gatekeeper

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  • Jovanotti & mozart
    Un figlio del secolo, che distrugge spiagge per i propri concerti, però...
    • Angelo
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  1. Il flop dei grillini e la fine dei gatekeeper (di Franco Marino)

    Una costante del dopo elezioni è che i duellanti rivendichino di aver ottenuto un ottimo risultato anche se, per definizione, perché qualcuno possa vincere, deve per forza perdere qualcun altro. Questo paradosso non di rado sforna perle di comicità involontaria, come quando Bersani si presentò a chiosare non ricordo più quale elezione con un memorabile "abbiamo non vinto". Se, però, qualcuno ha messo in dubbio il successo - a mio avviso trionfale - della Meloni, un risultato che possiamo...
    Però la storia non è mai maestra … io sinceramente non ho mai creduto a nessuno di loro , non li ho mai votati perché avevo capito solo una grandissima furbizia nel capire e raccogliere un malcontento generale e basta
    Dopo due minuti essere stati eletti si sono trasformati
     
  2. Vannacci: il grande bluff (di Franco Marino)

    Ho scritto in altri articoli che il tema dei cosiddetti "gatekeeper" - termine con cui vengono designati i finti dissidenti - mi interessa poco o nulla. Tutti sono potenzialmente gatekeeper, me compreso. Una volta chiedevo al direttore di una testata giornalistica sionista delle sue posizioni politiche effettive, visto che per sua stessa ammissione quella testata gli serviva unicamente per fare cassa con la pubblicità. E la sua risposta fu "se con Google Adsense si guadagna di più a fare...
    Concordo appieno..Lessi il suo libro,appena uscito..Scritto piuttosto male,e con concetti,a parte le cretinate,assuefatti al main stream.Non mi meraviglio,che sia nel partito di Salvini,che,fingendosi indignato,ha avallato tutto,pur di rimanere attaccato ad una poltrona!
     
    Ha raccolto un malcontento generale e ci ha scritto un libro… E’stato furbo non bravo
    Per sua stessa ammissione credeva di vendere 300 copie… purtroppo per noi sono state molte di più e La Lega lo ha candidato
    Questo periodo storico/ elettorale mi mette molta tristezza
    Lo confesso
     
    Ni. Per chi la pensa come noi e va a votare, io ad esempio non vado da 15 anni, potrebbe essere comunque premiato come il "meno peggio". Nel concreto, dimenticandosi che la politica partitica possa tirarci fuori dall'impasse e che è un bel volpone, la strategia potrebbe essere cercare di votare chi più potrà difendere i pochi interessi che ci sono rimasti da difendere avendo al contempo visibilità. Sicuro non cambia nulla, ma quando non avremo più nessuno con grande visibilità (ad esempio Borghi è meglio di VANNACCI ma non ha visibilità, non sa far parlare di se) in parlamento europeo che quantomeno prova a bloccare auto elettriche, transizione green, è meno filo ucraino, si oppone alla riclassificazione energetica degli edifici ed ha comunque avuto i coglioni di difendere i suoi commilitoni morti per l'uranio impoverito andando addirittura contro Mattarella tutte queste decisioni ce le ritroveremo prese, senza consapevolezza, quindi senza che si crei quella giusta incazzatura che, si spera, porterà ad altro, mentre siamo distratti da Meloni vs Scurati e da Brigata Maranza vs Brigata ebraica al 25 aprile.
     
  3. Fiore ovvero l'incompetenza politica si paga (di Franco Marino)

    Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, è stato condannato ad otto anni per il cosiddetto "assalto alla CGIL". La cosa ha, giustamente, scandalizzato tutti coloro che credono a quella scritta "la legge è uguale per tutti" che campeggia nei tribunali. Ma era tutt'altro che imprevedibile, almeno all'occhio di chi crede di aver avuto sempre chiara la questione, ossia che non ha alcun senso combattere il sistema come lo combatte oggi il dissenso, nelle sue varie forme. E il motivo è semplice...
    100% d'accordo. Ho fatto parte.di Casapound per un certo periodo perché i "ragazzi" di Vicenza erano bravi ed impegnati. Poi ho partecipato a qualche riunione gestita da Augusto Sinagra e Simone Di Stefano e ho lasciato. Inutile impegno per portare avanti idee e progetti completamente fuori dalla realtà.
     
    Erdogan e Putin sono venuti fuori all'inizio del secolo, in un contesto nazionale, storico e geopolitico completamente diverso. Il cappio si stringe attorno al collo e, ammesso vi siano la volontà e la consapevolezza (per me non ci sono) per raggiungere l'indipendenza, temo purtroppo manchi il tempo. Non possiamo permetterci valzer e giochetti ventennali. Spero in un evento traumatico esogeno.
     
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    Certo tutti fenomeni quando si tratta di parlare.
    Fiore e Forza Nuova sono anni che lottano contro il sistema, ed è palese a tutti che sono gli unici che ad oggi non si sono piegati davanti a nessuno, non fanno accordi elettorali, non hanno seguito le sirene di Italexit e non seguono l'armata brancaleone di Alemanno. Lottano ogni giorno in strada contro le angherie del sistema e a controprova di quanto dico ci sono le condanne di questi giorni e le migliaia di denunce comprese le mie. Il resto lo lascio a chi si diletta a scrivere post deliranti con l'unico scopo di denigrare gli unici anti sistema esistenti oggi.
     
  4. La necessità di passare dal dissenso al consenso (di Franco Marino)

    Quando mi trovo a parlare della (prevedibilissima) "crisi del dissenso", non posso fare a meno di provare un certo imbarazzo. Mi sento come se mi chiedessero di commentare le sorti della squadra di calcio del paesello dove ho vissuto da ragazzino e al quale sono rimasto affezionato. Questa squadretta gioca in serie D e ha iniziato male il campionato. Anche ammesso che avessi visto le partite - mi limito a seguire solo i risultati, sul televideo - il punto è che se ci scrivessi un...
    Il dissenso si deve fondare anche su "interesse economico". Non a caso il PCI, ora PD, ha fondato tutto sulle cooperative rosse. La gente che ha problemi economici, che deve mettere un piatto in tavola, pagare l'affitto, non ha tempo per la politica, ma ti vota volentieri se tu fornisci loro una paga.
     
    Purtroppo la destra antisistema si fonda sul grosso imprenditore linguacciuto, sulla pasionaria urlatrice e sul rentier tronista (come il babaecălus petroniano Gianluca Vacchi), i quali non muovono un dito perché vogliono evitare grane.
     
  5. Il successo logora chi non ce l'ha (di Franco Marino)

    Andreotti non è stato soltanto un grande statista - "l'accorto gestore di una democrazia malata" (Ciarrapico) - ma anche un formidabile aforista. Contrassegnato sin dall'infanzia da una inconfondibile cifosi, fu oggetto di numerose canzonature alle quali rispondeva con una proverbiale ironia epigrammatica, di scuola latina, espressa attraverso centinaia di aforismi.
    Forse, quello più famoso è che "il potere logora chi non ce l'ha", anche se pare che, in realtà, non fosse suo. E però, lui...
    Caro Franco, io prenoto già una copia del tuo libro per quando lo scriverai. Il tuo articolo mi ha fatto comunque venire voglia di leggere il libro del generale Vannacci. Non mi viene mai voglia di leggere un libro scritto dalla Murgia. Sono convinta di sbagliare a non leggere la Murgia, ma a 70 anni posso anche permettermi il lusso di sbagliare ed esserne consapevole.
     
    Io il libro di Vannacci l'ho letto. Certo, non ci sono voli lirici, del resto un paio di capitoli sono pieni di diagrammi e statistiche. Certo, come gli si rimprovera è pieno di ovvietà, ma se le ha scritte è proprio perché queste ovvietà sono state completamente disattese a danno delle persone "normali". Certo, ha guadagnato parecchio, ma guardacaso la pubblicità migliore è stata fatta proprio dai suoi detrattori. Perché stupirsi allora?
     
  6. UN ALTRO GUARDIANO DEL CANCELLO?

    È noto che nel corso dei decenni svariati scienziati abbiano studiato e messo a punto centinaia di vaccini, utilizzati per sconfiggere le malattie più disparate. C'è il vaccino contro la poliomielite, contro la meningite, contro la malaria, contro il vaiolo, contro la tubercolosi, contro la varicella etc. etc.


    Però nonostante questa enorme quantità di vaccini è da almeno due anni che nel linguaggio comune quando si menziona un vaccino senza precisarne la sua funzione si sottintende il...
  7. Sull'inutilità della caccia al gatekeeper (di Franco Marino)

    Per molto tempo, tutti i più grandi filosofi si sono occupati della necessità di dimostrare logicamente l'esistenza di Dio. Aristotele disse che se analizziamo le cose del mondo, vedremo una catena di cause ed effetti, risalendo attraverso le quali, considerando che ogni cosa ha una sua causa, si finisce per arrivare ad una causa che niente e nessuno ha causato: quella causa si chiama Dio. Questa si chiama "prova ontologica" - Dio essendo quello che è, non può non esistere - e riuscì a...
    Condivido.
    Accolgo con insofferenza i vari allarmi al gatekeaper, che ormai sono diventati come un "al lupo al lupo".
    Inoltre non mi è mai accaduto di restare delusa più di tanto da un influencer o giornalista, vero o presunto, non avendo mai messo alcuno di loro sul piedistallo.
    Una platea immatura disperde ogni energia o intento, per quanto genuini possano essere.
     
    Toscano è simpatico quando rifa' la rassegna stampa di Emilio Fede (con tanto di sibilo di commiserazione) in chiave sovranista, però proviene da un mondo fatto di massoni calabresi e di movimenti Roosevelt. Giorgio Bianchi mi sembra più affidabile, nonostante le sue frequentazioni.
     
  8. Babele "Antisistema"

    Se il Sistema agisce indisturbato, la responsabilità va ricercata anche e soprattutto nell’inconsistenza della galassia cosiddetta “Antisistema”. Tale massa informe è stata capace solamente di alzare l'asticella del ridicolo e di concepire progetti che non decollano mai. Esiste un variegato e nutrito popolo che rigetta i disvalori del Sistema, ma non esiste ancora un partito o un movimento in grado di dar voce alle sue istanze. E, come ebbe a scrivere il Segretario Fiorentino nei...
  9. Fini e l'eterno equivoco sulla destra italiana

    Ognuno ha i suoi modi di passare il tempo libero. C'è chi lo impiega coltivando l'orto, chi si dedica al gioco a carte, con amici oppure al computer, chi purtroppo a tirare sassi dal cavalcavia. Il mio è quello di andare a rivedere video e audio del passato, all'insegna del "come eravamo", oppure rileggere i post che scrivevo all'inizio della mia attività come blogger, ma senza intenti nostalgici. Semplicemente capita di avere la spinta a riannodare i fili col passato che fu. E non...
    non voto destra ma penso che Giorgia abbia ben capito di cui può fidarsi è giovane ma da tanto fa politica, sono romana la ricordo nelle sedi del suo partito circa trenta anni fa
     
    Mi piace il paragone con l'Iran dove ho lavorato e soggiornato, dove ho lavorato bene e altrettanto bene ho soggiornato. Come in Russia, come in Cina, come in Libia paesi definiti "totalitari" vero ma dove le regole sono ben chiare, precise per cui sai cosa fare e cosa non fare. Dove persino le bustarelle sono regolamentate, non come in Italia che non sai mai quanto spendi e a chi darle perché come hai ben scritto c'é un'ambigua connivenza tra finti partiti. Come la finta libertà delle ragazze di girare col culo fuori, ciò che in Iran é proibito, e la libertà di essere violentate, ciò che in Iran prevede la pena di morte. La Giorgia é unə politicə (😆😆😆) tra lə più navigatə (😆😆). Probabile che ce la faccia a mettere un pò di ordine e disciplina. In quanto a Fini....é stato tirato fuori dal cappello dai sinistri ma ne é uscito un ratto non un coniglio.
     
    La multiforme destra italiana è affetta da un lancinante complesso di inferiorità. Civettare con la sinistra sembra essere il destino - più o meno manifesto - di molti destrorsi. Argomento da approfondire.
     
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