisola Arabica e l'India a partire dall'antichità; con particolare attenzione alla meravigliosa Isola di Socotra (sotto lo Yemen) e alle fonti antiche.

    Buon ascolto!

    Bibliografia;

    1) The Periplus of the Erythraean Sea, by an unknown author, G.W.B. Huntingford, Hakluyt Society.

    2) Teofilo Indiano, di G...
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  13. Perché non sopporto una certa destra italiana (parte prima)

    Una destra globalista? Personalmente nutro il fondato sospetto che una certa destra di lotta e di governo segua i dettami del globalismo. Le ragioni? Puro e semplice opportunismo o forse paura di affrontare una realtà che cambia in maniera costante e vertiginosa. Se sei stato contaminato dal virus ideologico dei diritti umani, non puoi non innamorarti delle cause perse in gloria dell'occidentalismo becero e peloso. Chi aderisce incondizionatamente al dirittoumanismo rigetta l’Abc...
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