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  • Declino
    Se dovesse finire la guerra tra ucraini e russi, Zelinsky è consapevole...
    • Angelo
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  1. Non hanno tutti i torti

    Non ho mai amato l'Islam, sia come religione che nella figura incarnata dai popoli ad esso convertiti. Sono uno di quelli che, leggendo di Storia, ha sempre tifato per i Crociati e considera la Gerusalemme che presero il 14 luglio 1099 come davvero “liberata”, liquidando come schifiltosi piagnoni quelli che lamentano il massacro degli occupanti mussulmani (come se a quel tempo non fosse la procedura usuale, anche a parti invertite). Non ho mai voluto visitare un paese mussulmano, né...​
    Benedetto XVI lo affermò esplicitamente nel 2006: «La vera minaccia per la loro identità (gli islamici) non la vedono nella fede cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l'utilità a supremo criterio morale».
     
    Forse hai letto questo post in risposta ad un articolo di Franco. Ne riporto una parte. Io come te ho nutrito per anni forte avversità per l'islam, fomentata anche da insegnamenti scolastici in istituti religiosi. Poi, ad inizio anni '90, ho accettato lavori in paesi islamici, per anni, mai avuto problemi anzi, ho trovato un rispetto che in Europa, tanto per fare un esempio, non sapevano cosa fosse (sono ing. meccanico/femmina). Rispetto per la professionalità intendo. In Iran poi, dopo un paio di viaggi, per poco non decidevo di andarci ad abitare, se non avessi avuto famiglia e, sopratutto, non potendo bere alcolici che per noi veneti sono linfa vitale.
    Avevo una collaboratrice, fumatrice come me (sì in Iran le donne fumano, guidano auto, si laureano in materie tecniche) che mi portava in una grande moschea che é innanzitutto un luogo di associazione prima che di preghiera. Dove le donne si incontrano, discutono dei loro problemi, leggono, trovano amiche. Non si abbracciano, non si baciano cosa che a me va benissimo visto che DETESTO baci ed abbracci. Si parlava poco di politica, molto di vita vissuta, moltissimo di esperienze e di lavoro, niente di moda, estetista, pettinatura, e, sopratutto, niente pettegolezzi, che io odio. Si parlava di sesso, di soddisfazione fisica che gli uomini davano e...suggerimenti come eventualmente compiacerli, senza limiti, senza pudori, senza problemi!!!! Insomma, discorsi da donne che per me, che lavoravo quasi sempre tra i maschi, erano belli, gradevoli "femminili". Il loro senso religioso é diverso da quello cattolico, (che aborro), é ....non so come descriverlo...meno invadente, ecco, meno..."minaccioso'. Nessuna mi rimproverava per la mia agnosticità né ventilava inferni post-mortem come mi é successo qui in Italia, anzi cercavano di capire. Mi sono sempre coperta il capo con l'hijab, veli colorati, leggeri, che mi davano un certo 'tono" e d'estate con camicie lunghe colorate (basta che coprano le chiappe) a mezze maniche.
    L'hijab non é obbligatorio in auto e camminando spesso "scivola" sul collo diventando sciarpetta, elegante. Ovviamente alla TV mostrano solo quelle vestite di nero con chador neri. Tornando in Italia vedevo pantaloncini corti su culi cicciosi e canottiere copri seni debordanti se era estate.
    Dimostrazioni di gente fatte non per ottenere miglioramenti di vita ma per promuovere atteggiamenti osceni ed iconoclastici.
    Certo, malumori ce n'erano come ovunque come sempre. Cose che non vanno bene ci sono come ovunque. Ma quando vedevo i cambiasoldi per strada, lasciare pacchi di denaro sui gradini e andarsi a bere un té...io derubata non so quante volte, che vivo in una casa isolata e vedo il sole "a strisce" attraverso le inferriate alle finestre dato che i ladri sono entrati più volte mi chiedo quanto questa tanto reclamizzata nostra libertà mi sia costata, a cominciare dalla casa. In Russia fu la stessa cosa, rispetto, educazione, difesa di valori tradizionali, moderazione nelle espressioni e nei rapporti umani e, in più, un amor patrio ed una cultura che avevamo anche noi, ma ora é solo un vago ricordo. 34 anni fa pensai che stavo assistendo al declino dell'Occidente perché, come hai detto tu, 'loro' rimangono determinatamente se stessi.
     
    Il tuo post mi era sfuggito, strano perché in genere ormai ti vado a leggere a bella posta. Così abbiamo un'altra cosa in comune, vedo. Non solo la Russia,che ormai amo come una seconda Patria, ma anche l'Iran, per il quale sto sviluppando negli ultimi mesi un interesse sempre più forte. Nei giorni scorsi mi son letto le pagine di Wikitravel e Wikivoyage su questo paese sognando di andarci (sogno che rimarrà per un bel po' insoddisfatto, visto il mio attuale lavoro - ho un'azienda agricola e allontanarsi per sole due settimane a Mosca in Luglio è stata una piccola tragedia). Ascolto della musica tradizionale della regione iranica, e sto approcciando sempre più da vicino il persiano/farsi, cosa che prelude ad uno studio più approfondito. La settimana scorsa vidi il film "Argo" di Ben Affleck, sulla crisi degli ostaggi del 1980, ovviamente tutti gli iraniani sono brutti, sporchi e cattivi (e con barba ispida e baffoni), ma si parlava farsi e mi ha stimolato ad approfondire la cosa, portandomi a scrivere questo articolo. Sì, anche io sono stato esposto ad influenze anti-islamiche, ma sono uno curioso, che legge, e alla fine non si riesce a rendermi ostaggio di una sola versione. Ti invidio per il tuo soggiorno in Iran, è uno dei Paesi islamici secondo me più interessanti come storia, lingua e cultura. La storia del velo fa ridere, persino in Arabia Saudita le attiviste lo mettono in basso nella lista delle priorità e ci danno dei "fissati" perché non parliamo d'altro. In Iran è davvero minimo e se fosse quella la violazione più grave dovremmo adottare il loro codice penale su due piedi. Grazie per il commento.
     
    Grazie a te per averlo provocato. Certe esperienze non riesco a raccontarle perché o non interessano o non mi credono.
     
    Naturale. La gente è prigioniera della gabbia di propaganda in cui è cresciuta, romperla vorrebbe dire abbandonare tutta l'esistenza che vi hanno costruito dentro, per questo si teme a mettere in forse anche solo uno degli argomenti-chiave della disinformazione di regime: Russia, Islam, Covid, clima, immigrazione, lgbt, tutto deve essere mandato giù acriticamente, pena il venir emarginati come "complottisti" e ritrovarsi soli. Il costo della libertà, che sempre meno persone sono disposte a pagare. Altro che "pensiero critico"...
    P.S: hai letto il mio articolo per il ritorno sulla pagina? Tutto dedicato alla Russia. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere leggere certe cose.
     
  2. La libertà ha un costo che gli afghani non vogliono pagare (di Franco...

    Passeggiando per la via dove abitavo con i miei e dove ho ancora casa, ad un certo punto mi ritrovo davanti una donna che mi saluta con voce calorosa: "Ciao Francesco!". Io non la riconosco perchè è coperta da un velo e con tutta la perplessità del caso che, unita alla lieve forma di prosopagnosia di cui soffro, mi espone a colossali figuracce quando si tratta di riconoscere i volti, le chiedo timidamente "Aspè tu sei?" "Ma come? Non mi riconosci?". E dalla voce in effetti la riconosco...
    Diciamo che questa potrebbe essere una risposta accettabile. Sta di fatto però che gli islamici che ormai pullulano nei paesi occidentali, ad ogni piè sospinto ci rendono edotti sulle regole che impongono alle loro donne. E non sono regole che tutte sembrano apprezzare.
     
    Anche la mia vicina di casa egiziana ma musulmana non si fece baciare da me…all’inizio mi offesi ma poi capii che era un problema di religione
     
    Ottimo articolo as usual. Mi permetto solo una piccola precisazione. Per il Cattolicesimo l'atto sessuale è finalizzato alla procreazione. Il piacere sessuale di per sé non è un peccato, sennò non potremmo moltiplicarci. È come per il cibo. Se non avessimo appetito e non provassimo piacere nell'assaporare i cibi non ci nutriremmo. Infatti il cosiddetto "peccato di gola" consiste nel rimpinzarci di cibo oltre la sazietà. Ugualmente il piacere sessuale diventa peccaminoso quando è fine a se stesso al di fuori dell'atto procreativo. Ciò spiega perché non sono ritenute lecite tutte le pratiche contracettive come il preservativo, la spirale, la pillola, etc. etc. Ma forse non tutti sanno che l'unica pratica consentita dalla Chiesa (unicamente per una coppia di sposi) è quella di praticare atti sessuali lontani dal periodo dell'ovulazione.
     
    Ogni nostra scelta di vita ha un prezzo… la cosa importante è che sia una libera scelta
    Nella mia vita ho sempre ragionato e preso decisioni con la mia testa, assumendomi ogni responsabilità e gli ultimi anni ci hanno insegnato quanto sia stato importante proseguire in questo senso
    E’stato doloroso osservare quanti abbiano rinunciato a tutte queste conquiste in virtù di una “ protezione sanitaria” … ho visto gente completamente miope o forse timorosa di andare contro quello che a me sembrava follia
    Quel velo di cui parli non lo portava nessuno … ma io l’ho visto
    Auguri alla ragazza… se lei è felice va benissimo così
     
  3. TRA IL 9 MAGGIO E IL 2 GIUGNO L'ABISSO

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    Ogni Paese ha nella sua storia una data da commemorare solennemente. Per esempio il 9 Maggio di ogni anno si festeggia in Russia la Giornata della Vittoria, ovvero la commemorazione della vittoria dell'allora Unione Sovietica sulla Germania nazista. In Italia invece il 2 Giugno si festeggia la nascita della Repubblica italiana. E dal punto di vista meramente visivo le due cerimonie possono equivalersi. Infatti in entrambe si fa grande sfoggio di mezzi militari e uomini appartenenti...
  4. Anna dei miracoli

    Mentre le truppe israeliane fanno piazza pulita dei cronisti e dei funzionari ONU e nelle prigioni di Kiev muore in circostanze poco chiare il reporter americano Gonzalo Lira, continuo a sentirmi rivolgere l'invito a leggere Anna Politkovskaja, la giornalista dissidente assassinata nel 2006. È un invito che i presunti campioni della democrazia e della trasparenza ripetono a pappagallo, con l’aria di chi non ti dà un consiglio bensì una scudisciata. Ebbene, l’ho letta e mi sono fatto...
  5. 11 Settembre: troppo brutto per essere falso (di Franco Marino)

    Ci sono argomenti su cui, per interesse personale o mestiere, sono in grado di farmi un parere e di divulgarlo. Se dal 2003 ad oggi sono riuscito a conquistare un non trascurabile seguito, non è garanzia che non abbia scritto talvolta sciocchezze, ma almeno non dovrei aver esagerato. Poi ci sono argomenti su cui non mi sono mai pronunciato. O perché non mi interessano o perché non ne so nulla e dunque, dicendo qualcosa di sbagliato, rischierei di compromettere la stima dei lettori.
    Così...
    L'11.09.2011 ero a Roanoke, cittadina ad un'ora di volo da Washington sede di un'industra importante. Impossibile descrivere cosa successe. A parte 100% voli cancellati, treni, autobus, tutto bloccato, l'incredulità della gente, la disperazione, la paura, il terrore di chi si accorge di non essere più una nazione inattaccabile, il crollo di fiducia nei governanti, il panico. Non ho mai pensato (poi sono state dimostrate le manchevolezze dei vari controllori) che fosse stato fatto apposta. Non solo per i morti ma perché per mesi si é fermata l'economia, la produzione, la borsa, il business, le 4 cose che fan sì che esistano gli USA.
     
    "Che sia inconcepibile che una qualsiasi comunità, per essere razionale, possa ritenere gli anziani un peso e decidere di sopprimerli." Evidentemente le anime belle non conoscono la pratica, in voga nel Giappone feudale, dell’Obasuteyama: giunti al settantesimo anno di età, gli anziani oramai ritenuti improduttivi per la comunità venivano scortati, sulle spalle dei primogeniti, fino alla sommità del monte Narayama (o Obasuteyama), luogo mistico dove si riteneva risiedesse una divinità. In verità, gli esuli erano condannati a morire di stenti. Su questo tema i giapponesi hanno realizzato un paio di film memorabili.
     
    C'è molta verità in quel che scrivi, ma
    la realtà che ne emerge dimostra invece che il Male esiste, rappresentato da un nucleo di uomini che da sempre si erge sul restante 95% e si proclama dio, considerando gli altri bestiame da macellare. È un qualcosa che va al di là del cinismo e delle teorie darwiniane o malthusiane. Per me è abominevole che qualunque Impero o Nazione, che si tratti di Roma o Washington, decida di ammazzare una parte piccola o grande dei suoi concittadini. Sulla base di quali teorie poi? La sovrappopolazione ed altre cazzate sull'esaurimento delle risorse? La realtà è che queste stesse teorie non sono che un bieco pretesto per nascondere il chiaro sadismo e la mancanza di empatia di famiglie ed oligarchie abituate da sempre ad avere tutto e a calpestare chiunque si trovi sul loro cammino.
     
  6. La maskirovka (di Franco Marino)

    In questi due giorni ho accuratamente evitato ogni commento approfondito per evitare di unirmi a quella categoria di persone che più detesto, i tifosi geopolitici. A sentire gli atlantisti - che non capiscono una sverza di niente di geopolitica - Putin ha seriamente rischiato di cadere e, nella loro mente bacata, se fosse caduto, la Federazione Russa si sarebbe rapidamente occidentalizzata. Sempre secondo la loro testa, è possibile trapassare da parte a parte un paese enorme e pieno di...
    A settembre 2022 Progoshin ha cominciato le lamentele prima nei confronti de gen. Lapin che, secondo lui non muoveva il culo, non decideva e molti uomini morivano a causa sua. Lapin fu poi allontanato. Poi ha cominciato ad insultare Shoigu perché non consegnava le munizioni sufficienti e i wagneriani morivano a causa sua. Poi é arrivato Shirokin (che ha combattuto l'Isis in Siria) e prima l'ha lodato poi ha detto che voleva la supremazia del gruppo Wagner. Quando la stampa occidentale cominciava ad orgasmare per queste notizie Progoshin ha detto che era tutto sistemato. Quando é cominciata la sceneggiata a Rostov ho scommesso 100 euro che non sarebbe successo nulla e che per la seconda volta mandavano in defibrillazione i media occidentali. Ho vinto.
     
    Last edited:
    Il relativo basso profilo operativo tenuto dai due contendenti finisce col rafforzare l'ipotesi del trappolone ai danni dell'Europa. Ma e' un'illusione ottica.
     
  7. Dio ne scampi dagli Orsini
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    Guardate cosa scriveva il “pacifista” Alessandro Orsini nel suo libro Viva gli immigrati! Gestire la politica migratoria per tornare protagonisti in Europa, Rizzoli, 2019.

    L’Italia ha perso peso strategico perché:

    1) è scomparso il pericolo sovietico;

    2) è afflitta dal declino economico
    [dovuto a? Boh!];

    3) investe relativamente poco nell’esercito
    [non doveva avanzare la "pasce"?]...
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  8. Perché tutti temono il trumpismo (di Franco Marino)

    Ho non a caso detto "il trumpismo" e non Trump, perché dovrei dare per scontata - e non riesco a farlo - la genuinità del personaggio, la sincerità e non un suo ruolo all'interno di un Truman Show. E tuttavia, esistono molte ragioni sia che spiegano come mai, a distanza di tre anni, la "fanbase" di Trump sia rimasta sostanzialmente intatta, sia che giustifichino - dal punto di vista di chi lo attacca - ciò che l'America stia facendo per sabotare il vecchio Donald. E proverò in questo...
  9. La nascita della civiltà (come la intendiamo oggi) rimane avvolta nella nebbia.
    Abbiamo spesso discusso di quali potessero essere le cause. Chiaramente, un così piccolo spazio non ha in alcun modo l'intenzione di essere risolutivo o originale, ma solo di stimolare il dibattito e di condividere le idee.
    Il ruolo dell'agricoltura è il nodo gordiano: si dibatte se e come abbia spinto gli uomini a raggrupparsi, a diventare stanziali o a dividersi in classi/caste (o se abbia favorito le zoonosi)...
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  10. Che vinca il peggiore

    Chi per sua disgrazia avesse studiato al liceo Classico, non potrà non ricordare cosa fossero e cosa rappresentassero le Olimpiadi nel mondo antico. I giochi panellenici erano trattati con estrema serietà, in quanto l'unica occasione in cui quello greco, da sempre diviso dalla politica e persino dalla geografia (con moltissime colonie separate da ampi bracci di mare dalle città di origine) poteva vedersi, sentirsi e celebrarsi come un unico popolo. Anche per quello l'aspetto sportivo era...​
    M
    La dimostrazione lampante che, quando elimini la centralità del Sacro all'interno dell'azione umana, apri la porta alla frammentazione.
     
    Hai centrato uno dei punti principali. Per i greci i giochi erano qualcosa di sacro, per questo erano intoccabili e tutto doveva essere condotto in modo da non disturbarne lo svolgimento, pena l'essere considerato un sacrilego. I giochi moderni sono, esattamente come il tempo esige, del tutto laici, devono essere monetizzabili, quindi l'ossessione della performance e della vittoria (da cui i record a raffica e il doping), il medagliere per vedere chi ce l'ha più lungo, gli sponsor e gli investimenti miliardari, tutto lo svilisce e lo rende terra-terra, quindi anche strumento della politica e della propaganda. Quando in origine era uno dei mezzi dell'uomo per rapportarsi al cielo degli Dei.
     
  11. Putin (non) è Napoleone

    "Fino alla caduta di Putin". Questo il mantra. Zelensky ha detto chiaramente che la guerra finirà "con la morte di Putin".
    Il duello tra Nato e Putin è qualcosa di poco novecentesco. Nel XX secolo il mondo anglosassone si scontrò contro ideologie più che contro uomini: certo Hitler ma dietro c'era il nazismo, certo Stalin ma il nemico era il comunismo. Era più che altro la lotta contro l'ideologia.
    Qui abbiamo qualcosa che invece non vediamo da due secoli: la lotta tra una nazione e un uomo...
    Il fatto è che in Francia vi erano forti tendenze restauratrici della vecchia nobiltà, mentre in Russia i partiti dell'opposizione sono ancora più intransigenti nell'opposizione all'Occidente, in una guerra che vedono esiziale per l'esistenza della nazione. Peraltro se gli USA mandano avanti gli ucraini, la Cina, i BRICS, ecc mandano avanti la Russia. Questo al di là delle analisi sulle reali possibilità di vincere da parte dell'Ucraina, che renderebbe il mio commento ancora più un OT.
     
    Se casca Putin casca tutto. Putin si circonda di mediocri ma le opposizioni a Putin sono addirittura buffonesche. Il Partito Comunista è una buffonata retta da una cariatide come Zyuganov, i Liberaldemocratici hanno perso Zhirinovsky che, pur "folkloristico", aveva un carisma. Senza Putin la Russia è nulla
     
    Inoltre (e questo l'ho visto) i russi dai 35 in giù sono sempre più occidentalizzati. L'ho visto anche in casa: mia moglie è oramai una mezza americana da ultraortodossa qual era ed è un caso comune
     
    Sì ma la Russia è seicento anni che fa questo. Passa da momenti di grande spolvero ad altri di crisi.
    La caduta di Putin non farà finire la Russia, la farà semplicemente piombare nell'ennesimo periodo di crisi a cui poi si reagirà con un altro Putin, magari nascosto da qualche parte.
     
  12. L'Occidente dei balocchi che il mondo non vuole

    Il mio paese è stato traversato per vent’anni dalla faida tra berlusconiani e antiberlusconiani e io, berlusconiano, non ho ovviamente mai dato peso alle pretestuose diffamazioni degli avversari. Senza essere un suo ultrà, mi sono posto di fronte alla sua figura confrontando i suoi scheletri nell’armadio - di cui ero a conoscenza e su cui non ho mai chiuso gli occhi - con quelli dei suoi avversari e, convinto che rappresentasse i miei interessi e i miei valori, l'ho votato e, negli...
    Diciamo che il mondo attuale è un posto terribile. E senza morale. I russi li conosco bene e dietro quella sottile e molto superficiale patina di "valori" di regime sono esattamente la copia slava di Gordon Gekko. La Russia è un Paese che farà la fine degli Usa non appena Putin se ne andrà. La Cina la conosco meno e lì vedo una hybris di tipo differente, col peggio di comunismo e capitalismo. Sia Russia che Cina NON FANNO FIGLI. Come l'Occidente non investono sul futuro (perfettamente rispecchiato dai loro leader "senza successori")
    Credo che tra i non occidentali quelli che avranno evoluzioni più interessanti saranno gli arabi (ho detto arabi, attenzione, non musulmani. L'Iran mi pare bello che cotto, passerà dall'estremo degli ayatollah all'estremo dell'occidentalismo e si suiciderà come la Russia), perché stanno attraversando ancora una fase che potrebbe essere simile al nostro Novecento, a metà tra novità e tradizione.
     
    l'occidente ha sempre vissuto sopra le reali possibilità creando solo debiti, certo la Russia e altri paesi da te citati non sono certo democratici, ma la vera democrazia è una pura utopia. Interessante il tuo pararello con Collodi simbolo del nostro modo di viveve in occidente
     
    l'occidente ha sempre sfruttato l'economia e forse anche lo spazio fisico di paesi meno evoluti anche per questo forse é arrivato ad oggi incolume; il resto del mondo si é evoluto e non si sente più succube dell'occidente, vedremo come evolveranno i tempi
     
    Poi bisogna anche dare uno sguardo ai "ventenni" o comunque alla gioventù non occidentale.
    I giovani russi oramai spingono per l'occidentalizzazione spinta. Finita la generazione che ha visto l'Urss e l'era Eltsin il putinismo sarà defunto. I giovani russi sono totalmente "avaloriali" e ultra-individualisti. Non sono ancora ridotti male come i giovani occidentali ma siamo allo step precedente. Paradossalmente avremo, a causa di quel che sta accadendo, probabilmente un rafforzamento di certi "valori antichi" proprio in Ucraina, a prescindere da Zelensky. Quando hai la guerra in casa poi ne esci diverso. E può anche essere che l'Ucraina sarà poi quello che fu l'Afghanistan: usato in chiave anti-russa, riscopre la sua storia dopo aver avuto la guerra in casa e rispedisce al mittente i valori occidentali. Come all'epoca si foraggiavano forze ultra-islamiche in funzione anti-sovietica e l'Afghanistan, paradiso di cannaioli nei 70s è diventato quel che è diventato, ora si foraggiano forze ultra-nazionaliste (usando un eufemismo). Zelensky passerà, come è passato Massud, questi no...
     
    35 anni di viaggi in giro per il mondo (non di adesso) per lavoro, soggiornando in quasi tutti i paesi asiatici, tutti quell europei, parte sudamericani, tutti i nordamericani e parte africani un'idea me la sono fatta. In parte ci hai preso. In parte. Perché fino alla fine degli anni 90 l'occidente era ambito da molti con i quali ho lavorato. Diciamo che tanti paesi uscivano da situazioni devastanti, la Russia post Eltsin, la Cina post maoista di Deng e Jang Zemin, il Sudafrica dal fallimento dell'Africa National Congress, il crack in Argentina ecc. Poi a partire da fine anni '90 inizio 2000 le cose sono cambiate. I paesi disastrati hanno trovato la strada dello sviluppo, che é stato di una velocità supersonica, a cui ho assistito stupefatta, ma....come hai detto tu...senza sponsor USA. Mantenendo usi e costumi, tradizioni e storia (bella o brutta), guardinghi, cercando di tenersi distanti da questo "occidentalismo" ...cerco di riportare le sensazioni....sguaiato, supponente, presuntuoso. Ci hai preso su Collodi. Un tecnico albanese che lavorava per un'azienda finlandese mi disse che a Tirana erano incollati alla TV italiana e pensavano che fosse il paese dei balocchi. Lavorando a Korba (Tunisia) le operaie (maschi al bar) si radunavono a casa di chi aveva l'antenna satellitare affascinate dai nostri lustrini e paillettes.
     
    Debiti a destra debiti a manca... epperò sono quasi 80 anni che debiti o non debiti in Occidente si campa meglio che in altri posti (rectius : di tutti gli altri posti). Non dimentichiamo che il potere logora chi non lo ha. Gli USA sono ben lontani dall'essere decotti....se fossero prossimi al crack farebbero uso pure delle atomiche se necessario. Riparliamone (rectius: riparlatene,io sarò solo polvere allora) tra cinquanta anni.
     
    Io la reputo realistica più che prematura. Sta di fatto che,avendo viaggiato nei 5 continenti e toccato con mano le differenze esistenti,in Occidente,debiti o meno,si campa molto meglio che altrove. E questo molto meglio rimarrà tale ancora a lungo in quanto le distanze sono ancora lungi dall'essere colmate.
     
    Un po' come il "chi vuol esser lieto sia/del doman non c'è certezza" del Magnifico. Solo che, morto lui, il "doman" fu il collasso dello Stato, i roghi di Savonarola e le invasioni straniere. Il compito di una classe politica degna di questo nome dovrebbe essere quello di pensare al futuro per deviare catastrofi, non godere come tanti scervellati e poi "aprés de nous, le déluge". Perché proprio a chi manifesta una tale cecità il diluvio cade sulla testa, e spesso ben prima di quanto sperasse. La Storia dovrebbe aver insegnato che le catastrofi arrivano sempre quando sembrano impossibili ai più e dalla parte che pareva più sicura. Insegna, sì, peccato che non abbia allievi.
     
    Giuseppe Murdocho portare lo scontro ai confini della Russia è un segno di grande debolezza. Se ci fai caso bombardano una centrale nucleare e poche settimane fa hanno rispolverato la dottrina del First strike atomico. Non mi sembrano mosse da paese sicuro della propria superiorità.
     
  13. L'impero e la moneta

    L'egemonia USA si affermò tra I e II Guerra Mondiale. Sanata la questione schiavitù, sconfitto il Messico e chiuso in riserve gli indiani, gli USA erano un paese-continente che confinava con uno stato fallito a Sud e un alleato a Nord. L'economia e la società prosperarono ed ebbero momenti progressivi (diritti civili, New Deal).

    La coesistenza con l'URSS e l'emancipazione delle colonie, in un primo momento non colpirono gli USA. Solo negli anni 70 la competizione ne intaccò l'egemonia...
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