In assenza di una "forza dell'ordine" che sia in grado di far applicare le leggi, valgono solo le leggi del piu` forte, cioe` di chi e` in grado di far rispettare le "proprie leggi".
Non a caso uno Stato e`, oltre che "sovrano", "supremo" (cioe` sopra di lui non c'e` nessuno, e le leggi da...
In assenza di una "forza dell'ordine" che sia in grado di far applicare le leggi, valgono solo le leggi del piu` forte, cioe` di chi e` in grado di far rispettare le "proprie leggi".
Non a caso uno Stato e`, oltre che "sovrano", "supremo" (cioe` sopra di lui non c'e` nessuno, e le leggi da rispettare sono solo le sue) a patto che si sia dotato di "forze dell'ordine" in grado di farle rispettare.
Lo stesso vale per i suoi confini: valgono finche` possiede un esercito in grado (e con la volonta`) di difenderli.
E` la cruda verita`.
Organismi internazionali (come l'ONU) possono usare le proprie "forze dell'ordine" per far rispettare il "Diritto Internazionale" nella misura in cui su questo sono d'accordo i Paesi con diritto di veto, "casualmente" Potenze Nucleari, con potenti eserciti alle spalle.
Se su questo vogliamo esprimere giudizi morali, si puo` fare.
Se vogliamo cambiare (sulla base di un giudizio morale) unilateralmente questo stato di cose, dobbiamo tener presente che quando un "piu` forte" dimostra "debolezza" (cioe` si "umanizza") gli altri "forti" che gli stanno attorno, come per un riflesso condizionato pavloviano, ne approfittano per sopraffarlo e prendere il suo posto. Legge della jungla.
- Se, non essendo fra i piu` forti, vogliamo sopravvivere in questa realta`, dobbiamo prendere in considerazione i rapporti di forza esistenti sul campo dove vogliamo agire.
Quindi su questa base misurare le proprie aspettative, adeguare e potenziare le proprie forze, decidere la reale fattibilita` dei propri progetti, coltivare alleanze, relazioni, cogliere i momenti in cui i nostri interessi coincidono con quelli dei "piu` forti", calmierare, andare a compromessi, temporaneamente rinunciare agli interessi al momento "irrealizzabili".
Si chiama "Politica", e` l'essenza della "Diplomazia". In ultima analisi buon senso e saggezza.
Tutto il resto e` demagogia (o come si usa dire adesso, populismo) che vien usata dai "forti" all'interno del Paese , per godere dei privilegi derivanti dall'aver occupato posizioni di potere (politico, economico, militare, culturale).
Quindi nel giudicare le decisioni, ed i relativi comportamenti, dei governanti di determinati Paesi dobbiamo considerare:
- Le capacita` di chi comanda il/nel Paese (la Testa)
- La reale forza (economica, militare, politica, demografica, tecnologica) sul campo
- Le alleanze (politiche, economiche, militari, culturali)
Perche` giocando anche solo su queste tre "variabili", possiamo valutare l'efficacia o meno delle loro decisioni/azioni, non dimenticando che questa efficacia si riferisce alla difesa dei "loro" interessi, non dei nostri.
Perche` per quel che ci riguarda le domande sono le stesse:
1) Chi abbiamo come nostro Capo, quali le sue competenze, esperienze, abilita`, quale il suo seguito nel Paese, gli interessi di chi sta difendendo?
2) Quale la reale forza (economica, militare, politica, demografica, culturale) del nostro Paese in relazione a nostri potenziali, o attuali, avversari?
3) Su quali alleati, associati, amici, cointeressati, non-nemici possiamo contare per la difesa dei nostri interessi?
E questo non riguarda "L'Europa".
L'Europa e` gia` di per se` un "campo di battaglia" dove agiscono piu` Paesi (27) con i rispettivi rapporti di forza (ed interessi) e dove lo slogan "dobbiamo rafforzare l'Europa" non significa rafforzare i piu` deboli (nessuno dei "piu` forti" e` cosi` ingenuo da permetterlo) ma rafforzare il potere dei piu` forti ed il loro comando.
Per quel che ci riguarda quello che non c'e`, che non e` sufficiente, dobbiamo costruirlo, diventa cioe` l'obiettivo di sviluppo prioritario del Paese al fine di creare le condizioni necessarie per essere non piu` solo pedina, ma "attore" anche se solo a livello regionale, che in quanto "attore" agisce attivamente nell'arena mondiale e non solo come comparsa.
E questi sono progetti strategici, (non azioni tattiche) che si prolungano per decenni i avanti, e che necessitano di Capi validi messi nella condizione di governare a lungo per poter portare a compimento con succcesso quei progetti, non di Capi "una tantum" (che e` quel che vorrebbero i nostri nemici) che spenderanno le proprie energie per obiettivi di breve durata funzionali solo al mantenimento del proprio potere (sapendo a priori che non durera` a lungo).
Non a caso uno Stato e`, oltre che "sovrano", "supremo" (cioe` sopra di lui non c'e` nessuno, e le leggi da rispettare sono solo le sue) a patto che si sia dotato di "forze dell'ordine" in grado di farle rispettare.
Lo stesso vale per i suoi confini: valgono finche` possiede un esercito in grado (e con la volonta`) di difenderli.
E` la cruda verita`.
Organismi internazionali (come l'ONU) possono usare le proprie "forze dell'ordine" per far rispettare il "Diritto Internazionale" nella misura in cui su questo sono d'accordo i Paesi con diritto di veto, "casualmente" Potenze Nucleari, con potenti eserciti alle spalle.
Se su questo vogliamo esprimere giudizi morali, si puo` fare.
Se vogliamo cambiare (sulla base di un giudizio morale) unilateralmente questo stato di cose, dobbiamo tener presente che quando un "piu` forte" dimostra "debolezza" (cioe` si "umanizza") gli altri "forti" che gli stanno attorno, come per un riflesso condizionato pavloviano, ne approfittano per sopraffarlo e prendere il suo posto. Legge della jungla.
- Se, non essendo fra i piu` forti, vogliamo sopravvivere in questa realta`, dobbiamo prendere in considerazione i rapporti di forza esistenti sul campo dove vogliamo agire.
Quindi su questa base misurare le proprie aspettative, adeguare e potenziare le proprie forze, decidere la reale fattibilita` dei propri progetti, coltivare alleanze, relazioni, cogliere i momenti in cui i nostri interessi coincidono con quelli dei "piu` forti", calmierare, andare a compromessi, temporaneamente rinunciare agli interessi al momento "irrealizzabili".
Si chiama "Politica", e` l'essenza della "Diplomazia". In ultima analisi buon senso e saggezza.
Tutto il resto e` demagogia (o come si usa dire adesso, populismo) che vien usata dai "forti" all'interno del Paese , per godere dei privilegi derivanti dall'aver occupato posizioni di potere (politico, economico, militare, culturale).
Quindi nel giudicare le decisioni, ed i relativi comportamenti, dei governanti di determinati Paesi dobbiamo considerare:
- Le capacita` di chi comanda il/nel Paese (la Testa)
- La reale forza (economica, militare, politica, demografica, tecnologica) sul campo
- Le alleanze (politiche, economiche, militari, culturali)
Perche` giocando anche solo su queste tre "variabili", possiamo valutare l'efficacia o meno delle loro decisioni/azioni, non dimenticando che questa efficacia si riferisce alla difesa dei "loro" interessi, non dei nostri.
Perche` per quel che ci riguarda le domande sono le stesse:
1) Chi abbiamo come nostro Capo, quali le sue competenze, esperienze, abilita`, quale il suo seguito nel Paese, gli interessi di chi sta difendendo?
2) Quale la reale forza (economica, militare, politica, demografica, culturale) del nostro Paese in relazione a nostri potenziali, o attuali, avversari?
3) Su quali alleati, associati, amici, cointeressati, non-nemici possiamo contare per la difesa dei nostri interessi?
E questo non riguarda "L'Europa".
L'Europa e` gia` di per se` un "campo di battaglia" dove agiscono piu` Paesi (27) con i rispettivi rapporti di forza (ed interessi) e dove lo slogan "dobbiamo rafforzare l'Europa" non significa rafforzare i piu` deboli (nessuno dei "piu` forti" e` cosi` ingenuo da permetterlo) ma rafforzare il potere dei piu` forti ed il loro comando.
Per quel che ci riguarda quello che non c'e`, che non e` sufficiente, dobbiamo costruirlo, diventa cioe` l'obiettivo di sviluppo prioritario del Paese al fine di creare le condizioni necessarie per essere non piu` solo pedina, ma "attore" anche se solo a livello regionale, che in quanto "attore" agisce attivamente nell'arena mondiale e non solo come comparsa.
E questi sono progetti strategici, (non azioni tattiche) che si prolungano per decenni i avanti, e che necessitano di Capi validi messi nella condizione di governare a lungo per poter portare a compimento con succcesso quei progetti, non di Capi "una tantum" (che e` quel che vorrebbero i nostri nemici) che spenderanno le proprie energie per obiettivi di breve durata funzionali solo al mantenimento del proprio potere (sapendo a priori che non durera` a lungo).