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  1. L'aeroporto Berlusconi e lo squallore della sinistra (di Franco Marino)

    Alessandro Sallusti, giornalista di punta dell'area berlusconiana, una volta, parlando del panorama politico italiano disse - colpendomi molto - che tutti i partiti sono chiese con una morale molto rigida, ma in quella berlusconiana è previsto il perdono, mentre la sinistra è un tribunale coranico dove ti tagliano le mani.
    E' esattamente questo ad avermi tenuto sempre lontano dal cosiddetto progressismo: la consapevolezza che con i miei peccati mi troverei molto più a mio agio con un...
    Abbiamo l'Italia tappezzata di vie e piazze intitolate a personaggi della sinistra, da Lenin a Togliatti, da Berlinguer a Rattazzi, e potrei proseguire ancora. E poi ci raccontano che la destra è divisiva. Personalmente non ho mai votato Berlusconi,, come d'altronde ormai da 40 anni non voto più per nessuno, ciò non mi impedisce di riconoscerne i grandi meriti imprenditoriali. Ormai nota doppia morale tipica di questa sinistra.
     
    Tipi umani di sinistra (dal sottoscritto conosciuti) i cui caratteri-vizi sarebbero piaciuti ad buon Epitteto: coppia alto romana radical chic (per intenderci: del tipo Birkenstock ai piedi, attico ai Parioli e villa a Castel Gandolfo con campo golf) nullatenente, percettrice del reddito di cittadinanza (ovvio..) con il malloppo detenuto nei paradisi fiscali e dedita alle truffe e agli abusi. Sempre col ditino alzato erto a moralizzatore dei costumi patri. Quando il loro amico ( che poi sarei stato io) qualche anno fa si era trovato in difficoltà penali poi archiviate, loro erano fuggiti a gambe levate dalla mia persona con l'affermazione secondo cui "..loro erano perbene.." Secondo esempio: mio ex datore di lavoro calabrese in odore di 'andrangheta, sinistrissimo, dedito al business dell'immigrazione, dedito in quanto tributarista, alle frodi comunitarie e alle evasioni fiscali per cui era anche indagato, fare la morale su Berlusconi, sempre con questa indicibile spocchia. Il buon Tom Wolfe fu facile profeta.
    Radical Chic: se li conosci li eviti.
     
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