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  1. Berlusconi è ancora attuale? (di Franco Marino)

    La morte di Berlusconi, se qualcuno ci ha fatto caso, ha avuto un effetto dirompente nel giorno della sua scomparsa per poi svaporare successivamente. Così, ad un anno dalla sua morte, del Cavaliere non si parla praticamente più, come se fosse un personaggio esistito ere geologiche fa. Su questo molto ha inciso la pandemia che ha ridisegnato molti equilibri ma anche, forse, il fatto che da diversi anni non era più un protagonista. E tuttavia, quest'uomo per molti anni è stato il vero polo...
    Io sono stata un'elettrice berlusconiana dal mio primo voto fino al 2011, quando per me è politicamente morto. Come uomo e come imprenditore l'ho sempre stimato molto, ma preferisco non ricordarmi degli ultimi anni della sua vita.
     
    Si, gli italiani sono cambiati , ma solo perché è cambiata la storia dentro cui vivono e che è gravida di imprevisti. I sogni del tempo di Berlusconisono appannati dalla cruda realtà di oggi. L’ho sempre apprezzato, e pure oggi mi manca
     
    Io quel periodo lo ricordo benissimo, c’era una sano entusiasmo e una carica incredibile
    Sono andata da sola ad iscrivermi, la sede era in Corso Vittorio Emanuele II a Roma
    Ho partecipato un po’ alla vita politica poi mi sono allontanata…
    Ho solo un bellissimo ricordo di quell’ambiente e di quel grandissimo ottimismo che si respirava e chi non l’ha vissuto non potrà mai capire
     
    Non sono però del tutto d'accordo sul grigiore dell'Italia PreBerlusconi. Gli Anni 50 e 60 erano anni pieni di speranza (tra Ricostruzione e Conquista dello Spazio) ed anche di una certa vitalità sanamente "trasgressiva" delle nuove generazioni (riflesse anche nel cinema, nella musica e in una certa produzione a fumetti). Poi però una qualche "manina" (probabilmente d'Oltreoceano) decise che si stava "esagerando" ed ecco i Settanta con il loro carico di sangue ideologico e stragi misteriose. Gli Anni Ottanta/Novanta furono di nuovo all'insegna di un certo Ottimismo/Disimpegno con leader come Craxi prima e Berlusconi poi che ci/si illusero che potevamo essere una grande nazione con un certo grado di indipendenza e vitalità autoctona. Ed ancora una volta certe "manine" decisero che stavamo esagerando e dovevamo essere messi in riga. Ed ecco arrivare prima Tangentopoli e poi la Caccia agli Scandali del Cavaliere (che ci mise sicuramente del suo e non volle capire che, se raggiungi certe posizioni e sfidi apertamente certe nomenclature, non puoi comportarti come un ragazzino in piena tempesta ormonale nè essere ricattabile sul versante del tuo passato/presente di imprenditore).
     
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