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Maddalena (Anna Magnani) fa la guardarobiera ed ha una figlia di sei anni, Maria che per sua madre è "bellissima". Nel casamento dove abita, piazzale Annibaliano, le donne non hanno molta simpatia per lei perchè la ritengono superba e ossessionata dall'idea che sua figlia sia speciale. Un giorno viene annunciato un concorso cinematografico dove si ricerca una bambina di sei anni, per una produzione molto importante. Maddalena si convince che sua figlia è la bambina predestinata a quel ruolo e, a dispetto di tutto e di tutti (inclusa l'opposizione/scetticismo del marito) decide di portarla allo stabilimento dove il regista deve fare la sua scelta. Sarà l'inizio di una grande/piccola avventura dai risvolti tragicomici.

Uno dei migliori film di Luchino Visconti, per quanto mi riguarda, ed un evidente esempio di superamento del "neorealismo" a partire da un soggetto di Cesare Zavattini. Una delle migliori prove anche della Magnani (attrice mai abbastanza ricordata, a volte offuscata dal glamour di altre dive nostrane) ed uno spaccato dolceamaro dell'Industria dello Spettacolo del Belpaese e del "sogno di una vita migliore" che il Grande Schermo ha incarnato per tanti italiani del secondo Dopoguerra.

Tina_Apicella_e_Anna_Magnani_in_Bellissima.png

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Giuseppe Cozzolino
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