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  • Jovanotti & mozart
    Un figlio del secolo, che distrugge spiagge per i propri concerti, però...
    • Angelo
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  1. Berlinguer, il precursore dello sfascio odierno

    Sono cresciuto in una famiglia berlingueriana e forse proprio per questo ho sviluppato un debole per i cattivi e una forte allergia ai buoni sentimenti. I “papi buoni”, specie se laici, non riesco a digerirli. Kennedy, Berlinguer e Pertini (agente iugoslavo, ossia britannico, e filomassone feroce e trucibaldo) sono i papi – laici – buoni, pilastri del progressismo planetario in generale e italiano in particolare, e come tali mi sono rimasti sullo stomaco.
    E trovo deplorevoli le loro...
    Analisi perfetta: il Sardo Triste (cit.) di concerto con l'economista Spaventa, neanche si oppose al divorzio fra Tesoro e Bankitalia, vera causa del mostruoso debito pubblico, mollò le questioni salariali e sociali, in cambio di una fantomatica "questione morale" di sapore antipolitico e qualunquista che trasformò i compagni ( ma ancora non lo sapevano)in radicali. Il suicidio della rivoluzione profetizzato da Del Noce.
     
  2. Caro Grillo, la colpa non è tua ma di chi ti ha votato (di Franco Marino)

    Ho spesso detto che la cosa di cui vado più fiero è di non aver mai creduto ad una virgola della narrazione covid. In realtà ce n'è anche un'altra: non aver mai considerato neanche per un momento di votare il Movimento 5 Stelle. Tutto mi divide, sia interiormente che esteriormente, da quel mondo che ho visto nascere con i miei occhi, di cui conosco moltissimi di quei personaggi poi diventati famosi e con i quali mi sono spesso scontrato, fino a giungere presto alla determinata convinzione...
    Quando il Beppe nazionale si esibì nelle piazze italiane, sinceramente, mai avrei pensato che riuscisse a tirar su così tanta gente per un partito virtuale. Siamo coetanei. Lo incontravo 50 anni fa a Milano io studentessa lui cercava di fare il pagliaccio (mai considerato come comico) per entrare al Derby, il tempio del cabaret, dove si esibivano i "mostri" della satira. Non l'hanno mai voluto. Frequentavamo il "Tencitt" vicino alla Statale dove spesso trovavamo anche lui, accompagnato da pochi in quanto persona insopportabile, borioso, maleducato, strafottente, rancoroso, avaro, profittatore.
    Se lo vedevamo seduto "Uh signùr ghe el Bepp ndem via". Quando ha formato il M5S scommessi con un amico che, appena fatto i soldi lui sarebbe scomparso mollando tutto. Ovviamente ho vinto, ma, ho tristemente verificato quanto sia facile "imbelinare" (termine genovese) gli italiani. Quelli di adesso però, perchè, 50, 40, anche 30 anni fa non ce l'avrebbe fatta.
     
  3. Napolitano, l’amerikano rosso

    Con Giorgio Napolitano se ne va l’ultimo piciista storico, l’unico dirigente comunista a cui fu accordato il privilegio di tenere un ciclo di conferenze (lectures) presso prestigiosi atenei nordamericani. Faceva parte della fronda anglofila, devotissima alla massoneria. Leggenda vuole che sia stato iniziato, in tempi lontani, direttamente alla loggia “Freedom” di New York, che ha sede al Rockfeller Center e annovera molti italiani. Scrive Ferruccio Pinotti, riportando le...
  4. Le pene dell'inverno (demografico)

    I cosiddetti “Stati Generali della natalità”, svolgentesi a Roma e fortunatamente appena conclusisi, sono imbarazzanti sotto a più punti di vista. A partire la stessa denominazione, che richiama la divisione feudale in “Stati” della società francese, e la loro riunione più celebre, quella che diede il via alla Rivoluzione. Nulla di più estraneo alla natura italiana, quella di un popolo di invertebrati retto in Stato-fantoccio e incapace di qualunque azione indipendente, figuriamoci...​
  5. Non è tempo di piazzate demagogiche

    Circola in questi giorni un appello per dar vita a una staffetta dell’umanità e unire l’Italia contro la guerra”. Ennesima rumorosa, oscena e mefitica loffa propagandistica. Cadono le braccia nel constatare come vi siano ancora così tante teste convinte di poter raddrizzare la situazione sporcandosi d'inchiostro. Lo so, io non faccio nulla e voi fate tanto, ma tanto… per fare qualcosa.
    Ad ogni tornante storico le sinistre non mancano mai di palesare la loro tragica...
  6. L'Esame

    Professore di Filosofia: Parliamo di Carl Schmitt, Teoria del partigiano.

    Salvini: Guardi, sul parmigiano sono preparatissimo. Mio zio a Viggiù gestisce un caseificio che sforna certe forme di Reggiano a stagionatura lenta, ideale per condire le trofie al pesto e la pasta al forno…

    Professore di Filosofia: Ehm… cedo la parola alla collega di letteratura giapponese.

    Professoressa di letteratura giapponese: Arigato, signor Salvini.

    Salvini...
  7. Hanno perso la faccia

    Il cosiddetto "Qatargate" (scusate, questi parlano così) rischia di ferire a morte le già sfatte sinistre continentali. Stavolta è stato colpito il loro impianto ideologico, l’europeismo. Cos’è l'Unione Europea? È una lebbrosa che si crede miss Universo e si tocca forsennatamente, contemplandosi allo specchio come una sedicenne introversa. Hanno tradito il sogno dei Padri Fondatori, piagnucolano certi illusi a cui piace poetare sulla fanghiglia. Molti avevano confuso l’Europa come polo...
  8. L'ALBERO SI GIUDICHERA' DAI FRUTTI

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    Come è noto ormai a tutti il Partito Democratico, lontano discendente del Partito Comunista Italiano, non possiede più il benché minimo legame con il partito che fu di Gramsci, Togliatti e Berlinguer. L'ex PCI, per ironia della sorte, è a tutt'oggi il braccio armato di quella casta padronale tanto avversata in passato. È la longa manus delle élite globaliste in Italia. In poche parole ciò che viene deciso dai Poteri Forti oltreoceano viene recepito ed eseguito pedissequamente dal...
  9. L'affaire Moro tra finzione, realtà e tante domande

    Non ho mai digerito il cosiddetto “cinema verità”. La surreale serie tv di Marco Bellocchio sul caso Moro non fa eccezione. Il cilicio di Paolo VI, i democristi in gramaglie, la mafia e la Chiesa cattolica che fanno comunella, Moro cristologicamente intento a portare la croce (così lo immagina il pontefice la sera del Venerdì Santo) mentre risuonano i clangori verdiani. Irriverenze da carro allegorico, immagini talvolta suggestive e spesso stracche e insincere offerteci da un autore che...
    Che la fiction sia fatta male si vede dal fatto che non abbiano minimamente trattato le pressioni esterne subite da Moro da parte di Kissinger.
    Una fiction intimistica e dunque inutile
     
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