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10 Film della mia lunga carriera di cinefilo che non rivedrei nemmeno se mi pagassero:

1-LA VITA È BELLA di Roberto Benigni, ovv. " prendiamo l'espediente narrativo dello spielberghiano L'IMPERO DEL SOLE e attacchiamolo alla cornice di SCHINDLER'S LIST con la faccia di Benigni sopra. Mettiamoci quella congerie di stereotipi che tanto piacciono agli americani ed ecco che "Roberto!!!" ti vince l'Oscar sotto l'ala protettrice di un certo Harvey Weinstein. Fine della Storia Triste"

2-PRETTY WOMAN di Garry Marshall ovv. "La Sagra dello Stereotipo che, anche per reazione, ha generato il pattume dei Film Girl Power/Nazi Femen degli ultimi anni e l'inizio del Processo di Sopravvalutazione Anni 90 di Julia Roberts. Alla larga!".

3-AVATAR di James Cameron, ovv. "monumento al delirio di onnipotenza di un eccellente regista che forse dovrebbe solo piantarla di lavorare su propri soggetti ed idee per trasformarle in cine-saghe infinite, come in questo caso.
Come singolo film in 3D 'rigenerato' poteva anche andare, ma poi Avatar 2...3...4...5?????? Pietà!"

4-GUARDIA DEL CORPO di Mick Jackson, ovv. "mi sanguinano ancora gli occhi per la trama melensa ed idiota di questo film. Kevin, PERCHÈ??? Pure le canzoni della Huston mi risuonano in testa come una tortura di Guantanamo".

5-CHITTY CHITTY BANG BANG di Ken Hughes ovv. "Nonostante le interessanti premesse - tratto da un racconto per ragazzi di Ian Fleming- mai visto un musical più stancante e noioso, dove le canzoni incessanti, anche in questo caso, danneggiano l'equilibrio psicofisico di chi le ascolta".

6-IL MOMENTO DI UCCIDERE di Joel Schumacher ovv. "Un'accozzaglia di stereotipi in nome dell'antirazzismo che ti spingono quasi quasi a iscriverti al Ku Klux Klan. Una cosa simile si era già vista in LA SETTA DEI TRE K, pellicola anni 50 sul medesimo tema, con una tale virata verso il grottesco e la ricerca dell'effetto shock a tutti i costi, da far sembrare i film di Gianni e Pinotto dei capolavori di Kubrick".

7-FROZEN di Chris Buck e Jennifer Lee, ovv. " Il subdolo incipit del femen-wokismo Made in Disney: antagonisti che non sembrano cattivi, principesse che non hanno bisogno di principi, tutto DEVE ruotare intorno alle due sorelle protagoniste e così via. Ben scritto e con qualche buona canzone in realtà, ma proprio per questo assai più pericoloso sul versante ideologico/manipolatorio"

8-SUCKER PUNCH di Zack Snyder, ovv. "da questo titolo ho iniziato a comprendere la profonda megalomania di questo regista, capace di imbastire un film visivamente intrigante ma su un plot talmente assurdo e pretenzioso che ti vien voglia di prenderne l'autore e farlo rimanere in ginocchio sui ceci per una settimana davanti alla statua di Ed Wood"

9-VAN HELSING di Stephen Sommers, ovv. "come prendere gli Universal Monsters e trasformarli nella versione tarocca dei Muppets. Script ridicolo e pessimi pure gli FX. E dire che a noi il precedente LA MUMMIA, del medesimo regista, era piaciuto molto".

10-IRON MAN 3 di Shane Black, ovv. "Mamma mia Shane, ma che mi combini? Sei l'uomo che ha scritto ARMA LETALE. Che ci fai in questo guazzabuglio che oltraggia sia i fan dei fumetti Marvel che i cultori dei vecchi action movies di una volta?".

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Io metterei l'intera filmografia di Jane Campion, soprattutto Holy Smoke. Quando lo vidi la prima volta mi volevo ammazzare: Harvey Keitel en travesti; la scena con Kate Winslet che, in pieno deserto australiano, canta al volante una canzone di Alanis Morissette. Puro trashume bertolucciano.
 

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Giuseppe Cozzolino
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