Una delle posizioni politiche che piu` mi fanno sorridere (a volte, ammetto, sghignazzare) e` quella per la quale ci sono Paesi europei "democratici" e Paesi "autoritari".
Se trent'anni fa qualche dubbio poteva esserci, caduta la vera ragione per la quale in qualche Paese (penso alle...
Una delle posizioni politiche che piu` mi fanno sorridere (a volte, ammetto, sghignazzare) e` quella per la quale ci sono Paesi europei "democratici" e Paesi "autoritari".
Se trent'anni fa qualche dubbio poteva esserci, caduta la vera ragione per la quale in qualche Paese (penso alle socialdemocrazie nel nord Europa) c'era "piu` democrazia" che altrove, con la caduta dell'URSS (unica vera ragione di quelle "concessioni") la verita` e` venuta pian piano a galla.
Perche` chi si sente "rappresentato" oggi e` solo chi la pensa esattamente come chi in quel momento lo sta governando: ecco allora "l'essere in democrazia".
Perche` appena ti scosti da quelle posizioni (non col pensiero, ma con le azioni) capisci sulla tua pelle che non e` proprio cosi`.
Ma anche in questo caso "quelli" hanno la risposta pronta: sei emarginato, silenziato, boicottato, dileggiato, criminalizzato perche` sei "antidemocratico" e lavori per "distruggere la democrazia" o, peggio ancora, sei colluso col "nemico" dittatore.
Sono due le fondamenta della democrazia: l'indipendenza nazionale, e l'informazione pluralista accessibile (nella sostanza) a tutti.
Nessuna delle due e` garantita in Europa.
Per cui ci sono Paesi "autoritari" (le "autocrazie") indipendenti, e Paesi occupati militarmente, economicamente, culturalmente, politicamente da 80 anni in quanto "sconfitti".
Nella vecchia URSS erano piu` onesti: affermavano la giustezza della "dittatura del proletariato" e se non la pensavi cosi` eri dichiarato "nemico del Popolo".
In quanto agli "alleati" era esplicito: sovranita` limitata visto che ci avete aggredito, avete ucciso milioni di nostri concittadini e avete perso la guerra.
Tutto molto chiaro, senza edulcoranti o vasellina.
Se trent'anni fa qualche dubbio poteva esserci, caduta la vera ragione per la quale in qualche Paese (penso alle socialdemocrazie nel nord Europa) c'era "piu` democrazia" che altrove, con la caduta dell'URSS (unica vera ragione di quelle "concessioni") la verita` e` venuta pian piano a galla.
Perche` chi si sente "rappresentato" oggi e` solo chi la pensa esattamente come chi in quel momento lo sta governando: ecco allora "l'essere in democrazia".
Perche` appena ti scosti da quelle posizioni (non col pensiero, ma con le azioni) capisci sulla tua pelle che non e` proprio cosi`.
Ma anche in questo caso "quelli" hanno la risposta pronta: sei emarginato, silenziato, boicottato, dileggiato, criminalizzato perche` sei "antidemocratico" e lavori per "distruggere la democrazia" o, peggio ancora, sei colluso col "nemico" dittatore.
Sono due le fondamenta della democrazia: l'indipendenza nazionale, e l'informazione pluralista accessibile (nella sostanza) a tutti.
Nessuna delle due e` garantita in Europa.
Per cui ci sono Paesi "autoritari" (le "autocrazie") indipendenti, e Paesi occupati militarmente, economicamente, culturalmente, politicamente da 80 anni in quanto "sconfitti".
Nella vecchia URSS erano piu` onesti: affermavano la giustezza della "dittatura del proletariato" e se non la pensavi cosi` eri dichiarato "nemico del Popolo".
In quanto agli "alleati" era esplicito: sovranita` limitata visto che ci avete aggredito, avete ucciso milioni di nostri concittadini e avete perso la guerra.
Tutto molto chiaro, senza edulcoranti o vasellina.