Come di consuetudine, dopo la festa, i fuochi di artificio per una "promozione", inizia il lavoro vero, con un primo contatto con la realta`.
Nell'assumere una nuova posizione (il vertice), un nuovo ruolo (il comandante), nuove mansioni (risolvere problemi) il "neo promosso" si incontra con chi...
Come di consuetudine, dopo la festa, i fuochi di artificio per una "promozione", inizia il lavoro vero, con un primo contatto con la realta`.
Nell'assumere una nuova posizione (il vertice), un nuovo ruolo (il comandante), nuove mansioni (risolvere problemi) il "neo promosso" si incontra con chi (spesso a prescindere da chi sale al potere) ha il contatto continuativo e diretto (in genere i servizi di intelligence [17 negli USA]) con le situazioni reali, con i problemi reali, con le reali difficolta`, con le reali risorse.
Informazioni "riservate" se non proprio top secret.
E da quell'incontro il "neo promosso" comincia a conciliare cio` "che vorrebbe fare" (e spesso ha promesso per essere eletto) con cio' "che e` nella possibilita` (o gli e` concesso) di fare", cioe` i limiti oggettivi alle sue promesse, ai suoi piani.
L'accesso a tutte queste informazioni e` in genere progressivo (cioe` parte dal momento dell'effettiva elezione) man mano che si avvicina la data dell'insediamento, e nell'ordine dalle meno segrete e critiche fino ai "top secret" e alle reali criticita`.
Il nuovo Segretario di Stato (Ministro degli Estri USA) Rublio a proposito dell'Ucraina ci informa che:
- "L'unico modo per risolvere questi problemi è tornare al pragmatismo, ma è anche importante tornare alla serietà, e ciò richiede un duro lavoro diplomatico..."
[conferma quindi l'assenza di pragamatismo e di serieta` del precedente approccio]
- "... vogliamo che la guerra in Ucraina finisca. Ovviamente, ciò richiederà una diplomazia complessa e intensa. Tutte le parti dovranno fare delle concessioni, perché né la Russia né l'Ucraina possono massimizzare gli obiettivi che si sono prefissati in questo conflitto.
[conferma che in 24 nulla si puo` risolvere, che niente sara` semplice, che si dovranno fare concessioni perche` le "posizioni di forza" non sono cosi` forti come si vorrebbe]
- "Ma non sarà deciso in conferenze stampa o in interviste, dovrà essere discusso nel modo in cui si discutono tali accordi: in un ambiente in cui usiamo la nostra influenza, il nostro potere e le nostre risorse nazionali per ottenere non solo la fine del conflitto, ma anche la stabilità a lungo termine in Europa e oltre. Non credo che nessuno voglia vedere la fine di un conflitto che in due o tre anni porterà alla sua ripresa.
[ci dice che i negoziati non saranno pubblici, che avranno un costo anche per gli USA, che l'obiettivo non puo` essere un "cessate il fuoco" ma la soluzione dei problemi che hanno dato origine al conflitto e che vanno oltre l'Ucraina]
Cioe` un ritorno alla realta` (e si spera alla realpolitik).
Negli USA il Segretario di Stato non e` colui che decide la politica estera, ma colui a cui e` stato dato il compito di metter in pratica, portare a termine, eseguire le decisioni in quell'ambito del Presidente.
Se non ci riesce salta e viene sostituito. Da qui la sua prudenza, i suoi tenere i piedi per terra, il suo non creare aspettative che potrebbero poi rivelarsi irrealizzabili e costargli il posto.
E tutto cio` andra` discusso da uomini "prestati allo Stato" (Trump e Rublio) con due "uomini di Stato" (da 25 anni al timone del proprio Paese) Putin e Lavrov, con alle loro spalle Xi Jinping.
Non gli sara` facile.
Nell'assumere una nuova posizione (il vertice), un nuovo ruolo (il comandante), nuove mansioni (risolvere problemi) il "neo promosso" si incontra con chi (spesso a prescindere da chi sale al potere) ha il contatto continuativo e diretto (in genere i servizi di intelligence [17 negli USA]) con le situazioni reali, con i problemi reali, con le reali difficolta`, con le reali risorse.
Informazioni "riservate" se non proprio top secret.
E da quell'incontro il "neo promosso" comincia a conciliare cio` "che vorrebbe fare" (e spesso ha promesso per essere eletto) con cio' "che e` nella possibilita` (o gli e` concesso) di fare", cioe` i limiti oggettivi alle sue promesse, ai suoi piani.
L'accesso a tutte queste informazioni e` in genere progressivo (cioe` parte dal momento dell'effettiva elezione) man mano che si avvicina la data dell'insediamento, e nell'ordine dalle meno segrete e critiche fino ai "top secret" e alle reali criticita`.
Il nuovo Segretario di Stato (Ministro degli Estri USA) Rublio a proposito dell'Ucraina ci informa che:
- "L'unico modo per risolvere questi problemi è tornare al pragmatismo, ma è anche importante tornare alla serietà, e ciò richiede un duro lavoro diplomatico..."
[conferma quindi l'assenza di pragamatismo e di serieta` del precedente approccio]
- "... vogliamo che la guerra in Ucraina finisca. Ovviamente, ciò richiederà una diplomazia complessa e intensa. Tutte le parti dovranno fare delle concessioni, perché né la Russia né l'Ucraina possono massimizzare gli obiettivi che si sono prefissati in questo conflitto.
[conferma che in 24 nulla si puo` risolvere, che niente sara` semplice, che si dovranno fare concessioni perche` le "posizioni di forza" non sono cosi` forti come si vorrebbe]
- "Ma non sarà deciso in conferenze stampa o in interviste, dovrà essere discusso nel modo in cui si discutono tali accordi: in un ambiente in cui usiamo la nostra influenza, il nostro potere e le nostre risorse nazionali per ottenere non solo la fine del conflitto, ma anche la stabilità a lungo termine in Europa e oltre. Non credo che nessuno voglia vedere la fine di un conflitto che in due o tre anni porterà alla sua ripresa.
[ci dice che i negoziati non saranno pubblici, che avranno un costo anche per gli USA, che l'obiettivo non puo` essere un "cessate il fuoco" ma la soluzione dei problemi che hanno dato origine al conflitto e che vanno oltre l'Ucraina]
Cioe` un ritorno alla realta` (e si spera alla realpolitik).
Negli USA il Segretario di Stato non e` colui che decide la politica estera, ma colui a cui e` stato dato il compito di metter in pratica, portare a termine, eseguire le decisioni in quell'ambito del Presidente.
Se non ci riesce salta e viene sostituito. Da qui la sua prudenza, i suoi tenere i piedi per terra, il suo non creare aspettative che potrebbero poi rivelarsi irrealizzabili e costargli il posto.
E tutto cio` andra` discusso da uomini "prestati allo Stato" (Trump e Rublio) con due "uomini di Stato" (da 25 anni al timone del proprio Paese) Putin e Lavrov, con alle loro spalle Xi Jinping.
Non gli sara` facile.