Premesso che io non accetterò MAI di combattere insieme agli statunitensi e agli israeliani, è bene ricordare due cose:
1) Raramente possiamo sceglierci gli alleati che più ci aggradano.
2) Nell'agone geopolitico non vige alcun tipo di solidarietà razziale, religiosa, culturale e ideologica.
Nel 1908 il kaiser Guglielmo, uno dei tanti sovranisti e trumpiani avanti lettera, prima vittima illustre dell'occidentalismo, affermò perentoriamente “Il futuro appartiene all'uomo dai capelli biondi”. Purtroppo per il nipotino della regina Vittoria, i vincitori dai capelli biondi furono gli anglosassoni-ashkenaziti e non i crucchi. E furono gli anglosassoni bianchi e biondi, col contributo determinante dei russi bianchi e biondi, a fargli il pagliatone. E Willy il prussiano, che amoreggiava con gli ottomani e sognava la ferrovia Berlino-Baghdad, sotto sotto lo sapeva. I prussiani, non è una novità, disprezza(va)no – ricambiati – l'Occidente e i tedeschi dell'ovest. Ogni volta che il suo treno attraversava il fiume Elba, Adenauer borbottava: «Schon wieder Asien», ovvero “Ci risiamo, di nuovo in Asia”. Tornando a noi, bisogna condannare duramente la credulità e la dabbenaggine - che più di una volta sono state levatrici di tragedie - di chi crede nella favola bella dell'Occidente bianco, cristiano e solidale.