Il reddito grillino è stata una misura pensata male, che ha dato la possibilità ai furbi di approfittarne, togliendo risorse allo stato, e anche ai poveri veri. La Lega non voleva che andasse anche ai residenti senza cittadinanza, ma si misero in mezzo tutti i benpensanti e, quella norma che avrebbe almeno mitigato le truffe, è stata accantonata in nome di non so quale diritto: se sei in Italia per lavoro, non lo hai più, finita la Naspi, te ne vai altrove, non pesi sullo stato, che ha già i suoi poveri. Ora come ora, cambiare in modo logico il reddito, sarebbe come lasciare ai grillini il merito di avere creato un sussidio giusto, invece va proprio rifatto da capo, dando sostegno ai veri bisognosi, evitando di darlo ai furbi, e anche a categorie che non ha senso che vengano mantenute dal Paese. Tutto quello che è stato fatto dai grillonzi deve essere demolito e rifatto ad arte, devono essere consegnati alla storia come i loro assurdi banchi a rotelle: potendo cambiare il paese con il consenso di un terzo dei votanti, hanno finito per fare solo cazzate, o spalmarsi sull'alleato di turno. La politica non si improvvisa, e hanno confuso l'onestà con la competenza, ammesso che fossero onesti. La Meloni deve riscrivere i provvedimenti, frutto di accordi tra forze troppo diverse tra loro, avendo la possibilità di mediare con dei soci che non sono così distanti tra loro, e che sanno di non avere una seconda chance di andare al governo, tanto meno assieme.
Riuscisse a creare, in un anno, un sistema di sussidio studiato bene nella forma, a cui accedere dopo una verifica, e con la responsabilità penale di chi compila le carte e omette di mettere proprietà automobili, barche, e via dicendo. E se uno gira con l'auto nuova e va in vacanza un mese, e dichiara di non lavorare da anni, mi dovrebbe spiegare come ha fatto, perchè, se dovessi smettere di lavorare oggi, finirei alla Caritas entro Natale...