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  1. Giorgetti e la disonesta narrazione dei "sacrifici" (di Franco Marino)

    Non di rado ci si trova ad affrontare un capitolo della propria vita - o di quella altrui - dando per scontato che la persona che ci consiglia di prendere una certa direzione in un senso o nell'altro, sia in buonafede. Invece - e mi è capitato un'infinità di volte - quello che può sembrare un consiglio disinteressato e mirato al nostro bene, sovente tutto è tranne che tale. Eduardo De Filippo coniò, in una delle sue innumerevoli commedie, un aforisma che è diventato fondamentale per il...
    Le ricette dei Reagan e delle Tatcher funzionano se puoi depredare le risorse di un buon numero di popoli e paesi stranieri impunemente. E questa è un' altra cosa che noi non ci possiamo più permettere. Da un bel pezzo, fra l'altro.
     
    Le ricette liberali non funzionano se non vengono destinate alla gente ma alla costruzione di apparati finalizzati alla costruzione di un sistema imperialistico.
    E peraltro, se non funzionano le ricette liberali, figuriamoci quanto potrebbero funzionare quelle che prevedono una forte spesa pubblica, quella sì necessitante di depredare popoli e paesi stranieri.
    In questo senso, un regime autenticamente liberale non c'è. E ti basti vedere chi ha sempre ostacolato Reagan e la Thatcher per renderti conto facilmente di come stanno le cose e di come non siano le ricette liberali il problema ma chi le ha sabotate per affermare un regime statalistico ben più di quelli che siamo abituati a ritenere tali.
     
    Siamo vittime conviventi dei partiti che hanno rovinato il paese. E continuiamo ancora a votarli. Questi sono dei criminali pericolosi.
     
  2. Il Ministro Giorgetti ci può spiegare come pensa che l'Italia potrà essere competitiva con gli altri paesi europei se le energie le pagheremo il triplo degli altri? Ce lo spieghi il bocconiano...
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  3. L'importanza di chiamarsi Alberto

    Mi avvicinai al professor Alberto Bagnai nel 2012. Lui aveva aperto da poco il blog Goofynomics, e io gli segnalai le reiterate insolenze di un Fabio Scacciavillani che lo sfotteva dalle colonne del Fatto Quotidiano online. Il prof. gettò il guanto e mi incaricò di portarlo al terribile cerbero molisano. Gentilmente declinai e, tra me e me, pensai: adesso lo fulminerà con qualche numero di prestigio retorico dei suoi, menzionerà la Recherche e lo umilierà servendosi dell’augusto...
    l'egocentrico presuntuoso non mi ha mai convinta. Il suo libro è una brutta copia di cose già scritte precedentemente da persone sicuramente più erudite in materia economica di lui. E' stato eletto perchè gli italiani come semrpe ragionano con la pancia e pochi col cervello. Ecco perchp abbiamouna classe dirigente che fa ribrezzo. Sarebbe bastata solo un po' d diffidenza per capire prima chi lui fosse. Come diceva il filosofo "penso dunque sono, e se sono dunque dubito, e se dubito dunque esisto".
     
  4. Simpatizzanti legaioli in cimbali per la vittoria di Fedriga-cadrega in Friuli. Non cambia nulla, guidano Giorgetti e Zaia, Borghi e Bagnai sono solo due mercenari del dissenso. In arrivo nuovi reparti per cambiare sesso. Trieste come Casablanca.

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  5. Con un palmo di NATO

    Quando qualcuno ha grandi aspettative di successo in qualsiasi campo, ma le cose vanno in senso diametralmente opposto e a suo massimo scorno, si dice che c'è rimasto “con un palmo di naso”. L'espressione è piuttosto colorita ma descrive bene l'espressione delusa di chi ne è l'oggetto. E più ci si illude e si va dietro a narrazioni autoassolutorie e confortanti, più duro sarà il risveglio.

    Mentre a sentire i nostri tiggì di regime sembrava che l'evento principale nell'universo fossero le...​
    Ho letto con molta attenzione quello che hai scritto e sono d'accordo con te, meno che su un punto: il fatto che si rischi il nucleare in Europa. Da questo punto di vista - poi non vorrei portare sfiga - sono più ottimista. Che l'Europa sia condannata, salvo colpi di coda, ad un dissanguamento economico, è cosa su cui sia io che te abbiamo scritto tanto. Ma a maggior ragione, secondo me, a nessuna delle due potenze interessa denuclearizzare l'Europa, anche perché poi in che modo questo potrebbe consentire una ricostruzione in un terreno radioattivizzato? Gli interessi degli Stati Uniti e della Cina in Europa sono noti e a nessuna delle due conviene inquinare il terreno su cui dovranno ricostruire. Semmai il rischio è un altro e cioè che si mandino milioni di europei a morire per scongiurare l'ipotesi che si lanci la bomba atomica.
    E' a rischio l'Europa come identità, non come continente.
     
    La Russia non ha bisogno di bombardare i paesi europei perché sa e aspetta la crisi dell'Unione. Lo aveva già previsto Vladimir Zhirinkvski nel 2018 in un articolo che mi ha messo i brividi essendo terribilmente lungimirante anche per i fatti recenti. Non devono aspettare molto. L'articolo di Politico.eu di ieri già annuncia che la crisi tedesca e francese saranno un problema per la prossima riunione a Bruxelles. Cito -
    """:"I leader dell'UE speravano di concentrarsi sull'economia e sugli affari esteri quando si riuniranno giovedì a Bruxelles per un vertice di due giorni. Ma Germania e Francia hanno già dirottato l'occasione (traduco letteralmente 'hijack'). Il governo di coalizione tedesco non riesce a smettere di litigare, la Francia è un paese in rivolta e i due paesi più grandi dell'UE stanno portando il loro bagaglio a Bruxelles. """"
     
  6. La Stampa: "Meloni cede, via libera al Mes. Giorgetti pronto a rassicurare Bruxelles."
    Borghi e Bagnai crocifissi in sala mensa.

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  7. IL SENSO DELLA RAGIONEVOLEZZA
    Non ho votato Giorgia Meloni, ma credo che si debba darle tempo per dimostrare se vale o meno.
    Da buona socialista (il vero partito socialista, quello di Pietro Nenni e Bettino Craxi) abiuro l'adesione alla Nato (unico partito il PSI che nel 1949 si oppose), e abiuro altrettanto gli abominevoli trattati dell'Unione Europea; mentre sono assolutamente favorevole alla Costituzione di una Alleanza dei paesi del Mediterraneo, che favorisca lo scambio commerciale...
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